Nella foto: Maria Oriti, Carmen Currò, Maria Antonella Cocchiara,
Antonio Gallo, Maria Milìa, Tina Camuti.
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L'argomento è stato affrontato ieri mattina, nella sala dei principi del castello Gallego, nell'ambito di un convegno dal titolo: “Le violenze contro le donne – Politiche di contrasto e strumenti di protezione”. Un evento accreditato presso il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Patti e organizzato dalla presidenza provinciale delle Acli di Messina (presidente è Antonio Gallo). [continua a leggere cliccando su "Leggi tutto" e visualizza un contributo video a cura di Cinzia Scaglione]
“Le denunce sono molto poche – spiega la psicoterapeuta e presidente dell’associazione “La Clessidra”, Tina Camuti - spesso nei centri si fanno dichiarazioni, ma non denunce vere e proprie. Il sommerso è rilevante. E molti casi di violenza vengono nascosti dietro problematiche di tipo più relazionale, nello specifico relazioni conflittuali. La percentuale di chi denuncia è veramente irrisoria, rispetto a quella che è la realtà. Ecco perché noi abbiamo auspicato una presenza capillare di centri antiviolenza sul territorio”. Quanti centri ci sono nella nostra provincia? “Solo quattro, in riferimento alla legge e a finanziamenti ricevuti. L'aspetto più difficile è rappresentato dalle difficoltà territoriali. Infatti il nostro progetto è quello di creare una rete nei Nebrodi, collocare nei piccoli centri degli sportelli con operatrici formate. Ad esempio, per ora noi abbiamo firmato dei protocolli d'intesa con i comuni di Tortorici e Librizzi”.
E nei pronto soccorsi?
“C'è un progetto a livello di Asp, ma non è ancora una realtà diffusa”.
Qual è l'età delle ragazze che si rivolgono al vostro centro?
“Sono soprattutto ragazze giovani. Al momento, ad esempio, stiamo seguendo una donna che ha 23 anni. Le donne più grandi sono restìe a denunciare. Io ho un osservatorio privilegiato, perché lavorando nei consultori e in un distretto abbastanza grande arrivano segnalazioni prevalentemente da parte di coppie che si separano. Persone di varia cultura, ma le difficoltà economiche sono rilevanti nella scelta di denunciare. Infatti, stiamo promuovendo anche l'accompagnamento nel disbrigo anche delle piccole cose, di case o spostamenti verso il tribunale”.
Ci sono case di accoglienza sul nostro territorio?
“Purtroppo no. Ogni centro ha riferimenti di rifugi segreti, ma non nel messinese”.
“Il nostro territorio rispecchia quello che è l'andamento generale testimoniato nei dati statistici – aggiunge il sostituto procuratore del Tribunale di Patti, Maria Milìa - purtroppo è un'evoluzione dei fenomeni di stalking, anche in contesti diversi. Ma, i maltrattamenti in famiglia non vengono più mantenuti all'interno delle mura domestiche e arrivano nelle aule dibattimentali. Nel 77 per cento dei casi si tratta di soggetti, per lo stalker, di età compresa tra i 42 e i 38 anni e la vittima ha in media 38 anni. Nella maggior parte dei casi si tratta di soggetti disoccupati”.
Al tavolo dei relatori: la professoressa Maria Antonella Cocchiara, ordinaria di Storia delle Istituzioni Politiche presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche e Storia delle Istituzioni dell’Università di Messina e presidente CUG Università di Messina, l’avvocato Carmen Currò, presidente Cedav - Centro donne antiviolenze Messina, il sostituto procuratore del Tribunale di Patti, Maria Milìa, la psicoterapeuta e presidente dell’associazione “La Clessidra”, Tina Camuti. Moderatore il presidente provinciale delle Acli di Messina Antonio Gallo. Letture a tema a cura dell’avvocato Maria Oriti, componente di presidenza Acli provinciali di Messina. * (Cinzia Scaglione)
* L'articolo è stato pubblicato anche sul "Giornale di Sicilia - Edizione Messina - Cronaca di Sant'Agata.
*** Il contributo video, tratto dallo spettacolo "Stop alla violenza sulle donne", presentato recitato, e diretto dall'attrice e giornalista Cinzia Scaglione, al "Castello Gallego" di Sant'Agata Militello, ad Agosto dello scorso anno (Riprese video Ciro Scaglione, Editing Cinzia Scaglione).
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