04 settembre, 2012

Sant'Agata di Militello. Da oggi l'Edificio Ecclesiastico "dedicato" a San Francesco è usufruibile dai fedeli delle contrade ad Est del centro cittadino.

La chiesa parrocchiale che a partire da oggi sarà al servizio della comunità cristiana-cattolica della frazione "Torrecandele" e di "Capita" questa sera è stata consacrata e dedicata al Santo di Assisi "San Francesco".
Il vescovo della diocesi di Patti monsignor Ignazio Zambito, giunto verso le ore 18 nello spiazzale della Chiesa Santa Lucia, in processione con i numerosi fedeli, le autorità civili, militari e religiose hanno raggiunto l'uscita del paese in prossimità del bivio per Militello Rosmarino, dove si erge l'edificio ecclesiastico che il Comune di Sant'Agata Militello ha, con la firma di apposita convenzione, concesso in comodato gratuito alla parrocchia Santa Lucia e quindi indirettamente al parroco Gaetano Franchina e alla Diocesi di Patti che è retta, "pro tempore", dal vescovo monsignor Zambito.


 Come da documentazione fotografica, una multitudine di fedeli, credenti e non credenti, curiosi e cittadini hanno, molti invano, cercato di accedere al locale che è stato consacrato ad edificio di culto, di preghiera e di ascolto della "parola di Dio". Sono entrato, facendomi spazio nella maniera più civile ed educata  possibile anche io. Dovevo scattare alcune foto "a ricordo" o a "testimonianza" dell'avvenimento. Quanto bastava per dare un'occhiata sommaria alla struttura architettonica interna. Non certamente per ascoltare. E si,  perchè ascoltare ciò che viene detto dagli "officianti", ciò che è stato detto dal parroco, dal vescovo e dal primo cittadino non è stata impresa facile. Nulla  e niente è stato recepito da nessuno dei numerosi presenti.
 E dire che quando un ambiente, grande o piccolo che sia, non è stato progettato bene dal punto di vista dimensionale e acustico, si cerca di sopperire a questa "defaillance" con una amplificazione elettronica più o meno HI-FI.
E il pubblico che riempie l'ambiente si comporta da materiale fono-assorbente per evitare echi e riflessioni delle onde sonore. Ma evidentemente tutto ciò non è bastato se nessuno è riuscito a decifrare ciò che gli "oratori", sindaco compreso, hanno detto davanti al trasduttore acustico comunemente inteso come "microfono". Non mi sono perso niente e non si sono persi niente di ciò che è stato detto o "predicato" i numerosi fedeli e/o cittadini. Niente di importante e da ricordare. Anche all'esterno, le persone rimaste fuori, non hanno potuto ascoltare niente di ciò che veniva "celebrato" all'interno.
Non avranno probabilmente curato molto e previsto bene tutto. Chissà ! Della progettazione, dell'acustica, dell'architettura, della direzione lavori, dei finanziamenti, degli iter burocratici e politici, dei meriti e dei demeriti, di incarichi, contenziosi e altro, saranno altri, più di me "qualificati", "esperti" e "conoscitori di avvenimenti" che dovrebbero farlo.
 Ma lo faranno?
 Il Blog è a loro disposizione. Ne parleremo, anzi ne scriveremo ancora? Penso proprio di sì.
 Gli argomenti, le circostanze e le "risultanze" sono tante.
 Perchè non parlarne e scriverne a 360 gradi?

1 commento:

  1. Ottimo articolo! Ottima la descrizione e il commento riguardante il pessimo impianto audio.... e pensare che la ditta installatrice se ne gloria...

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