21 febbraio, 2009

Il "punteruolo rosso" e le palme. Convocata dall'Assessore provinciale all'agricoltura una riunione a Sant'Agata Militello

Il rischio di infestazione delle palme a causa del “punteruolo rosso”, che ha già “mietuto vittime” nel Messinese, sarà l’argomento oggetto di una riunione convocata dall’assessore provinciale all'Agricoltura, Maria Rosaria Cusumano, per giovedì 26, alle 10.30, presso l'aula consiliare del Comune. Agli Enti locali è stata inoltrata la richiesta dell'elenco relativo alle palme presenti sul territorio e dei mezzi disponibili da utilizzare per contrastare l'infestazione. Sono stati invitati a partecipare all’incontro i sindaci di numerosi comuni. Inoltre, il presidente del consorzio autostrade siciliane, Patrizia Valenti, le sezioni operative di assistenza tecnica (S.O.A.T.) di Spadafora, Brolo, Castell'Umberto, Sant’Agata Militello, Cesarò, Caronia, Mistretta, Francavilla di Sicilia, Milazzo e i dirigenti della Provincia regionale (Dipartimenti "Difesa, Suolo e Protezione Civile" e "Aree Protette e Parchi - Protezione Patrimonio Naturale - Piano Riserve").
Cinzia Scaglione

Nella foto: Le palme del lungomare

A Sant'Agata Militello, strade in cattivo stato. Il problema riguarda sia il centro sia la periferia. Automobilisti in crisi..

Il cattivo stato delle strade del centro urbano e delle contrade, per mancata manutenzione, incuria, cattiva esecuzione dei lavori, saranno oggetto di confronto nell’ambito del civico consesso convocato per lunedì prossimo alle 19. Il vice presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Puleo, ha presentato apposita interrogazione al sindaco. A suscitare le lamentele degli automobilisti, comunque, è soprattutto la zona del lungomare, parzialmente interessata, a tutt’oggi, dai lavori di riqualificazione. Nello specifico, la via Cosenz, nel tratto compreso tra la via Costa di Pozzo e la zona del Museo dei Nebrodi, è caratterizzata da pericolosi avvallamenti che potrebbero mettere a repentaglio l’incolumità degli automobilisti in transito. Tale situazione di precarietà del manto stradale lungo la via Cosenz si è determinata a seguito dell’esecuzione dei lavori di potenziamento del collettore fognario. Tombini sporgenti e avvallamenti mettono a dura prova l’efficienza degli ammortizzatori delle autovetture che attraversano la zona. D’altronde, cercare di evitare gli “ostacoli” equivale ad effettuare una vera e propria gimkana, nel tentativo di salvaguardare le sospensioni, che potrebbe però determinare incidenti. Una situazione, dunque, che sovente scatena le proteste dei cittadini. Il cattivo stato in cui versano la via Cosenz e diverse strade del centro urbano, naturalmente, è noto all’amministrazione comunale. Lo stesso sindaco Bruno Mancuso, in una precedente intervista, interpellato sull’argomento, ci aveva riferito che la sistemazione delle strade rientra tra gli obiettivi dell’amministrazione comunale e che, tuttavia, è necessario reperire appositi fondi. A tal proposito, ad esempio, dovrebbero essere utilizzati i proventi provenienti dalla vendita degli immobili comunali. Tra gli altri punti all’ordine del giorno del consiglio comunale di lunedì, vi sarà anche la presa d’atto dei primi adempimenti sulle determinazioni in ordine al Piano Regolatore Generale. E ancora, un’altra interrogazione del consigliere Puleo in riferimento alla variazione del progetto e del sito originari per la realizzazione del palazzetto dello sport, l’approvazione dello schema di convenzione tra il Comune e l’associazione musicale Giuseppe Verdi e quello con il Parco dei Nebrodi, per la gestione di un punto informativo presso il castello Gallego. Da approvare, infine, anche il riconoscimento di alcuni debiti fuori bilancio.
Cinzia Scaglione

20 febbraio, 2009

Centro musicale senza fondi. Il direttore dell'Associazione musicale "G. Verdi" si dimette per protesta.

Si dimette dal direttivo dell’associazione musicale “G. Verdi” il maestro Antonio Artino, direttore del Corpo bandistico “Città di Sant’Agata Militello” e docente del Centro Studi Musicale. “Getta la spugna” in segno di protesta contro le istituzioni che non sostengono una realtà musicale locale che sforna giovani talenti e conta, ad oggi, 150 iscritti. Difficoltà economiche e mancanza di spazi adeguati rischiano di cancellare una prolifera officina artistica, che, nel corso degli anni, è andata perfezionando e incrementando le proprie attività di promozione culturale e di insegnamento, calamitando sul territorio l’attenzione di tanti giovani. Un centro studi, ma anche un luogo di aggregazione e socializzazione. La banda musicale, composta da 55 elementi, si è distinta in competizioni internazionali, rappresentando uno strumento di crescita artistica per ragazzi come Andrea D’Amico ed Enzo Giuffrida, artisti che si sono affermati a livello nazionale. Il primo fa parte dell’organico effettivo dell’orchestra del Maggio Fiorentino (vincitore del concorso “Secondo trombone stabile”, primeggiando sui trenta partecipanti di diverse nazioni selezionati) e il secondo, clarinettista, è entrato recentemente nella banda della Polizia di Stato. Musicisti di fama internazionale sono arrivati nella cittadina per tenere Master class di perfezionamento strumentale, frequentati da allievi provenienti da diverse parti d’Italia. Purtroppo, però, per continuare a mantenere in vita una straordinaria realtà musicale come quella creata dall’associazione Verdi non basta la professionalità e la passione di chi vive per e con la musica. Ci vogliono anche soldi e spazi adeguati. I primi, contributi-chimera, secondo quanto riferito dallo stesso maestro Artino, sono stati promessi più volte da Comune, Provincia e Regione. Per quanto riguarda gli spazi dove poter operare, attualmente l’associazione Verdi usufruisce del primo piano del Museo dei Nebrodi. L’amministrazione comunale già da tempo si è impegnata a mettere a disposizione dei musicisti anche il piano terra della struttura, ovvero la sala-congressi. Il maestro Artino si era infatti attivato per far diventare il Centro studi musicale anche sezione di Conservatorio, prendendo contatti con la sede di Siracusa e con docenti qualificati. Inoltre, aveva l’intenzione di realizzare una sala di registrazione affinché i gruppi musicali del territorio potessero esprimersi e creare un archivio audio documentaristico. Progetti rimasti in sospeso per troppo tempo. Adesso, Artino dice “basta”.
Cinzia Scaglione

Il Parco dei Nebrodi cerca, a Sant'Agata Militello, palazzo da acquistare. Proposte entro il 23.

Il Parco dei Nebrodi cerca un immobile da acquistare entro giugno, nel centro cittadino e da destinare agli uffici dell’Ente. L’edificio, in corso di realizzazione o da ristrutturare, dovrà estendersi su una superficie di 2 mila - 2 mila e 500 metri quadrati, per creare un’ampia sala convegni con spazi accessori, spazi comuni ed esclusi, magazzini, parcheggio e superfici interrate. L’edificio deve, inoltre, essere fornito degli impianti tecnologici, elettrico, igienico sanitario e di sicurezza. Gli interessati a vendere l’immobile possono presentare apposita istanza all’Ente Parco dei Nebrodi, in via Cosenz n.155, entro le ore 12 di giorno 23, allegando la seguente documentazione: titolo di proprietà, estratto catastale, planimetrie del fabbricato almeno in scala 1:100, planimetrie delle immediate adiacenze del fabbricato in scala 1:2000 e offerta economica. Il responsabile del procedimento è il geometra Domenico Crisà (tel. 0941/705934 - fax 0941/705935 - e-mail d.crisa@parcodeinebrodi). Attualmente, gli uffici dell’Ente sono situati in via Cosenz. La sede di rappresentanza diventerà Palazzo Gentile (nella foto), recentemente restaurato dal Parco, con fondi regionali, ma che dovrà essere ancora oggetto di ulteriori interventi, quali decorazione degli affreschi su alcune volte interne (distrutti prima che iniziassero i lavori di ristrutturazione dell’edificio, risalente al 1800) e completamento degli impianti di illuminotecnica, climatizzazione, telefonico e rete wireless. E’ prevista, inoltre, la sistemazione degli spazi esterni adiacenti al palazzo e la trasformazione dell’attigua via Mulattiera in isola pedonale.
Cinzia Scaglione

19 febbraio, 2009

I Sindaci della fascia tirrenica e dei Nebrodi protestano e inviano una lettera al Presidente del Consiglio e al Presidente della Regione Sicilia.

I Sindaci dei Comuni di Capo D'Orlando, Caprileone, Castel di Lucio, Castell'Umberto, Ficarra, Floresta, Frazzanò, Galati Mamertino, Longi, Milazzo, Motta d'Affermo, San Marco d'Alunzio, San Piero Patti, San Salvatore di Fitalia, Sant'Agata Militello, Torrenova, Tortorici, Tusa,
hanno inviato questa lettera a:

Esimio Presidente del Consiglio dei MinistriOn.le Silvio BerlusconiPiazza Colonna, 370

00187 ROMA

Ill.mo Sig. Presidente della Regione On.le Raffaele Lombardo Palazzo d’Orleans PALERMO

I sottoscritti con la presente nota, protestano nei confronti del Governo Nazionale e Regionale per la mancanza di attenzione e risposte agli enti locali siciliani.La barbarie politica manifestata nei confronti del Mezzogiorno, acutizzata nell’isola a statuto speciale, è conclamata nel ragionamento che va traducendosi con l’adozione delle norme sul c.d. “federalismo fiscale”. Il riscatto meridionale, che nella nostra regione sembrava confortato dallo sbandierato principio autonomistico, nel progetto intestato dall’on. Lombardo, sta rivelandosi fallimentare.Le nostre comunità sono sempre più povere di risorse e di servizi.I Fondi FAS (fondo per le aree sottosviluppate) destinati al Sud, saranno utilizzati per altro, anzitutto l'EXPO Milano, raggiungendo l'incredibile obiettivo di sostenere il legittimo sviluppo di Milano con le risorse del Sud! Tutto questo, fatto altrettanto grave, nel silenzio più assoluto dei parlamentari eletti nella nostra Regione e che non possiamo più definire "nostri rappresentanti".Il silenzio dinnanzi alle pressanti domande su logistica, infrastrutture, protezione civile, sicurezza, sanità è divenuto intollerabile.Tutto ciò mentre l'ottanta per cento delle somme destinate ai cosiddetti ammortizzatori sociali viene consumato nel centro nord, i soldi pubblici destinati al sistema bancario non alimentano il credito alle imprese del mezzogiorno, pressoché pari a zero; ed il Sud continua ad essere visto e considerato "parassitario ed assistito"!Ed al sacco economico che la Sicilia subisce, si aggiunge l'insopportabile immobilismo della Regione fin'oggi incapace di rendere utilizzabili i fondi POR 2007/2013.Continuiamo così ad assistere a scelte verticistiche che in Sicilia hanno reso servizi prima resi dai Comuni, come la raccolta rifiuti, ingestibili, inefficienti e costosi per famiglie e imprese senza che gli ATO possano offrire, in assenza di interventi infrastrutturali, adeguate soluzioni.Non esiste alcuna programmazione, si naviga a vista, ma il territorio da noi rappresentato necessita una attenzione, una sensibilità, un sostegno sinora negati.Ma le richieste di confronto, coinvolgimento e partecipazione sono state costantemente disattese, ma solo il dialogo interistituzionale può consentire l’individuazione di modelli e percorsi praticabili.

E noi riteniamo di essere ancora in tempo ad invertire la rotta e voltare pagina. E nella trincea istituzionale nella quale ogni giorno affrontiamo emergenze, condividiamo i disagi ed ascoltiamo i bisogni della nostra gente, attendiamo fatti, non parole; chiediamo azioni, non passerelle; pretendiamo rispetto per la dignità dei Siciliani.

F.to i Sindaci:

Capo D’Orlando ( Roberto Vincenzo Sindoni) - Capri Leone ( Bernardette Grasso) - Castel di Lucio
(Giuseppe Franco
) - Castell’Umberto (Alessandro Pruiti Ciarello) - Ficarra (Basilio Ridolfo) - Floresta (Sebastiano Marzullo) - Frazzanò ( Antonino Carcione) Galati Mamertino ( Bruno Natale) - Longi (Alessandro Lazzara) - Milazzo (Lorenzo Italiano) - Motta D’affermo (Sebastiano Adamo) - San Marco d'Alunzio (Amedeo Arcodia) - San Piero Patti (Ornella Trovato) - San Salvatore di Fitalia ( Giuseppe Pizzolante) - Sant’Agata Militello ( Bruno Mancuso) - Torrenova ( Benedetto Russo) - Tortorici (Maurilio Foti) - Tusa ( Angelo Tudisca)


Sant'Agata Militello. Ospedale, i medici ribadiscono il no al depotenziamento.

Non permetteranno che l’ospedale venga depotenziato. Alcuni medici del nosocomio e un gruppo di cittadini si sono incontrati lo scorso martedì pomeriggio, presso l’istituto Sacro Cuore. Stanno costituendo un Comitato – ci tengono a precisare – “privo di connotazioni politiche”, o per meglio dire un “movimento che raccolga operatori del settore sanitario e cittadini”.
Convinti della necessità di lottare per mantenere la centralità dell’ospedale di Sant’Agata, che serve un vasto bacino di utenza su un territorio già mortificato dalla carenza di collegamenti adeguati, i medici Gaetano Sergi (otorinolaringoiatra, responsabile unità di Audiologia), Antonino Lo Cicero (radiologo), Giuseppe Maniaci (responsabile Chirurgia), Giuseppe Miano (reparto di Medicina) e il biologo Carmelo Sanna intendono sensibilizzare l’opinione pubblica, “prima che sia troppo tardi”. E chiedono il supporto di altri colleghi, dei sindacati, dei politici e dei cittadini. Non si tratta solo di impedire che l’ospedale venga chiuso o saccheggiato nell’ambito di un dissennato piano di rimodulazione dei servizi sanitari, con accorpamenti di reparti a favore del nosocomio di Patti (si parla di Chirurgia e Cardiologia). Piuttosto, far sì che Sant’Agata diventi territorio di riferimento per la Sanità dei Nebrodi. “L’idea di risanare il deficit attraverso la riqualificazione della rete ospedaliera – afferma il dottore Lo Cicero - creando ospedali più grandi per vasti bacini di utenza, non è sbagliata. Si potrebbe avere un’offerta sanitaria più qualificata. Ma, l’ospedale di riferimento sul territorio non può diventare Patti, perché l’utenza del distretto di Mistretta e buona parte di quello di Sant’Agata migrerà altrove, verso Cefalù. Per la nostra azienda sarà un’operazione antieconomica. Sant’Agata è centrale rispetto al comprensorio ed è qui che deve nascere un ospedale importante”. Il dottore Miano aggiunge: “le professionalità ci sono, abbiamo bisogno di strutture e spazi. Basta fare una giusta programmazione. Valorizzare il nostro ospedale è una scelta economica vantaggiosa, sia per l’ubicazione che per i numeri . Riusciamo, infatti, a produrre servizi a costi minori rispetto ad altre strutture. L’indice occupazionale della nostra Chirurgia è il doppio rispetto a quello di Patti”. Per i sindacalisti Oriti e Meneghini si dovrebbe proporre la ripresa dei lavori di completamento della struttura sorta, nei pressi dell’autostrada, per essere adibita a nuovo ospedale e poi abbandonata. "Mi auguro che altri medici e i cittadini ci diano il loro supporto”, conclude il dottore Sergi.
Cinzia Scaglione

Ato Me1. Riparte la raccolta nei trentatré comuni.

Riprende, in maniera massiccia, la raccolta dei rifiuti nei 33 comuni dell’Ato Me 1. Fino all’altro ieri, sono stati assicurati soltanto i servizi essenziali. E questo non ha impedito, naturalmente, l’accumularsi dell’immondizia sulle strade (vedi foto), nei centri urbani, con il conseguente propagarsi del cattivo odore. La ripresa regolare del servizio non significa che i problemi siano stati risolti. Sui 180 lavoratori della società consortile che si occupa dei servizi ecologici sul territorio (147 della Nebrodi Ambiente e 33 della consociata Fasteco) per conto dell’Ato Me 1, gravano sempre le procedure di licenziamento avviate dall’Ati.
Per quanto riguarda gli stipendi arretrati dei dipendenti, la società d’ambito ha provveduto ad effettuare direttamente i versamenti per il pagamento del mese di novembre e della tredicesima. Il presidente dell’Ato Me 1, Laura Trifilò, ha anche assicurato che entro il primo marzo verrà liquidato il mese di dicembre. Resterà, dunque, da saldare gennaio. Intanto, l’Ati ha avanzato richiesta di fallimento della società d'ambito all’autorità giudiziaria di Patti. Inoltre, per la mancata raccolta dei rifiuti nei giorni scorsi (dovuta alla protesta attuata dai lavoratori, in quanto senza salario da mesi), con l'ipotizzata accusa di interruzione di pubblico servizio, sarebbe stata presentata apposita denuncia alla Procura di Mistretta.
Cinzia Scaglione

18 febbraio, 2009

Il sindacato contro la proposta dell'Asl5. "L'ospedale del distretto non si tocca".

“Difendiamo l’ospedale e il distretto sanitario di Sant’agata Militello”. Tornano a far sentire la propria voce a difesa del locale nosocomio i rappresentanti zonali di Cgil, Cisl e Uil, Orlando Latino, Calogero Emanuele e Nunzio Musca. La proposta dell’Asl 5 Me relativa alla riorganizzazione e rimodulazione dei servizi sanitari della provincia di Messina andrebbe a discapito della collettività nebroidea, non tenendo conto dei criteri di omogeneità, delle prestazioni rese e della peculiarità territoriali dettate dalle linee guide regionali. Tra l’altro, non sarebbe stata condivisa e valutata dalla Conferenza dei sindaci del distretto sanitario n. 31 (di cui Sant’Agata è ente capofila). Risulta ingiustificata la soppressione di reparti come Chirurgia, Cardiologia e Utic –Unità terapia intensiva coronarica, che rimarrebbero solo servizi di emergenza, con il conseguente accorpamento ad altri nosocomi, nonché lo spostamento dei servizi sanitari territoriali di alcuni comuni appartenenti al distretto di Sant’Agata Militello verso altri territori.
Il Sindacato evidenzia, così, alcuni dati dell’attività dell’ospedale: 450 ricoveri in day hospital, 540 ricoveri ordinari di cui il 75 per cento per infarto del miocardio acuto, 370 visite mensili ambulatoriali con ricorso ad elettrocardiogramma, oltre 10 test ergometrici mensili, 25 esami mensili holter-elettrocardiogramma e 25 esami mensili holter-pressorie. “Di fronte a risultati di tale importanza – sottolineano Latino, Emanuele e Musca, in un comunicato stampa - è invece necessario dotare la struttura di altre attrezzature di completamento, come l’emodinamica, che sicuramente oltre a garantire un sicuro e pronto intervento, eviterebbe la mobilità verso altre province e nel contempo rappresenterebbe un risparmio economico sia per la spesa sanitaria che per i cittadini-utenti”. E aggiungo: “di contro, risultano inutilizzate varie attrezzature che rappresentano anche una distrazione di denaro pubblico. Praticamente viene vanificato anche l’impegno e il lavoro portato avanti dalle qualificate professionalità che nel tempo, lentamente, hanno preferito trasferirsi in altri nosocomi”. A loro avviso, inoltre, è inaccettabile la duplicazione di reparti in nosocomi attigui o che distano pochi chilometri l’uno dall’altro (Milazzo – Barcellona – Patti) a discapito dell’ospedale di Sant’Agata Militello, in posizione strategica e centrale rispetto al territorio nebroideo, che, purtroppo, però, non ha goduto della necessaria autorevolezza politica a difesa dell’utenza.

Cinzia Scaglione

16 febbraio, 2009

Sant'Agata Militello. I funerali dell'imprenditore Pippo Catania. Dietro la bara un lunghissimo corteo.

Dal Giornale di Sicilia di martedì 17 febbraio:
"Tristezza, incredulità, disperazione. Sentimenti che affliggono gli animi dei familiari e dei tanti amici che volevano bene al commerciante “Pippo” Catania, 48 anni, tragicamente scomparso a seguito di un incidente stradale verificatosi la scorsa domenica mattina, sull’autostrada A 20. “Rimarrai sempre nei nostri cuori” – hanno scritto su uno striscione “gli amici della via Campidoglio”. Ed è proprio in questa via che ieri pomeriggio, davanti al primo negozio aperto dall’esercente e diventato un punto di ritrovo per gli amici, si è formato un lungo corteo, in ossequioso silenzio, attorno al feretro. Negozi chiusi, per manifestare l’affetto e l’amicizia nei confronti dell’ “amico di tutti”.

Poi, nella chiesa Madre (insufficiente a contenere le migliaia di persone accorse) e nel piazzale antistante, una folla commossa ha dato l’ultimo saluto al compianto concittadino, che riusciva ad infondere positività con la sua allegria e cordialità. I funerali sono stati officiati da padre Gaetano Franchina, affiancato dall’arciprete, monsignor Antonino Spiccia e da Don Pino, arrivato apposta da Palermo. Quest’ultimo ha voluto testimoniare quale benefattore fosse “Pippo” Catania. “Rimase colpito dalla povertà di tante famiglie che assistevamo – ha sottolineato, al termine della Messa – apprese che avevano bisogno di latte pediatrico, molto costoso. Così, fu lui ad acquistarlo. E da quel primo incontro non si fermò. Continuò sempre a fare beneficienza, in silenzio. Era una persona speciale”. Al termine della liturgia, le nipoti e il figlio diciassettenne, Riccardo, si sono avvicinate all’altare per leggere alcuni pensieri, che hanno toccato il cuore di tutti. “Il tuo bambolotto non ti deluderà” – ha sottolineato Riccardo, rivolgendosi al padre e facendo riferimento alla promessa fatta sul luogo dell’incidente, prima dell’arrivo dei soccorsi, accanto alla Jaguar Cabrio finita nella scarpata e sulla quale viaggiavano insieme diretti verso l’aeroporto di Palermo. (Cinzia Scaglione) "

15 febbraio, 2009

Morto, in un terribile incidente, Pippo Catania.

Altro terribile e funesto incidente sull'autostrada Messina-Palermo. Stamattina,intorno alle 9 sulla A20 ha perso la vita il noto commerciante Pippo Catania, 48 anni di Sant’Agata Militello. Il figlio Riccardo, diciassettenne, è rimasto lievemente ferito. Catania e il figlio stavano recandosi all’aeroporto “Falcone e Borsellino” di Punta Rais a Palermo dove avrebbero preso un volo diretto a Milano per assistere stasera al derby della Madonnina tra Inter-Milan.
Nei pressi dello svincolo di Cefalù, improvvisamente, per cuasa in corso di accertamento da parte della Polstrada di Termini Imerese che sta provvedendo ai rilievi, la Jaguar ha cominciato a sbandare finendo contro il guard-rail. Nell'impatto Pippo Catania avrebbe battuto la testa ed il torace. Illeso invece il ragazzo che ha subito soccorso il padre tirandolo fuori dall'auto e chiamando il 118. In elicottero Pippo Catania è stato trasportato al Civico di Palermo ma dopo circa tre ore di disperati tentativi dei medici, per tentare di strapparlo alla morte, l'imprenditore santagatese ha cessato di vivere. Trauma cranico e toracico la diagnosi. La Polstrada, come dicevamo, sta cercando di ricostruire la dinamica dell'incidente. La potente spider, secondo i primi rilievi, sembra, non andasse oltre i 90 chilometri orari. E' probabile che l’auto sia sbandata a causa dell'asfalto reso viscido dalla pioggia. Pippo Catania era particolarmente conosciuto in tutto l’hinterland per la sua attività imprenditoriale. Titolare di eleganti negozi di calzature e di abbigliamento a Sant'Agata Militello nella centralissima Via Campidoglio e a Capo d'Orlando, lascia la moglie ed il figlio Riccardo nella disperazione. La notizia della tragedia, diffusasi già nella tarda mattinata di oggi, ha gettato nello sconforto l'intera comunità santagatese e tutti coloro che hanno avuto la possibilità di conoscerlo ed apprezzarlo per la sua simpatia ed il suo “modo di fare” e di rapportarsi con gli amici, i conoscenti ed i clienti dei suoi negozi.