20 febbraio, 2009

Il Parco dei Nebrodi cerca, a Sant'Agata Militello, palazzo da acquistare. Proposte entro il 23.

Il Parco dei Nebrodi cerca un immobile da acquistare entro giugno, nel centro cittadino e da destinare agli uffici dell’Ente. L’edificio, in corso di realizzazione o da ristrutturare, dovrà estendersi su una superficie di 2 mila - 2 mila e 500 metri quadrati, per creare un’ampia sala convegni con spazi accessori, spazi comuni ed esclusi, magazzini, parcheggio e superfici interrate. L’edificio deve, inoltre, essere fornito degli impianti tecnologici, elettrico, igienico sanitario e di sicurezza. Gli interessati a vendere l’immobile possono presentare apposita istanza all’Ente Parco dei Nebrodi, in via Cosenz n.155, entro le ore 12 di giorno 23, allegando la seguente documentazione: titolo di proprietà, estratto catastale, planimetrie del fabbricato almeno in scala 1:100, planimetrie delle immediate adiacenze del fabbricato in scala 1:2000 e offerta economica. Il responsabile del procedimento è il geometra Domenico Crisà (tel. 0941/705934 - fax 0941/705935 - e-mail d.crisa@parcodeinebrodi). Attualmente, gli uffici dell’Ente sono situati in via Cosenz. La sede di rappresentanza diventerà Palazzo Gentile (nella foto), recentemente restaurato dal Parco, con fondi regionali, ma che dovrà essere ancora oggetto di ulteriori interventi, quali decorazione degli affreschi su alcune volte interne (distrutti prima che iniziassero i lavori di ristrutturazione dell’edificio, risalente al 1800) e completamento degli impianti di illuminotecnica, climatizzazione, telefonico e rete wireless. E’ prevista, inoltre, la sistemazione degli spazi esterni adiacenti al palazzo e la trasformazione dell’attigua via Mulattiera in isola pedonale.
Cinzia Scaglione

19 febbraio, 2009

I Sindaci della fascia tirrenica e dei Nebrodi protestano e inviano una lettera al Presidente del Consiglio e al Presidente della Regione Sicilia.

I Sindaci dei Comuni di Capo D'Orlando, Caprileone, Castel di Lucio, Castell'Umberto, Ficarra, Floresta, Frazzanò, Galati Mamertino, Longi, Milazzo, Motta d'Affermo, San Marco d'Alunzio, San Piero Patti, San Salvatore di Fitalia, Sant'Agata Militello, Torrenova, Tortorici, Tusa,
hanno inviato questa lettera a:

Esimio Presidente del Consiglio dei MinistriOn.le Silvio BerlusconiPiazza Colonna, 370

00187 ROMA

Ill.mo Sig. Presidente della Regione On.le Raffaele Lombardo Palazzo d’Orleans PALERMO

I sottoscritti con la presente nota, protestano nei confronti del Governo Nazionale e Regionale per la mancanza di attenzione e risposte agli enti locali siciliani.La barbarie politica manifestata nei confronti del Mezzogiorno, acutizzata nell’isola a statuto speciale, è conclamata nel ragionamento che va traducendosi con l’adozione delle norme sul c.d. “federalismo fiscale”. Il riscatto meridionale, che nella nostra regione sembrava confortato dallo sbandierato principio autonomistico, nel progetto intestato dall’on. Lombardo, sta rivelandosi fallimentare.Le nostre comunità sono sempre più povere di risorse e di servizi.I Fondi FAS (fondo per le aree sottosviluppate) destinati al Sud, saranno utilizzati per altro, anzitutto l'EXPO Milano, raggiungendo l'incredibile obiettivo di sostenere il legittimo sviluppo di Milano con le risorse del Sud! Tutto questo, fatto altrettanto grave, nel silenzio più assoluto dei parlamentari eletti nella nostra Regione e che non possiamo più definire "nostri rappresentanti".Il silenzio dinnanzi alle pressanti domande su logistica, infrastrutture, protezione civile, sicurezza, sanità è divenuto intollerabile.Tutto ciò mentre l'ottanta per cento delle somme destinate ai cosiddetti ammortizzatori sociali viene consumato nel centro nord, i soldi pubblici destinati al sistema bancario non alimentano il credito alle imprese del mezzogiorno, pressoché pari a zero; ed il Sud continua ad essere visto e considerato "parassitario ed assistito"!Ed al sacco economico che la Sicilia subisce, si aggiunge l'insopportabile immobilismo della Regione fin'oggi incapace di rendere utilizzabili i fondi POR 2007/2013.Continuiamo così ad assistere a scelte verticistiche che in Sicilia hanno reso servizi prima resi dai Comuni, come la raccolta rifiuti, ingestibili, inefficienti e costosi per famiglie e imprese senza che gli ATO possano offrire, in assenza di interventi infrastrutturali, adeguate soluzioni.Non esiste alcuna programmazione, si naviga a vista, ma il territorio da noi rappresentato necessita una attenzione, una sensibilità, un sostegno sinora negati.Ma le richieste di confronto, coinvolgimento e partecipazione sono state costantemente disattese, ma solo il dialogo interistituzionale può consentire l’individuazione di modelli e percorsi praticabili.

E noi riteniamo di essere ancora in tempo ad invertire la rotta e voltare pagina. E nella trincea istituzionale nella quale ogni giorno affrontiamo emergenze, condividiamo i disagi ed ascoltiamo i bisogni della nostra gente, attendiamo fatti, non parole; chiediamo azioni, non passerelle; pretendiamo rispetto per la dignità dei Siciliani.

F.to i Sindaci:

Capo D’Orlando ( Roberto Vincenzo Sindoni) - Capri Leone ( Bernardette Grasso) - Castel di Lucio
(Giuseppe Franco
) - Castell’Umberto (Alessandro Pruiti Ciarello) - Ficarra (Basilio Ridolfo) - Floresta (Sebastiano Marzullo) - Frazzanò ( Antonino Carcione) Galati Mamertino ( Bruno Natale) - Longi (Alessandro Lazzara) - Milazzo (Lorenzo Italiano) - Motta D’affermo (Sebastiano Adamo) - San Marco d'Alunzio (Amedeo Arcodia) - San Piero Patti (Ornella Trovato) - San Salvatore di Fitalia ( Giuseppe Pizzolante) - Sant’Agata Militello ( Bruno Mancuso) - Torrenova ( Benedetto Russo) - Tortorici (Maurilio Foti) - Tusa ( Angelo Tudisca)


Sant'Agata Militello. Ospedale, i medici ribadiscono il no al depotenziamento.

Non permetteranno che l’ospedale venga depotenziato. Alcuni medici del nosocomio e un gruppo di cittadini si sono incontrati lo scorso martedì pomeriggio, presso l’istituto Sacro Cuore. Stanno costituendo un Comitato – ci tengono a precisare – “privo di connotazioni politiche”, o per meglio dire un “movimento che raccolga operatori del settore sanitario e cittadini”.
Convinti della necessità di lottare per mantenere la centralità dell’ospedale di Sant’Agata, che serve un vasto bacino di utenza su un territorio già mortificato dalla carenza di collegamenti adeguati, i medici Gaetano Sergi (otorinolaringoiatra, responsabile unità di Audiologia), Antonino Lo Cicero (radiologo), Giuseppe Maniaci (responsabile Chirurgia), Giuseppe Miano (reparto di Medicina) e il biologo Carmelo Sanna intendono sensibilizzare l’opinione pubblica, “prima che sia troppo tardi”. E chiedono il supporto di altri colleghi, dei sindacati, dei politici e dei cittadini. Non si tratta solo di impedire che l’ospedale venga chiuso o saccheggiato nell’ambito di un dissennato piano di rimodulazione dei servizi sanitari, con accorpamenti di reparti a favore del nosocomio di Patti (si parla di Chirurgia e Cardiologia). Piuttosto, far sì che Sant’Agata diventi territorio di riferimento per la Sanità dei Nebrodi. “L’idea di risanare il deficit attraverso la riqualificazione della rete ospedaliera – afferma il dottore Lo Cicero - creando ospedali più grandi per vasti bacini di utenza, non è sbagliata. Si potrebbe avere un’offerta sanitaria più qualificata. Ma, l’ospedale di riferimento sul territorio non può diventare Patti, perché l’utenza del distretto di Mistretta e buona parte di quello di Sant’Agata migrerà altrove, verso Cefalù. Per la nostra azienda sarà un’operazione antieconomica. Sant’Agata è centrale rispetto al comprensorio ed è qui che deve nascere un ospedale importante”. Il dottore Miano aggiunge: “le professionalità ci sono, abbiamo bisogno di strutture e spazi. Basta fare una giusta programmazione. Valorizzare il nostro ospedale è una scelta economica vantaggiosa, sia per l’ubicazione che per i numeri . Riusciamo, infatti, a produrre servizi a costi minori rispetto ad altre strutture. L’indice occupazionale della nostra Chirurgia è il doppio rispetto a quello di Patti”. Per i sindacalisti Oriti e Meneghini si dovrebbe proporre la ripresa dei lavori di completamento della struttura sorta, nei pressi dell’autostrada, per essere adibita a nuovo ospedale e poi abbandonata. "Mi auguro che altri medici e i cittadini ci diano il loro supporto”, conclude il dottore Sergi.
Cinzia Scaglione

Ato Me1. Riparte la raccolta nei trentatré comuni.

Riprende, in maniera massiccia, la raccolta dei rifiuti nei 33 comuni dell’Ato Me 1. Fino all’altro ieri, sono stati assicurati soltanto i servizi essenziali. E questo non ha impedito, naturalmente, l’accumularsi dell’immondizia sulle strade (vedi foto), nei centri urbani, con il conseguente propagarsi del cattivo odore. La ripresa regolare del servizio non significa che i problemi siano stati risolti. Sui 180 lavoratori della società consortile che si occupa dei servizi ecologici sul territorio (147 della Nebrodi Ambiente e 33 della consociata Fasteco) per conto dell’Ato Me 1, gravano sempre le procedure di licenziamento avviate dall’Ati.
Per quanto riguarda gli stipendi arretrati dei dipendenti, la società d’ambito ha provveduto ad effettuare direttamente i versamenti per il pagamento del mese di novembre e della tredicesima. Il presidente dell’Ato Me 1, Laura Trifilò, ha anche assicurato che entro il primo marzo verrà liquidato il mese di dicembre. Resterà, dunque, da saldare gennaio. Intanto, l’Ati ha avanzato richiesta di fallimento della società d'ambito all’autorità giudiziaria di Patti. Inoltre, per la mancata raccolta dei rifiuti nei giorni scorsi (dovuta alla protesta attuata dai lavoratori, in quanto senza salario da mesi), con l'ipotizzata accusa di interruzione di pubblico servizio, sarebbe stata presentata apposita denuncia alla Procura di Mistretta.
Cinzia Scaglione

18 febbraio, 2009

Il sindacato contro la proposta dell'Asl5. "L'ospedale del distretto non si tocca".

“Difendiamo l’ospedale e il distretto sanitario di Sant’agata Militello”. Tornano a far sentire la propria voce a difesa del locale nosocomio i rappresentanti zonali di Cgil, Cisl e Uil, Orlando Latino, Calogero Emanuele e Nunzio Musca. La proposta dell’Asl 5 Me relativa alla riorganizzazione e rimodulazione dei servizi sanitari della provincia di Messina andrebbe a discapito della collettività nebroidea, non tenendo conto dei criteri di omogeneità, delle prestazioni rese e della peculiarità territoriali dettate dalle linee guide regionali. Tra l’altro, non sarebbe stata condivisa e valutata dalla Conferenza dei sindaci del distretto sanitario n. 31 (di cui Sant’Agata è ente capofila). Risulta ingiustificata la soppressione di reparti come Chirurgia, Cardiologia e Utic –Unità terapia intensiva coronarica, che rimarrebbero solo servizi di emergenza, con il conseguente accorpamento ad altri nosocomi, nonché lo spostamento dei servizi sanitari territoriali di alcuni comuni appartenenti al distretto di Sant’Agata Militello verso altri territori.
Il Sindacato evidenzia, così, alcuni dati dell’attività dell’ospedale: 450 ricoveri in day hospital, 540 ricoveri ordinari di cui il 75 per cento per infarto del miocardio acuto, 370 visite mensili ambulatoriali con ricorso ad elettrocardiogramma, oltre 10 test ergometrici mensili, 25 esami mensili holter-elettrocardiogramma e 25 esami mensili holter-pressorie. “Di fronte a risultati di tale importanza – sottolineano Latino, Emanuele e Musca, in un comunicato stampa - è invece necessario dotare la struttura di altre attrezzature di completamento, come l’emodinamica, che sicuramente oltre a garantire un sicuro e pronto intervento, eviterebbe la mobilità verso altre province e nel contempo rappresenterebbe un risparmio economico sia per la spesa sanitaria che per i cittadini-utenti”. E aggiungo: “di contro, risultano inutilizzate varie attrezzature che rappresentano anche una distrazione di denaro pubblico. Praticamente viene vanificato anche l’impegno e il lavoro portato avanti dalle qualificate professionalità che nel tempo, lentamente, hanno preferito trasferirsi in altri nosocomi”. A loro avviso, inoltre, è inaccettabile la duplicazione di reparti in nosocomi attigui o che distano pochi chilometri l’uno dall’altro (Milazzo – Barcellona – Patti) a discapito dell’ospedale di Sant’Agata Militello, in posizione strategica e centrale rispetto al territorio nebroideo, che, purtroppo, però, non ha goduto della necessaria autorevolezza politica a difesa dell’utenza.

Cinzia Scaglione

16 febbraio, 2009

Sant'Agata Militello. I funerali dell'imprenditore Pippo Catania. Dietro la bara un lunghissimo corteo.

Dal Giornale di Sicilia di martedì 17 febbraio:
"Tristezza, incredulità, disperazione. Sentimenti che affliggono gli animi dei familiari e dei tanti amici che volevano bene al commerciante “Pippo” Catania, 48 anni, tragicamente scomparso a seguito di un incidente stradale verificatosi la scorsa domenica mattina, sull’autostrada A 20. “Rimarrai sempre nei nostri cuori” – hanno scritto su uno striscione “gli amici della via Campidoglio”. Ed è proprio in questa via che ieri pomeriggio, davanti al primo negozio aperto dall’esercente e diventato un punto di ritrovo per gli amici, si è formato un lungo corteo, in ossequioso silenzio, attorno al feretro. Negozi chiusi, per manifestare l’affetto e l’amicizia nei confronti dell’ “amico di tutti”.

Poi, nella chiesa Madre (insufficiente a contenere le migliaia di persone accorse) e nel piazzale antistante, una folla commossa ha dato l’ultimo saluto al compianto concittadino, che riusciva ad infondere positività con la sua allegria e cordialità. I funerali sono stati officiati da padre Gaetano Franchina, affiancato dall’arciprete, monsignor Antonino Spiccia e da Don Pino, arrivato apposta da Palermo. Quest’ultimo ha voluto testimoniare quale benefattore fosse “Pippo” Catania. “Rimase colpito dalla povertà di tante famiglie che assistevamo – ha sottolineato, al termine della Messa – apprese che avevano bisogno di latte pediatrico, molto costoso. Così, fu lui ad acquistarlo. E da quel primo incontro non si fermò. Continuò sempre a fare beneficienza, in silenzio. Era una persona speciale”. Al termine della liturgia, le nipoti e il figlio diciassettenne, Riccardo, si sono avvicinate all’altare per leggere alcuni pensieri, che hanno toccato il cuore di tutti. “Il tuo bambolotto non ti deluderà” – ha sottolineato Riccardo, rivolgendosi al padre e facendo riferimento alla promessa fatta sul luogo dell’incidente, prima dell’arrivo dei soccorsi, accanto alla Jaguar Cabrio finita nella scarpata e sulla quale viaggiavano insieme diretti verso l’aeroporto di Palermo. (Cinzia Scaglione) "

15 febbraio, 2009

Morto, in un terribile incidente, Pippo Catania.

Altro terribile e funesto incidente sull'autostrada Messina-Palermo. Stamattina,intorno alle 9 sulla A20 ha perso la vita il noto commerciante Pippo Catania, 48 anni di Sant’Agata Militello. Il figlio Riccardo, diciassettenne, è rimasto lievemente ferito. Catania e il figlio stavano recandosi all’aeroporto “Falcone e Borsellino” di Punta Rais a Palermo dove avrebbero preso un volo diretto a Milano per assistere stasera al derby della Madonnina tra Inter-Milan.
Nei pressi dello svincolo di Cefalù, improvvisamente, per cuasa in corso di accertamento da parte della Polstrada di Termini Imerese che sta provvedendo ai rilievi, la Jaguar ha cominciato a sbandare finendo contro il guard-rail. Nell'impatto Pippo Catania avrebbe battuto la testa ed il torace. Illeso invece il ragazzo che ha subito soccorso il padre tirandolo fuori dall'auto e chiamando il 118. In elicottero Pippo Catania è stato trasportato al Civico di Palermo ma dopo circa tre ore di disperati tentativi dei medici, per tentare di strapparlo alla morte, l'imprenditore santagatese ha cessato di vivere. Trauma cranico e toracico la diagnosi. La Polstrada, come dicevamo, sta cercando di ricostruire la dinamica dell'incidente. La potente spider, secondo i primi rilievi, sembra, non andasse oltre i 90 chilometri orari. E' probabile che l’auto sia sbandata a causa dell'asfalto reso viscido dalla pioggia. Pippo Catania era particolarmente conosciuto in tutto l’hinterland per la sua attività imprenditoriale. Titolare di eleganti negozi di calzature e di abbigliamento a Sant'Agata Militello nella centralissima Via Campidoglio e a Capo d'Orlando, lascia la moglie ed il figlio Riccardo nella disperazione. La notizia della tragedia, diffusasi già nella tarda mattinata di oggi, ha gettato nello sconforto l'intera comunità santagatese e tutti coloro che hanno avuto la possibilità di conoscerlo ed apprezzarlo per la sua simpatia ed il suo “modo di fare” e di rapportarsi con gli amici, i conoscenti ed i clienti dei suoi negozi.

Un comitato per salvare l'ospedale. "Tagli penalizzanti e inaccettabili".

Nasce il “Comitato per la salvaguardia dell’ospedale e del distretto sanitario di Sant’Agata Militello”. Si batterà contro la riorganizzazione dei servizi sanitari a discapito del locale nosocomio e, quindi, del vasto bacino di utenza di riferimento (gli oltre 80 mila abitanti dei Nebrodi). Si tratta di un’iniziativa promossa dai consiglieri provinciali Giuseppe Miano (PD) e Marco Vicari (Udc) e dai medici dell’ospedale Antonino Lo Cicero e Carmelo Sanna. Il Comitato verrà costituito ufficialmente martedì, alle 18.30, nel salone della parrocchia Sacro Cuore, dove sono invitati a partecipare alla strutturazione dello stesso: cittadini, operatori sanitari e forze politiche del territorio. Di seguito, si passerà all’organizzazione di una prima manifestazione pubblica, prevista già per sabato prossimo, alle 18, in piazza Vittorio Emanuele, alla quale interverrà il deputato regionale Giuseppe Laccoto (PD), vice presidente della Commissione regionale Sanità. I promotori del Comitato sottolineano l’importanza del coinvolgimento di più persone possibili, affinché ciascuno possa portare il proprio contributo al fine di innescare un processo di difesa dell’ospedale e del distretto sanitario. Sollecitano “operatori sanitari, pensionati, giovani e, in generale, i cittadini ad aderire all’iniziativa e a mobilitarsi per fare sentire forte la voce della protesta e chiedere conto dei procedimenti in corso e delle scelte che la regione siciliana e la direzione generale dell’Asl 5 Me stanno portando avanti”. Sarebbe stato presentato dai vertici dell’Asl 5 all’assessorato regionale della Sanità un piano di rimodulazione che prevede la soppressione di alcuni reparti con accorpamenti in nosocomi vicini e lo spostamento dei servizi sanitari territoriali di alcuni comuni appartenenti al distretto di Sant’Agata verso quello di Patti. Secondo il costituendo Comitato, occorre “esprimere la propria indignazione e fare sentire forte la voce della base contro scelte assolutamente scellerate e penalizzanti per il nostro territorio, che potrebbero portare al ridimensionamento delle attività ospedaliere o, addirittura, alla chiusura dell’ospedale”. Per il distretto è previsto, invece, lo scorporo dei comuni di Capo d’Orlando, Tortorici, Castell’Umberto e Naso. “Se tale previsione dovesse trovare attuazione – conclude il costituendo Comitato - si potrebbe avere una ricaduta a catena di segno assolutamente negativo su tutte le altre attività economiche, uffici, servizi, che attualmente sono presenti sul territorio comunale, con una penalizzazione e marginalizzazione sempre più accentuata della nostra realtà nel contesto regionale e dei Nebrodi”.
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Pare che il piano di rimodulazione dei servizi sanitari preveda la soppressione del reparto di Cardiologia e dell’Utic-Unità terapia intensiva coronaria. Una grande beffa se consideriamo che quest’ultima è stata inaugurata in maniera solenne il 27 dicembre del 2005, con cerimonia “officiata” dall’allora ministro della Salute Francesco Storace. Peccato, però, che non sia stata mai attivata per la mancata emanazione di un semplice provvedimento regionale di autorizzazione. Eppure a suo tempo sono stati acquistati i monitor multiparametrici. E i cavalieri di Malta hanno fatto una promessa di donazione di 100 mila euro per l’acquisto di un intensificatore di brillanza, che consentirebbe di avviare il connesso servizio di emodinamica (non presente neanche all’ospedale di Patti). Forte preoccupazione sia per il depotenziamento dell’ospedale che per la rimodulazione del distretto sanitario è stata espressa dal sindaco Bruno Mancuso e dai sindaci di Capo D’Orlando e Tortorici, Enzo Sindoni e Maurilio Foti.
Cinzia Scaglione

Puleo, in un'interrogazione, contesta la localizzazione del Palasport.

Un’interrogazione sul Palazzetto dello sport è stata presentata al sindaco da parte del vice presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Puleo. Quest’ultimo chiede di conoscere il motivo per il quale l’amministrazione comunale ha scelto quale sito per la realizzazione della struttura la zona del “Parco degli Ulivi”, a suo parere non idonea ad ospitare tale insediamento, per la mancanza di posteggi e della viabilità necessaria. Inoltre, se si tratta di un’area conforme allo strumento urbanistico, se nella stessa esiste ed è stato approvato un piano di lottizzazione e se è vero che si tratta di una tensostruttura. Chiede anche di conoscere la fase in cui si trova il progetto di finanza e le procedure fino ad oggi seguite. Infine, se non si ritiene più opportuno la realizzazione del progetto del palazzetto in località Piana, come previsto nel P.R.G. e dalla deliberazione consiliare del 23 luglio del 2002.

Pedofilia. La proposta del club Solaris al vaglio dei deputati.

Passo avanti verso l’approvazione della bozza di legge contro la pedofilia. Dopo le critiche lanciate qualche giorno fa dal presidente del locale Club Solaris, Giuseppe Cracò, in merito ai ritardi che hanno contraddistinto l’iter di accoglimento delle proposte avanzate dall’associazione santagatese alla Commissione Parlamentare per l’Infanzia, adesso arriva la comunicazione dell’onorevole Alessandra Mussolini. “Dal momento in cui mi sono insediata alla Presidenza della Commissione Bicamerale – si legge nella nota – ho cercato di incontrare personalmente e in audizione in Commissione, il maggior numero possibile di operatori del settore, al fine di avere un quadro il più possibile completo delle insidie che circondano i bambini del nostro Paese”. L’iter, dunque, non si è arenato. Lo scorso 3 febbraio, Cracò, è stato ricevuto, a Palazzo Chigi, dal capo del cerimoniale di Palazzo Chigi, Ficorilli. Il presidente del Club Solaris (associazione iscritta all’anagrafe unica delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale) ha sollecitato la partecipazione di qualche ministro al convegno “Pedofilia quale verità”, che dovrebbe tenersi nella cittadina il 28 marzo. Ricordiamo che la proposta del Club Solaris prevede, in particolare, la riforma dell’art. 157 sulla prescrizione dei reati di pedofilia, l’oscuramento di siti internet ingannevoli e maggiore informazione sul tema dell’abuso nelle scuole pubbliche. E’ stata sottoscritta da 44 deputati regionali e nazionali. Tra questi gli onorevoli Gabriella Carlucci (vice presidente Commissione Infanzia) ed Emma Bonino (vice presidente del Senato).
Cinzia Scaglione