Il PD acquedolcese scrive al sindaco Avv. Ciro Gallo, in tema gestione Rifiuti Soidi Urbani.
"Dopo 8 anni di gestione allegra dei soldi dei cittadini e sperpero di denaro pubblico è necessario mettere fine a tutto ciò che non rispetti le norme. I cittadini sono stufi e le ultime bollette della TIA li hanno alquanto allarmati. Non solo, ma le cifre richieste alle attività economiche sono un balzello inaccettabile, che rischia di frenare ogni possibile sviluppo".
"Dopo 8 anni di gestione allegra dei soldi dei cittadini e sperpero di denaro pubblico è necessario mettere fine a tutto ciò che non rispetti le norme. I cittadini sono stufi e le ultime bollette della TIA li hanno alquanto allarmati. Non solo, ma le cifre richieste alle attività economiche sono un balzello inaccettabile, che rischia di frenare ogni possibile sviluppo".
Il coordinamento del Pd acquedolcese non si limita all'analisi della situazione e alla denuncia dei mali del sistema di gestione dei rifiuti, ma si azzarda ad alzare il tiro e chiede la dichiarazione di fallimento della società pubblica di diritto privato denominata "ATO Me1 spa". Una soluzione "tranchant", un colpo di accetta, che si rende necessario anche nello stesso interesse dei sindaci - "che non sono i responsabili materiali del disastro", dice l'ing. Farid Adly che poi prosegue: "In mancanza di un atto così chiaro, i sindaci non potranno sottrarsi alle responsabilità penali e politiche".