11 febbraio, 2015

Sant'Agata di Militello. "Aeroporto delle Isole Eolie e dei Nebrodi". Se ne riparla a distanza di 15 anni

“Il programma per la creazione dei nuovi aeroporti, in conformità alle nuove procedure e normative UE (che prevedono esclusivamente aeroporti gestiti dai privati), è promosso da una multinazionale e questa, dopo averlo fatto validare da una banca internazionale, lo inoltrerà direttamente a Bruxelles presso la Commissione Europea che agisce in piena autonomia perchè oggi, le singole nazioni, hanno ceduto all’Europa la propria sovranità sullo spazio aereo civile nazionale ed hanno costituito uno “Spazio Unico Europeo” che sovrintende all’aviazione civile, aeroporti compresi, di tutta Europa. Faccio infine notare che, la costruzione dei nuovi aeroporti, non utilizzerà i vari fondi strutturali FAS, FERS… etc…., che sono gestiti dalle Regioni, ma un fondo autonomo gestito direttamente da Bruxelles.” - così esordisce l'ingegnere Giuseppe Petracca nel presentare nel salone parrocchiale Santa Lucia di Sant'Agata di Militello, il progetto per la realizzazione dell' ”Aeroporto delle Isole Eolie e dei Nebrodi” di Torrenova. Invitati alla presentazione del “Progetto”, i sindaci e la deputazione della zona Nebroidea.-

Poi continua: “Nel 2014 sulla Gazzetta Ufficiale UE sono state pubblicate le “Nuove linee guida” per l’aviazione civile e per la costruzione la gestione degli aeroporti che privilegiano i piccoli aeroporti regionali, adatti ai voli di low-cost e charter, in quanto indispensabili per lo sviluppo e per il turismo nelle aree.
Nel 2014 sono state introdotte anche importantissime innovazioni tecnologiche e sono entrati in servizio i jet di ultima generazione - da 140 passeggeri – che consentono l’utilizzo di piste lunghe meno di 1500 metri;
E, sempre nel 2014, sono stati perfezionati i regolamenti per il volo degli aerei senza pilota utilizzabili per una lotta efficace contro gli incendi boschivi, per il controllo dei siti archeologici e degli illeciti ambientali con costi operativi irrisori.
Oggi lo scenario del trasporto aereo è dunque completamente cambiato. Partendo dalle premesse sopra riportate, questo studio ha verificato:
  • che esiste la fattibilità tecnica, economica e finanziaria di due nuovi aeroporti in Sicilia, adatti per il voli di linea e charter da realizzare nelle aree con difficoltà di accesso dagli aeroporti (l’aerea tirrenico nebroidea e la provincia di Agrigento)
  •  che la costruzione dei due nuovi aeroporti (Aeroporto delle Eolie + Sciacca) è compatibili con la vigente normativa UE sulla concorrenza tra le infrastrutture di trasporto esistenti e/o in progetto (aeroporti, ferrovie e strade)
  • che conviene utilizzare gli aerei senza pilota nella lotta agli incendi boschivi, agli scavi archeologici clandestini, agli illeciti ambientali ed alla pesca illegale.”

 “La costruzione dei due nuovi aeroporti non solo è possibile ma è anche conveniente in quanto assicura:
a)  sviluppo economico di aree sicuramente discriminate e penalizzate dai tempi e dai costi del trasporto
b)  sviluppo turistico
c)  risparmi annuali più che significativi per la Regione Siciliana
Nelle “Nuove Linee Guida della UE”:
nessun contributo con fondi europei verrà erogato agli aeroporti con traffico maggiore  di 3 mil. di passeggeri
 verrà erogato ai nuovi aeroporti nelle zone periferiche scarsamente accessibili.un contributo UE fino al 75%
Questi sono invece alcuni numeri senza pietà:
Nelle Isole Baleari 41 milioni di pernottamenti ogni anno.
In Sicilia appena 4,5 milioni.
**** TWR e l’innovativo sistema integrato di trasporti (aereo + elicottero) collegheranno il mondo con le isole Eolie, belle, stupende…. praticamente irraggiungibili !
 *** Nell’Aeroporto delle Eolie e dei Nebrodi, Canadair salverebbero dal fuoco centinaia di ettari di bosco e si risparmierebbero ore ed ore sprecate nei voli di trasferimento da Birgi ai Nebrodi (ogni ora di volo costa almeno 7.500 €)
** I VIP non viaggiano solo con lo yacht ma usano aerei ed elicotteri privati. Nell’area non ci sono né aeroporti né eliporti.
* L'aeroporto di Torrenova, in bassa stagione potrebbe garantire la continuità territoriale con Roma, Milano e Lampedusa a costi sostenibili.”
  Lo studio presentato ieri a Sant'Agata di Militello, propone quindi la realizzazione di nuove strutture aeroportuali minori, poco costose ed in grado di sostenersi con i soli proventi dell’attività – idonee a rimuovere il problema della scarsa accessibilità degli aeroporti siciliani.
 Si tratta di infrastrutture innovative, anche nella modalità di funzionamento.  Sono aeroporti caratterizzati:
- dalla possibilità di operare, anche di notte, con qualsiasi condizione meteorologica;
- da bassissimi costi d’investimento e di gestione;
- dalla capacità di sostenersi con i soli ricavi dell’attività aeroportuale;
- dai risparmi che può ottenere la Regione Siciliana utilizzando, in maniera innovativa, le attrezzature e le installazioni aeroportuali;
- dalla capacità di salvaguardare, con modalità innovative il patrimonio archeologico ed ambientale
“Dopo decenni di logica “monopolista e statalista” per gli aeroporti siciliani oggi è sicuramente difficile accettare le logiche “concorrenziali” che governano il mondo del trasporto aereo – dichiara l'ing. Petracca -. Non stupisce quindi la difesa della “posizione dominante” acquisita dagli aeroporti ma stupirebbe la volontà di farla mantenere (… nessun nuovo aeroporto!) a spese di territori resi giorno dopo giorno sempre più “deboli” proprio dalla mancanza d’infrastrutture aeroportuali.
Le soluzione tecnicamente ed economicamente convenienti oggi ci sono, tocca quindi alla “politica” decidere:
1)  se deve riconoscere il diritto alla mobilità delle aree “deboli”, penalizzate nello sviluppo e nel turismo dai costi e dai tempi dell’accesso agli aeroporti
2)  se deve prevalere l’interesse degli aeroporti esistenti, peraltro in fase di privatizzazione, che non intendono rinunciare ad una pur piccola fetta del mercato.”
Il progettista ing. Petracca, continua:  “Le Linee Guida promuovono l'uso corretto delle risorse pubbliche - soprattutto per le iniziative indirizzate alla crescita ed evitare la sovracapacità e la duplicazione di aeroporti non redditizi a danno della concorrenza sul trasporto aereo.
Più nel dettaglio prevedono:
1)  Aiuti al funzionamento degli scali - Gli aeroporti europei che servono più di 5 milioni di passeggeri non potranno più ricevere in futuro aiuti di stato salvo chiaro fallimento del mercato. Saranno consentiti (prima di essere definitivamente cancellati) aiuti operativi agli aeroporti regionali con meno di 3 milioni di passeggeri l'anno per un periodo transitorio di dieci anni, al fine di dare loro il tempo necessario per adeguare il business plan.
2)  Piccoli aeroporti - Gli aeroporti con meno di 700.000 passeggeri l'anno - necessari a collegare zone isolate e che svolgono un servizio economico d’interesse generale - saranno i più avvantaggiati dalle nuove regole: questi potranno beneficiare di un regime speciale che prevede un margine di aiuti più alto sia per la costruzione delle infrastrutture sia per coprire i costi operativi. Saranno esentati dal periodo di transizione di 10 anni, e la loro situazione sarà rivalutata dopo 5 anni.
3)  Aiuti per il lancio di nuove rotte - Gli aiuti per le aerolinee che lanciano nuove rotte saranno consentiti a patto che rimangano limitati nel tempo.
4)  Costruzione di nuovi aeroporti - Saranno favoriti i piccoli a discapito dei grandi, con soglie di finanziamento pubblico consentite a decrescere dal 75% al 25%. Per il via libera dovranno, tuttavia, essere valutati una serie di criteri: la vicinanza - In Sicilia solamente gli aeroporti di Catania e di Palermo superano la soglia di 3 milioni di passeggeri, di altri scali aerei, la loro accessibilità, la presenza di altri mezzi di trasporto (per esempio treni ad alta velocità), e la necessità del collegamento (regione periferica o meno).
5)  Gli Stati membri sono invitati a notificare all’Esecutivo UE schemi nazionali che attuino le nuove regole, in modo da evitare in futuro ai servizi competenti della DG Concorrenza l'analisi di ogni singolo caso; nondimeno, la Commissione continuerà a monitorare il rispetto delle linee guida e potrà svolgere indagini ex-post in caso di sospetta violazione.
Quando il finanziamento comporta un aiuto di Stato, le linee-guida definiscono le condizioni alle quali questo è compatibile con il mercato unico. La valutazione dell’Esecutivo UE si basa sulla sua esperienza e sulla prassi decisionale, nonché sull'analisi delle attuali condizioni di mercato nei settori aeroportuale e del trasporto aereo.
L’ENAC, in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture, ha presentato uno studio approfondito sul futuro del trasporto aereo in Italia dal titolo “Stato del sistema aeroportuale nazionale, scenari e strategie di sviluppo”
 Tra l'altro, recita testualmente:
 “…. Si segnala come, sia per la rete gomma che per la rete ferro, permarranno aree caratterizzate da scarsa accessibilità, soprattutto nel sud-ovest della regione (provincia di Agrigento) e nella zona tirrenica messinese (S.Stefano di Camastra-Capo d’Orlando); in quest’ultimo ambito, la presenza del Ponte potrebbe migliorare l’accessibilità estendo il bacino alla Calabria meridionale…” ed allega la tavola qui riprodotta che illustra sinteticamente l’accessibilità dei vari aeroporti in Sicilia sulla base dei tempi dei tempi di viaggio necessari per raggiungerli.  Nella cartina si riscontra che:
1) Agrigento ed i paesi della sua provincia
2) la maggior parte dei paesi della Provincia di Caltanissetta
3) i paesi siti sulla costa tirrenica della provincia di Messina e sui Nebrodi
sono situati:
a) ad una distanza superiore ai 100 chilometri dall’aeroporto più vicino
b) a più di 60 minuti di percorrenza in auto, bus, treno o treno ad alta velocità da un aeroporto esistente”
La classifica del Sole 24  -  che ogni anno confronta le performance delle province italiane tramite un’articolata serie di parametri suddivisi in sei capitoli d’indagine – vede In discesa Messina e Caltanissetta, che scivolano al 94° e al 102° posto, perdendo rispettivamente tre e due posizioni. Da osservare che Agrigento, Messina e Caltanissetta sono tre province caratterizzate da una scarsa accessibilità aeroportuale. Queste aree sono estremamente condizionate dalla difficoltà di accesso (mancanza di collegamenti diretti via terra, orari del trasporto via terra non compatibili con gli orari del trasporto aereo) e dai costi spropositati (carburante, pedaggi e posteggio in aeroporto) del trasferimento.
Le due aree sopra individuate hanno caratteristiche molto differenti.
I collegamenti, su ferro o su gomma, sono polarizzati nelle città capoluogo di provincia (Messina, Caltanissetta ed Agrigento) e, di conseguenza, impongono almeno un cambio del mezzo di trasporto, motivo per cui, dai paesi di quelle aree:
a) s’impiegano quasi tre ore per il solo trasferimento da e per l’aeroporto più vicino;
b) il trasferimento è molto costoso, il trasporto via terra con i mezzi pubblici costa più del biglietto aereo (il bus Milazzo – Aeroporto di Catania costa 35 euro), un trasferimento in taxi non costa meno di 180 euro, costi simili per l’agrigentino);
Sulla costa tirrenica e nelle Isole Eolie:
non c’è nessun servizio di trasporto pubblico che consenta prendere un aereo la mattina presto partendo dalla fascia tirrenico-nebroidea, o dalle isole Eolie,
 non c’è nessun servizio di trasporto pubblico che consenta di raggiungere la fascia tirrenico-nebroidea, o le isole eolie, arrivando in aeroporto dopo le ore 18;
  L’insularità e la localizzazione periferica rispetto ai mercati europei ed ai principali fornitori di materie prime costituiscono attualmente fattori limitanti per lo sviluppo della Sicilia; gli indici sfavorevoli dello stato dell’economia e del turismo si riflettono sul traffico aereo internazionale, attualmente molto modesto (circa 20% sul totale) e sul traffico.
Per il sistema aeroportuale siciliano in generale la maggiore criticità è rappresentata dalla scarsa accessibilità ai poli aeroportuali di una parte dell’utenza, misurabile in tempi eccessivi di percorrenza e livelli di servizio negli spostamenti.
L’aeroporto di Palermo è l’unico nell’isola ad avere una connessione ferroviaria ma, essendo molto carente l’intera rete ferroviaria siciliana, si riscontra un utilizzo limitato da parte degli utenti aeroportuali, peraltro imputabile anche alle basse frequenze.
A sua volta l’Aeroporto delle Eolie è collocato in un contesto, differente ed incredibilmente favorevole, che lo rende facilmente ed immediatamente accessibile con il treno e con l’autostrada.
Inoltre, per l’utente dell’Aeroporto delle Eolie, è infatti possibile raggiungere in meno in circa 15 minuti il porto di Sant’Agata di Militello (o quello di Capo d’Orlando) da cui partono i collegamenti marittimi con le Isole Eolie.
Il “Piano Strategico per lo Sviluppo del Turismo in Italia” presentato in data 18/01/2013 dal Consiglio dei Ministri indica espressamente che, per sviluppare il turismo, occorre un ulteriore potenziamento degli aeroporti e dei collegamenti intermodali.
 Il documento presenta un'approfondita analisi dei punti di vulnerabilità del settore turistico, indica 7 linee guida per l'agenda di governo e propone 61 azioni specifiche, implementabili in un periodo variabile tra i 3 mesi e i 5 anni.
 Il piano punta a generare "500.000 nuovi posti di lavoro e incrementare il Pil di 30 miliardi entro il 2020". I principali punti di vulnerabilità dell'industria turistica individuati sono:
1) "governance del settore (debolezza del coordinamento centrale; eccessiva frammentazione delle politiche di sviluppo e di promozione all'estero);
2) risorse insufficienti per l'Enit; nanismo delle imprese turistiche;
3) vantaggio competitivo unicamente basato su rendite di posizione e incapacità di costruire nuovi prodotti turistici;
4) infrastrutture insufficienti;
5) risorse umane non adeguatamente formate;
6) difficoltà ad attrarre investimenti internazionali (incertezza del contesto soprattutto dal punto di vista burocratico e amministrativo)".
“Si segnala come, sia per la rete gomma che per la rete ferro, permarranno aree caratterizzate da scarsa accessibilità, soprattutto nel sud-ovest della regione (provincia di Agrigento) e nella zona tirrenica messinese (S.Stefano di Camastra-Capo d’Orlando)”.
 Per il prossimo ventennio il sistema aeroportuale siciliano potrà continuare a essere organizzato su due poli, uno per la Sicilia orientale, basato sugli scali di Catania e di Comiso e l’altro per la Sicilia Occidentale basato sugli scali di Palermo e Trapani (destinato prevalentemente al traffico low-cost), con gli scali delle isole minori di Lampedusa, Pantelleria ed i nuovi aeroporti sulle aree periferiche con difficoltà di accesso.
In tale scenario, nell’ottica di decongestionamento dei principali scali maggiori, per lo scalo di Comiso è stata ipotizzata la funzione di complementarietà rispetto all’aeroporto di Catania- Fontanarossa, come base per voli charter, low-cost, ed eventualmente come base cargo per potenziare lo sviluppo delle attività commerciali della Sicilia meridionale ed orientale, o come scalo alternativo in caso di temporanea chiusura dello scalo catanese a causa dei problemi derivati da eventuali eruzioni vulcaniche.
Il Progetto per l'Aeroporto di Torrenova prevede una pista di volo di 1.500 x 30 m con pavimentazione delle testate in rigido (lastre di cls) e pavimentazione della parte centrale in flessibile (sovrastruttura in conglomerato bituminoso), più due fasce laterali di CGA pavimentate per una larghezza di 7,5 m ciascuna (per evitare il risucchio di materiale da parte dei velivoli a jet).
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Questa la videoregistrazione della prima presentazione nella sala-convegni di Portorosa:


E ieri, 10 febbraio 2015 a Sant'Agata di Militello ..... .(una sintesi di pochi minuti).


Dimenticavo: Sindaci della zona in maggioranza assenti. Politici regionali e nazionali nessuno, tranne l'onorevole  Bernadette Grasso che è anche Sindaco di Rocca di Caprileone.


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