Storia di ordinarie disfunzioni, anzi di ordinaria dis-amministrazione.Mi ero appena alzato e stavo sorbendomi un buon caffè per "carburare". Mi telefona un amico che, dopo tanto tempo, ho rivisto giorni addietro in città. Lavora al nord. Mi chiede come contattare un taxista, deve ripartire e vuole essere accompagnato in stazione. Prenderà il treno per Milano.
Contatto su internet il sito Web del Comune per cercare di trovare, nei numeri telefonici utili, quello di qualche
"Servizio di noleggio con conducente" (si chiamano così nei piccoli centri quelli che nelle grandi città vengono intesi "Taxi"). Ricerca inutile, non trovo niente (forse sarò imbranato o il sito non è di facile consultazione). La voce "Stazione Ferroviaria" neanche esiste. Non mi resta altro che dire al mio amico "milanese": "Ti accompagno io alla Stazione con la mia auto".
Nello spiazzale della stazione fatico a trovare un posteggio (vedi prima foto che, così come per le altre, potrete ingrandire cliccandoci sopra). In compenso trovo, sotto la tabella "Taxi", tre altri conoscenti da lunga data (da sinistra: Serafino, Scurria, Morgano).
Il mio amico è già sul treno ed io ne approfitto per chiacchierare con i tre "tassinari" (così li chiamerebbero altrove).
Mi lamento per non aver potuto far rintracciare dal mio amico nessuno dei tre e mi rispondono:
"Vede, questo è un telefono che dovrebbe ricevere le chiamate per il servizio Taxi (0941 702585) - foto a destra - ma non funziona e alcuni nostri clienti ci chiamano sul telefonino cellulare che evidentemente non è molto pubblicizzato e conosciuto". Per accertarmi chiamo quel numero e la Telecom mi risponde che "il numero selezionato è inesistente".
A questo punto non voglio approfondire oltre per conoscere responsabilità, chi aveva attivato quel numero e perchè non è stato pagato l'abbonamento per continuare a farlo funzionare.
Piccola cosa mi rispondono i tre.
Serafino mi indica l'aiuola di fronte alla cabina telefonica, lato nord. Si trova depositato da tantissimo tempo un residuo di quella che inizialmente era la copertura-contenitore di un telefono pubblico a muro.
Al degrado visibile di aiuole non curate, erbaccia secca, alberi e piante non potate, si aggiunge la vista di alcuni residui di plastica e vetro che fanno bella mostra all'occhio
dell'eventuale viaggiatore giunto in stazione. Probabilmente chi arriva col treno non è un "vero turista", probabilmente è un compaesano emigrato al nord e che ritorna, approfittando delle ferie, nel suo paese d'origine per rivedere parenti e amici.
Certo non sarà un Vip (quelli arrivano via mare e non certo alla Stazione !).
L'incuria e il degrado ambientale mi viene indicato da Serafino ma è documentata dalle foto (che potrete ammirare in tutta la loro bellezza e schifezza, ingrandedole cliccandoci sopra ).
Ma non è tutto aggiungono Serafino, Scurria e Morgano:
"
Le strisce bianche che delimitano le zone riservate al posteggio delle auto si sono scolorite e non si vedono più. L'altra segnaletica orizzontale è totalmente assente.
Gli autisti dei pulman faticano a poteggiare e ad effettuare le manovre per ripartire dopo la sosta e dopo aver prelevato i viaggiatori.
La tabella che dovrebbe indicare il senso rotatorio si è scolorita e non è visibile perchè nascosta dalla vegetazione
(vedi foto con la freccia rossa che indica l'oggetto nascosto). L'erba secca delle aiuole a contatto con la parte bassa delle auto, appena posteggiate e col motore caldo, potrebbe provocare incendi anche se non di vaste proporzioni.
In prossimità della scalinata, che dallo spiazzale della stazione porta sul prolungamento di Via Cosenz, qualcuno ha buttato buste di plastica, spazzatura e cartoni. Qualcun altro si è preparato il giaciglio per trascorrere le notti."
Potrebbe bastare.
Mentre mi accingo a salire sulla mia auto, mi viene incontro una signora appena scesa dal treno e mi chiede dove sono i gabinetti.
"Mi spiace, signora, li hanno chiusi, rispondo, se vuole, può servirsi di quelli che dovrebbero esserci nel Bar-Tabacchi della Stazione che è gestito da privati" .Intanto, a detta di qualche "giornalista", i turisti continuano ad arrivare in città per riempire ed esaurire alberghi,
Bed & breakfast ,
agriturimi, residence, ristoranti, lidi, bar, pizzerie.
Beato lui
(il giornalista) e beati coloro che ci vedono così bene ! Io dovrei rifarmi gli occhiali (sono multifocali, costano tanto e probabilmente si saranno alterati e mi fanno vedere solo ciò che accade a pochi chilometri di distanza da qui).
Forse dovrei anch'io, qualche sera, come fanno i giovani santagatesi ed i forestieri presenti in città, recarmi nei comuni vicini o poco lontani per verificare, quanto meno, se i miei occhiali, altrove, funzionano meglio !
Continuerò nella prossima puntata. Il degrado in cui versa tutta la città non è solo questo.
Intanto: "riflettete gente, riflettete e, se volete, commentate....."
cirosca