23 aprile, 2008

No, all'estirpazione delle piante in Piazza Duomo, altra protesta.

NO! all'estirpazione delle piante in Piazza Duomo.
Così titola un comunicato diramato dal W.W.F. sez. Nebrodi di Sant'agata Militello e che trascrivo integralmente:

"Le piante presenti in Piazza Duomo appartengono a due specie, Ficus beniamina e Tiglio, hanno un'età di 50-60 anni e presentano uno stato vegetativo e sanitario abbastanza buono. Non si riscontrano sintomi di sofferenza dovuti a fattori fisici. Sono ben integrate nel contesto della piazza, mitigano l'effetto negativo delle costruzioni e rendono più fiuibili gli spazi. Il manto stradale dove sono ubicate le piante di Tiglio non presenta rilievi dovuti all'azione delle radici, mentre quello vicino al tronco delle piante di Ficus mostra un sollevamento comunque non eccessivo. Gli interventi di estirpazione totale delle piante previsti nel progetto di ristrutturazione della piazza, qualora fossero messi in atto, rappresenterebbero un danno estetico ed ambientale non recuperabile.
L'intervento previsto è spropositato in relazione agli effettivi danni al manto stradale, mentre al contrario, salvaguardando le piante, è possibile attuare interventi di ripristino con la messa in opera di speciali griglie di ferro che hanno un duplice effetto: da un lato escludono i danni al manto stradale, dall'altro consentono l'apporto di ossigeno alle radici delle piante (vedi intervento ai Ficus benjamina effettuato in Piazza Cairoli a Messina).
Inoltre, nella malaugurata ipotesi dell'estirpazione delle piante si verrebbero a creare danni irreparabili all'ambiente cittadino, per i seguenti motivi:
  • Danno ambientale per la eliminazione di zone a verde (fra l'altro sono molto esigue all'interno del centro abitato di Sant'Agata) che producono ossigeno, riducono l'anidridecarbonica e mitigano i danni da smog;
  • Danno economico per l'estirpazione di piante adulte, senza alcun motivo tecnico o sanitario, che hanno un valore rilevante;
  • Danno estetico perché quelle piante, che dovrebbero essere sottoposte a potature razionali annuali effettuate secondo direttive tecniche, ormai sono ben inserite nell'ambito della Piazza Duomo.

    Un tale scempio denota la scarsa sensibilità dei nostri amministratori verso la salute e gli interessi dei cittadini! ! !
NO! all'estirpazione delle piante in Piazza Duomo "


Un'altra tegola si sta, quindi abbattendo sulla testa del Sindaco Bruno Mancuso.
C'è da dire che dopo il rientro della protesta dei commercianti di Piazza Duomo e la conseguente apertura parziale della zona chiusa al traffico per i lavori di riqualificazione del Centro Urbano, rientranti nel progetto finanziato parzialmente dalla regione, un comitato sempre di commercianti e di abitanti della zona si è costituito, dopo aver preso visione del progetto, per chiedere a gran voce la "non estirpazione" delle piante a dimora attorno al Duomo.


Da voci raccolte, pare che neanche l'arciprete Spiccia fosse a conoscenza del "progetto" e che lo stesso progetto preveda oltre all'estirpazione anche il "trapianto" degli stessi alberi in una zona non ancora ben definita con costi ancora non del tutto quantificati. L'attuale vegetazione dovrebbe essere sostituita con "palme" di uguale natura e specie di quelle attualmente esistenti sulla piazzetta antistante l'ingresso principale del Duomo.
Il Sindaco Mancuso, venuto a conoscenza dell'ennesima protesta degli abitanti della zona, si è immediatamente precipitato in cantiere
accompagnato dall'Ing. Contiguglia e dal responsabile del procedimento Ing. Amadore (vedi foto ) . Gli esperti del settore ed i responsabili di cantiere non hanno ancora deciso, mentre scrivo, quale soluzione alternativa adottare.
Terrò informati i lettori del Blog degli sviluppi. Intanto da cittadino mi chiedo perchè avvengano questi "disguidi" e perchè vengono a mancare informazioni dettagliate e di comunicazione per "provvedimenti" che riguardano l'assetto urbanistico, commerciale e di sviluppo della città.

Restano graditi i commenti, le osservazioni e i suggerimenti dei lettori del blog.

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