Leggi anche l'articolo pubblicato sul Giornale di Sicilia a firma Cinzia Scaglione.
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*** Sant'Agata Militello piange la scomparsa del maestro Vincenzo Consolo. Ieri il sindaco ha proclamato il lutto cittadino. E' stato l'ultimo viaggio di ritorno del “moderno Ulisse nella sua Itaca”. Una metafora adoperata più volte dallo stesso scrittore e ricordata anche da padre Enzo Vitanza nell'omelia. Il sacerdote ha evidenziato: “l'esperienza e le sue opere rappresentano un faro che illumina il nostro cammino all'insegna della legalità”. Parole alle quali ha fatto eco il sindaco Bruno Mancuso nel suo discorso, quando ha invitato tutti a “non spegnere il faro acceso su questa terra”.
“Noi siamo i primi nove anni della nostra vita – affermava Consolo, ripetendo una frase di Pirandello – e i miei primi segni sono santagatesi”. Ed è qui che si sono svolti i funerali, celebrati appunto da padre Vitanza, coadiuvato dai sacerdoti Gaetano Franchina e Maurizio Giallombardo. La camera ardente è stata allestita nella cappella dell'istituto Sacro Cuore, come egli aveva espressamente chiesto. Uno spazio di piccole dimensioni, non sufficiente ad accogliere le tante persone che hanno voluto rendergli omaggio. Ma, quelle “mura” racchiudono i ricordi della sua infanzia e giovinezza, quando andava a giocare dai “salesiani”. Consolo muore dopo una lunga malattia, ma già il suo cuore era stato spezzato l'anno scorso dall'improvvisa scomparsa dell'amato nipote Rino Bertoloni. Ieri, per l'ultimo saluto a “Vincenzo” e un abbraccio di conforto alla moglie Caterina, al fratello Melo, ai nipoti e agli altri familiari, c'erano gli amici giornalisti e scrittori, il sindaco Bruno Mancuso e i sindaci dei comuni di Santo Stefano di Camastra e Cefalù, dove lo scrittore santagatese aveva ricevuto la cittadinanza onoraria. Presenti anche l'assessore per l'Istruzione e la Formazione professionale Mario Centorrino, in rappresentanza del governo regionale e l'eurodeputato del Pd Rita Borsellino. “Sant'Agata è a lutto – ha sottolineato il sindaco Mancuso - Consolo per noi era un punto di riferimento. Lascia un vuoto incolmabile.
Ma, restano i suoi scritti, le sue idee e i suoi insegnamenti, che abbiamo il dovere di raccogliere. Gli piaceva dialogare soprattutto con i giovani, che invitava ad indignarsi e a ribellarsi contro un modo di vivere siciliano che non condivideva. Amava profondamente la sua terra, ma al tempo stesso esprimeva delusione per una terra macchiata dalla corruzione. Sognava che un giorno potesse avvenire il riscatto. Ma, se n'è andato forse con la consapevolezza che questo riscatto probabilmente non avverrà mai”. Vogliamo ricordare, infine, le parole di Consolo, quando in un'intervista diceva: “noi scrittori siciliani abbiamo sentito il bisogno di capire le ragioni di tanto malessere di quest'isola. Un'isola che potrebbe essere un'isola felice, l'isola dei Feaci, perché abbiamo tutto, la terra, le antichità. Eppure, per i mal governi che si sono succeduti da sempre, è diventata un'isola infelice”. (Cinzia Scaglione)
Ma, restano i suoi scritti, le sue idee e i suoi insegnamenti, che abbiamo il dovere di raccogliere. Gli piaceva dialogare soprattutto con i giovani, che invitava ad indignarsi e a ribellarsi contro un modo di vivere siciliano che non condivideva. Amava profondamente la sua terra, ma al tempo stesso esprimeva delusione per una terra macchiata dalla corruzione. Sognava che un giorno potesse avvenire il riscatto. Ma, se n'è andato forse con la consapevolezza che questo riscatto probabilmente non avverrà mai”. Vogliamo ricordare, infine, le parole di Consolo, quando in un'intervista diceva: “noi scrittori siciliani abbiamo sentito il bisogno di capire le ragioni di tanto malessere di quest'isola. Un'isola che potrebbe essere un'isola felice, l'isola dei Feaci, perché abbiamo tutto, la terra, le antichità. Eppure, per i mal governi che si sono succeduti da sempre, è diventata un'isola infelice”. (Cinzia Scaglione)
Fonte: Giornale di Sicilia - Edizione Messina - Cronaca di Sant'Agata.
Il sindaco, tra le altre cose ha detto :"Lascia un vuoto incolmabile. Ma, restano i suoi scritti ,le sue idee ed i suoi insegnamenti, che abbiamo il DOVERE DI ACCOGLIERE".Ha detto il DOVERE: Speriamo!
RispondiEliminaAnche sulla morte di Consolo, il protagonista grazie alla stampa è il Sindaco Mancuso...
RispondiEliminaDi quale stampa parli, caro Claudio? Non certamente della stampa nazionale e internazionale e degli articoli apparsi sul Web, dove l'unico e indiscusso protagonista è stato il grande "maestro" Vincenzo Consolo. Ti riferisci a quella locale o provinciale? Ho sottolineato la frase in cui il Sindaco viene citato nell'articolo sul Giornale di Sicilia e non mi pare risulti essere il protagonista.
EliminaSugli altri quotidiani regionali non so, non li ho letti. In teatro, sul palcoscenico e al cinema, il protagonista è uno solo. Gli altri sono attori,comprimari o comparse che recitano più o meno bene. Il nostro sindaco anche in questa occasione, in Chiesa, è stato un attore. Che abbia recitato più o meno bene la sua parte non sta a me dirlo o giudicarlo. Per fortuna nella Cappella dell'Istituto Sacro Cuore oltre a pochi del "popolino" c'era tanta gente di cultura, presenti alla funzione solo per il "personaggio" Consolo e non per la classe politica che a volte o quasi sempre "interpreta" male la propria parte. E su questo argomento nessuno potrebbe dare torto al nostro "grande" Vincenzo (che per me è stato e resterà sempre Enzo, un grande maestro di cultura e di vita).
Non mi aspettavo la "piccata risposta a Claudio ,ma piuttosto un approfondimento alla frase pronunciata dal sindaco, e ripresa da kalos .Sono un poco delusa.
RispondiEliminaMi spiace, Noemi, averLa delusa. Nel momento del dolore per una perdita importante e di valore non mi va di fare polemica. Enzo non lo vorrebbe e non l'avrebbe voluto. Davanti al suo feretro, nella Chiesa_cappella che anch'io ho frequentato nello stesso periodo, molti ricordi e una profonda crisi di nervi che non sono riuscito a controllare, mi ha preso. Sono un quasi coetaneo del "maestro" e certi avvenimenti li sento più di altri. Chiudo i commenti su questo post. Scusatemi. Per la critica ad altri avvenimenti o comportamenti ci sarà sempre tempo e luogo.
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