Sant'Agata Militello. Cantiere di lavoro di Via Pace tra disagi, promesse e programmazione mal riuscita. Prima puntata.

Nella via Pace si potrebbero condensare tutte quelle azioni di “malgoverno”, “pessima gestione”, “cattiva programmazione”, che contraddistinguono tutte le amministrazioni, forse anche la nostra. Se così fosse e se la mia, che è una semplice supposizione o teoria, in alcuni casi, confermata da fatti, accadimenti e azioni già compiute o da compiere, tutto ciò porterebbe a serie riflessioni.

 Tutto è concatenato e i collegamenti (link, in gergo informatico) potrebbero risultare lampanti ad una attenta osservazione o indagine che non può e non vuole essere quella mia romanzata.
La mia è semplice e pura fantasia, un racconto più o meno fantastico e che, in quanto tale, non può dare adito a contestazioni, illazioni o querele per diffamazione. Io sto, da questo momento, scrivendo un simil-romanzo e a puntate, mischiando realtà, luoghi, avvenimenti e personaggi veri o non veri, riconducibili, ma solo con l'immaginazione, a fatti, personaggi e avvenimenti veri o presunti tali, accaduti o ancora da accadere. Ad aprile dello scorso anno, così è scritto nella tabella che ancora fa bella mostra, fino a quando non la toglieranno, iniziano i lavori  di questo come di altri sei cantieri regionali. Lunedì mattina di questa settimana, passando in questa strada che risulta, di fatto, chiusa e inibita alla circolazione veicolare, ho visto alcuni “lavoratori” che regolarmente non  lavoravano,  mi sono detto:
 “Vuoi vedere che dopo le mie rimostranze e lamentele, riprendono i lavori per evitare ai residenti  ulteriori disagi e danni collaterali?”
 Mi sbagliavo, come sempre ed ancora una volta, dopo tante interruzioni, gli operai-lavoratori erano sul posto di “non lavoro” per completare, non i lavori, di fatto sospesi da tempo, ma le giornate lavorative ed ottenere i benefici previsti dalle leggi e dal decreto di finanziamento del cantiere. Questo mi sta bene. Mi sta bene che vengano retribuiti con quella misera paga, che paga non è, perchè non li “appaga” affatto. Non li appaga dal punto di vista economico, ne esistenziale. Grazie al “savoir faire” (traduco alla lettera: saper fare) dei nostri amministratori, tecnici, progettisti, responsabili e irresponsabili, hanno creato e stanno creando, anche dal punto di vista psicologico, dei “disadattati”,  “gente” che, alcuni pur avanti negli anni, altre anche donne,  impara o sta imparando che il lavoro deve essere “assistenza” e come tale retribuito con “oboli” e senza alcuna utilità pubblica (come in effetti non dovrebbe essere).
E qui comincia la storia tra fantasia e realtà. Perchè, tra i sei cantieri che per un “involontario-volontario” errore dovevano essere sette, poi ridiventati nuovamente sei, è stata scelta la via Pace?
Continuerò nel prossimo post. Ho imparato, anche io, dai nostri amministratori, come si scrivono “telenovele” che si sa quando cominciano ma non quando finiscono e come finiscono. Ritengo sia inutile precisare che qualche mio familiare e la mia consorte, ha subito e continua a subire, anche per questo cantiere, mal realizzato, progettato e diretto, alcuni danni. Danni che dovrebbero essere calcolati in altra sede unitamente a quelli che  il comune dovrebbe o deve risarcire a coloro che hanno avuto infortuni con postumi anche fisici. - Fine primo capitolo - (cirosca)

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*** Qualche mio intelligente e arguto lettore vorrebbe, con qualche suo commento, svelare la trama della mia "telenovela" su via Pace, poi ci ripensa, la cancella in parte e mi invita a non pubblicare il suo commento.
Prima di chiudere il pc ho controllato la posta e vi includo la schermata degli ultimi tre commenti da  NON PUBBLICARE. Osservate attentamente l'orario e il numero di email non ancora cancellate e in giacenza sulla mia casella. E' indicato dalla freccia rossa. Forse, solo ora comincio a capire dove sta la forza di questo Blog. E' nel sostegno e nell'apprezzamento dei lettori. Grazie. A domani con la Seconda Puntata.