L'Altra Informazione non si lascerà
mettere il "bavaglio"
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In primo piano la denuncia del PD: “si vuole porre limiti alla libertà di manifestazione del pensiero”. Il riferimento è alle diverse denunce per presunti reati di diffamazione presentate nei confronti di rappresentanti politici del PD e della cosiddetta “stampa libera”.
“C'è un dato di fatto - spiega l'avvocato Paolo Starvaggi (Pd), anch'egli sotto processo per reato di diffamazione – il giornalista Gianfranco Cusumano del settimanale "centonove" ha parlato dei voti di scambio ed è stato denunciato. Stessa sorte toccata al giornalista Peppino Lo Bianco de "Il Fatto Quotidiano", che ha acceso i riflettori sull'ufficio tecnico ed è stato denunciato di fronte a diverse Procure. Il Gip ha dichiarato di non doversi procedere, ma hanno fatto ricorso per Cassazione e poi c'è stata l'archiviazione definitiva. Quindi, hanno avviato la causa civile, pendente al Tribunale di Patti. L'autore del Blog "L'Altra Informazione", che ha riportato parte di un comunicato stampa dell'associazione "Progetto Sant'Agata" (a sua volta denunciata), è stato denunciato per diffamazione due volte per lo stesso fatto. Ma, guarda caso, probabilmente dopo i pezzi di questi giornalisti sono scattate le indagini della Procura ed emessi provvedimenti di misure cautelari”. Per tali ragioni il coordinatore cittadino del PD Vincenzo Canonico (anch'egli a suo tempo denunciato) è intervenuto per dichiarare che “l'idea di arginare un'opinione - anche la più inaccettabile o infondata - con la sanzione penale è in contrasto con uno dei capisaldi della nostra Carta Costituzionale, la quale all'art. 21 comma 1 non pone limiti di sorta alla libertà di manifestazione del pensiero. Ed il giudizio su un accadimento storico-politico, in altro modo non può definirsi se non come un'opinione, che dunque non può mai essere impedita e repressa dalla giustizia penale. Spetterà all'opinione pubblica democratica giudicare sull’operato dell’amministrazione, opinione pubblica democratica che per fare le corrette valutazioni dovrà essere correttamente informata sulle vicende di cronaca giudiziaria e non che hanno colpito il nostro paese”. Di recente - ricordiamo infine - che un avviso di conclusione delle indagini è stato notificato anche all'assessore Giuseppe Puleo (Pd), che avrebbe pubblicato un commento sul noto social network Facebook in merito ai ritardi nell'appalto del porto. (Cinzia Scaglione - GDS)
*** Articolo pubblicato anche sul "Giornale di Sicilia" di Domenica 25 gennaio.
Prof. Ciro, mi permetto di segnalarle di aver letto che "La rete è il pascolo della democrazia, zona franca e incontrollabile, terrore di chi ama esercitare qualsiasi tipo di controllo. E ancora che: "L'ex Presidente del Senato, Renato Schifani scrisse o dichiarò che Facebook è più pericoloso dei gruppuscoli degli anni settanta”. Le occorre altro? Pubblichi, se vuole, come mio commento al suo post sui Mestieri pericolosi. Ha dimenticato i Magistrati, Le Forze dell'Ordine e tutti coloro che combattono le mafie, il malaffare, la corruzione e i facili arricchimenti. Buon lavoro e che Dio l'aiuti.
RispondiEliminaGentile dott. R.C., ed io mi permetto di segnalarle che proprio ieri pomeriggio ho visto il film di Sabina Guzzanti "La trattativa", In un paese, in una cittadina, nella quale potrebbe non esserci adeguata cultura(lo suppongo ma potrei sbagliarmi), nel quale non c'è un cinema (funzionante), un teatro (funzionante), una Biblioteca (funzionante), un'adeguata preparazione politica e dei giovani o perone di media età in grado di promozionare idonee attività culturali e artistiche, che possiamo sperare?
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