24 novembre, 2009

Sant'Agata di Militello. Depotenziamento dell'ospedale. Circola un volantino anonimo. Intanto i sindacati temono una riduzione del personale e sono in stato dall'erta.


Preoccupazione tra gli utenti del locale presidio ospedaliero su un prossimo depotenziamento del nosocomio. E’ una voce che circola ormai da diversi giorni tra i reparti. Complice un volantino anonimo. Ma, la direzione sanitaria smentisce l’esistenza di progetti di depotenziamento. Nessuna comunicazione ufficiale in tal senso, né provvedimenti emessi dall’azienda. E in effetti, in occasione di un recente sopralluogo all’ospedale, il direttore dell’Asp Messina, Salvatore Giuffrida, aveva ribadito la volontà di salvaguardare il territorio dei Nebrodi offrendo la dovuta assistenza sanitaria. Per quanto riguarda, in particolare, il locale nosocomio, aveva riferito dell’idea di prevedere un presidio ospedaliero di emergenza di primo livello, con strutture importanti che possano assicurare una risposta sanitaria nell’area dell’emergenza-urgenza. I sindacati, dal canto loro, però, paventano una riduzione di personale. Ed hanno attivato lo “stato di allerta”. Tra accuse e smentite, l’unica cosa certa è che la direzione sanitaria sta lavorando al raggiungimento degli obiettivi prefissati entro il 31 dicembre, in linea con le direttive regionali. Tra questi, nello specifico, “previa l’analisi e la revisione degli aspetti organizzativi, dei dati di produzione e dei tempi di attesa per le prestazioni critiche, dovrà essere articolato un Piano organizzativo-operativo di riordino e rifunzionalizzazione della Specialistica e della Diagnostica ambulatoriale, finalizzato al ridisegno dell’offerta in una prospettiva di maggiore appropriatezza, efficienza e di riduzione dei tempi di attesa sia per l’accesso alle prestazioni, che per la consegna dei referti (massimo tre giorni). Inoltre, dovrà essere attuato un progetto di riorganizzazione e riqualificazione del pronto soccorso, finalizzato anche al miglioramento delle condizioni  di accoglienza e tempi di trattamento dei pazienti. Progetti che la direzione elaborerà in maniera propositiva. Registriamo, tuttavia, che ad oggi sono ancora fermi i lavori di ristrutturazione e adeguamento sismico della parte centrale dell’ospedale, sospesi lo scorso aprile. E’ passato più di un mese da quando il responsabile del Genio Civile aveva dichiarato che non vi erano motivi ostativi alla ripresa dei lavori, in quanto l’ufficio aveva esitato favorevolmente la variante strutturale. Ricordiamo, infatti, che l’ipotesi progettuale iniziale è stata rivista, ovvero che non verranno più demoliti due piani, ma uno. Di fatto, però, il cantiere è ancora chiuso e il prospetto della parte frontale dell’ospedale, priva della copertura e allo stato grezzo, non è certo un bel biglietto da visita per una struttura sanitaria di riferimento nel comprensorio.
Cinzia Scaglione

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