23 aprile, 2009

Sant'Agata di Militello. Estorce un posto di lavoro. Arrestato un ventottenne.

Portata a termine dalla polizia, all’alba di ieri, l’operazione “Body Guard”. Le manette sono scattate per Gaetano Germanà, 28 anni, con diversi precedenti penali, accusato di estorsione aggravata, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni gravi (in qualità di mandante). E’ stato rinchiuso nel carcere di Messina-Gazzi. Inoltre, sono stati denunciati, in stato di libertà, all’autorità giudiziaria di Patti, per lesioni gravi, quattro ragazzi, tra cui un minorenne. Si tratta di Antonio Muschio, 28 anni (denunciato anche per resistenza a pubblico ufficiale) e con una passata denuncia per furto e truffa, Marco Russo, 20 anni (incensurato), Andrea Pizzino, 21 anni (incensurato) e A. P., 18 anni, ma all’epoca dei fatti minorenne (in passato è stato denunciato per reati contro il patrimonio). Per quest’ultimo, si attendono determinazioni da parte della Procura dei Minori di Messina.
Germanà e i suoi “carusi” avrebbero seminato il terrore in alcuni locali notturni della zona e, in particolare, facevano tappa fissa al “Deja Vu”, situato in via Vincenzo Zito. Il “capo” avrebbe intimato al proprietario dell’esercizio commerciale di “assumerlo” come body guard per assicurare “protezione” in cambio di 50 euro a serata e consumazioni gratuite e continuative per il resto del branco (circa 200 euro ogni sera). L’attività investigativa del Commissariato, seguita personalmente dal dirigente Picardi, affiancato dal responsabile della polizia giudiziaria Enrico Princiotta e dal responsabile del settore anticrimine Vincenzo Ciacio, è iniziata verso la fine del 2008, nell’ambito di servizi mirati predisposti dal Questore di Messina per arginare l’allarmante fenomeno sociale dell’estorsione. La svolta decisiva lo scorso 6 febbraio, quando, fuori dal “Deja Vu”, su disposizione di Germanà, il branco aggredì un avventore, colpito con calci e pugni tali da provocargli lesioni giudicate guaribili in 25 giorni. “Sapevamo già chi fossero Germanà e i suoi carusi – ha dichiarato il commissario Picardi, in occasione della conferenza stampa, ieri mattina - e come il gruppo si muoveva. Ma, dovevamo acquisire le prove necessarie per assicurare alla giustizia i malviventi. Il 6 febbraio, c’è stato un colpo di acceleratore all’attività investigativa”. L’informativa di reato venne, quindi, trasmessa all’autorità giudiziaria di Patti e, sostenuta dal p.m. Gaetano Scollo, ha prodotto i suoi effetti in brevissimo tempo. Lo scorso martedì pomeriggio, infatti, in Commissariato è pervenuta l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip Maria Pina Scolaro, per Germanà. Durante le fasi dell’arreso e dei controlli dei soggetti indagati sono state eseguite perquisizioni domiciliari. A casa di Muschio sono state rinvenute e sequestrate due pistole giocattolo, con caratteristiche perfettamente identiche a quelle vere e senza tappo rosso. Per tutti, tranne che per il minore, è stata applicata la misura cautelare dell’obbligo di soggiorno nella cittadina, con l’obbligo di non allontanarsi dall’abitazione dalle 21.30 alle 6 di tutti i giorni. Il dirigente del Commissariato, Picardi, assicura: “saranno eseguiti severi controlli per questi soggetti da parte delle volanti”.
Cinzia Scaglione

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