21 gennaio, 2012

L'addio a Vincenzo Consolo, nostro concittadino illustre, lunedì. Tornerà e per sempre a Sant'Agata di Militello.


Tornerà a Sant'Agata di Militello e questa volta  per non lasciare più quelle "pietre" della sua amata Sicilia.
L'aveva lasciata nel 1968, dopo aver vinto un concorso in RAI. Un amore viscerale lo legava a questa terra dove puntualmente ritornava ogni anno e quando poteva. Nel suo racconto "Le pietre di Pantalica" scriveva:
"Io non so che voglia sia questa, ogni volta che torno in Sicilia, di volerla girare e girare, di percorrere ogni lato, ogni capo della costa, inoltrarmi all'interno, sostare in città e paesi, in villaggi e luoghi sperduti, rivedere vecchie persone, conoscerne nuove. Una voglia, una smania che non mi lascia star fermo in un posto. Non so. Ma sospetto sia questo una sorta di addio, un volerla vedere e toccare prima che uno dei due sparisca".
Le poche volte in cui avevo il piacere e l'onore di incontrarlo, insieme, ricordavamo qualcosa che ci accomunava. La scorsa settimana ho incontrato il fratello "Melo" (Carmelo) nei pressi dell'edicola sul lungomare, si appoggiava ad un bastone. "Melo" era orgoglioso di cotanto fratello e ogni volta che Enzo, come lo chiamavamo i vecchi amici, "scendeva" giù in Sicilia per conferenze o per ricevere "premi" o attestati di stima, non mancava, con grande gioia, di comunicarmelo. A Melo e ai familiari di Vincenzo vanno le mie sentite condoglianze.
L'Amministrazione e il Sindaco sicuramente  dichiareranno il "lutto cittadino" per la dipartita di un così grande figlio della nostra terra.
Mi piace ricordarlo con alcuni spezzoni di queste due interviste che, meglio di qualsiasi mio elogio, fanno trasparire l'attaccamento del grande scrittore e di molti di noi, alle nostre radici, ai nostri luoghi, alla nostra isola, ai nostri ricordi d'infanzia.
 I funerali si svolgeranno lunedì nella Chiesa Madre di Sant’Agata di Militello.


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