19 gennaio, 2011

1287 - Sant'Agata Militello. "I sindaci prendano atto del fallimento della spa ATO Me1 e si rechino a Patti per consegnare al Tribunale i libri contabili". Il PD acquedolcese scrive al sindaco Ciro Gallo.

Il PD acquedolcese scrive al sindaco Avv. Ciro Gallo, in tema gestione Rifiuti Soidi Urbani.
"Dopo 8 anni di gestione allegra dei soldi dei cittadini e sperpero di denaro pubblico è necessario mettere fine a tutto ciò che non rispetti le norme. I cittadini sono stufi e le ultime bollette della TIA li hanno alquanto allarmati. Non solo, ma le cifre richieste alle attività economiche sono un balzello inaccettabile, che rischia di frenare ogni possibile sviluppo".
Il coordinamento del Pd acquedolcese non si limita all'analisi della situazione e alla denuncia dei mali del sistema di gestione dei rifiuti, ma si azzarda ad alzare il tiro e chiede la dichiarazione di fallimento della società pubblica di diritto privato denominata "ATO Me1 spa". Una soluzione "tranchant", un colpo di accetta, che si rende necessario anche nello stesso interesse dei sindaci - "che non sono i responsabili materiali del disastro", dice l'ing. Farid Adly che poi prosegue: "In mancanza di un atto così chiaro, i sindaci non potranno sottrarsi alle responsabilità penali e politiche".
Il comunicato del circolo PD "Giacomo Matteotti" in merito alla crisi della gestione dei Rifiuti Solidi Urbani (RSU) nei 33 comuni dell'Ambito Territoriale Ottimale Me1 ci informa anche che:
 "Nei prossimi giorni, si terrà l'Assemblea dei 33 sindaci per decidere il commissariamento della società "ATO Me1 spa".
Il Coordinamento del nostro circolo chiede invece che si provveda a dichiarare lo stato di fallimento della spa e portare in Tribunale i libri contabili e nello stesso tempo, per salvaguardare i diritti dei lavoratori del settore e di garantire la continuità del servizio, di costituire Consorzi tra comuni per la gestione temporanea dei RSU."
Nel "Comunicato Stampa" il Circolo “Giacomo Matteotti” del Partito Democratico di Acquedolci scrive che "....ha dedicato alla questione smaltimento dei rifiuti una sessione di lavoro del suo Coordinamento. Alla luce della manifestazione svoltasi a Sant'Agata Militello ilgiorno Sabato 15
Gennaio 2011 e in seguito all'adesione del Circolo al ComitATO2011, il Coordinamento PD ha ascoltato la relazione dell'Ing. Farid Adly, sulle risultanze delle investigazioni in merito alla gestione dei rifiuti solidi urbani nel Comune di Acquedolci e nel comprensiorio Nebrodi. “Dai dati in nostro possesso, - ha detto Adly – risulta che la situazione della gestione dei rifiuti nel nostro comprensorio versa in gravissime condizioni. C'è una struttura macchinosa, di diversi livelli di responsabilità tra società private e istituzioni pubbliche, con un'area grigia di commistione pericolosa tra ruoli di controllati e controllori. Questo si aggiunge al dramma che vivono le famiglie e le attività economiche per il salasso operato dall'imposizione di tariffe TIA esose e stratosferiche, con un servizio che risulta molto più scadente della precedente gestione comunale”. Per bloccare il drenaggio di denaro dalle tasche dei cittadini e per evitare di far cadere il comprensorio in una fase di emergenza grave, il Coordinamento PD acquedolcese ha approvato la proposta di agire, proponendo all'amministrazione comunale diretta dall'avv. Gallo di chiedere la messa in stato di fallimento della società pubblica di diritto privato “ATO Me1 spa” e la creazione di Consorzi tra
Comuni per garantire il servizio e i diritti dei lavoratori del settore RSU all'occupazione.
Oggi, 19 Gennaio 2011, in previsione della prossima assemblea dei sindaci dei 33 Comuni dell'Ambito Territoriale Ottimale Me , l'Ing. Farid Adly ha scritto al sindaco di Acquedolci, avv. Ciro Gallo, una lettera ufficiale per proporre alla stessa assemblea, chiedendo di mettere a verbale la proposta:
1) di dichiarare il fallimneto della gestione ATO Me1 spa e operare per la conseguente consegna dei libri contabili alla Procura di Patti per la nomina di un procuratore fallimentare;
2) di istituire consorzi locali tra comuni, per garantire il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti e l'occupazione dei lavoratori.
Nella lettera, il Coordinatore del PD acquedolcese scrive, tra l'altro, “vista la crisi nella quale versa la gestione del ciclo dei rifiuti solidi urbani nei comuni dell'ATO Me1, con un esoso aumento delle tariffe e calo della qualità del servizio;
visto il mancato rispetto da parte dell'ATO Me1 Spa delle norme previste dagli atti costitutivi e dei contratti firmati tra le parti:

a) non sono stati trasmessi, per la necessaria approvazione da parte degli organi istituzionali comunali, i piani finanziari della gestione anni 2006-2007-2008-2009-2010, entro i termini previsti dal contratto di servizio;
b) non sono stati trasmessi, per la necessaria approvazione da parte degli organi istituzionali comunali, i piani consuntivi per gli stessi anni di cui sopra;
c) non sono mai stati trasmessi dall'ATO Me1, per la necessaria approvazione, del prospetto delle Tariffe TIA, per gli stessi anni di cui sopra, così come previsto dal contratto di servizio, dal regoalemnto di applicazione della TIA, dall'art. 49 del Decreto Ronchi e dal DPR 158/1999;
visti i bilanci deficitari dell'ATO Me1 Spa per gli anni passati di gestione;
visto che nei consuntivi generali dell'ATO Me 1 spa nei precedenti anni risultano contabilizzati servizi mai effettuati o maggiorati di costo rispetto al contratto d'appalto o alle disposizioni emanate dell'allora Commissario per l'emergenza rifiuti:
1) risultano contabilizzati -pro quota – nel periodo 2005-2009 notevoli costi di gestione dei CCR, ancora oggi mai realizzati e/o entrati in funzione e previsti nei Comuni di Mistretta, Sant'Agata di Militello e Capod'Orlando;
2) risultano contabilizzati nel periodo 2005-2009 spese di trasporto fuori ATO ad un costo di circa 8-10 volte
superiore di quello previsto nel bando di gara e nel contratto d'appalto tra ATO Me1 ed il gestore privato;
3) risultano contabilizzati nel periodo 2005-2009 compensi agli amministratori dell'ATO Me1 in misura notevolmente superiore a quella indicata nella circolare n° 1/2004 a firma del Vice Commissario dell'emergenza rifiuti;
4) risultano stipulati vari accordi transattivi tra ATO Me 1 e il gestore privato dei servizi, al fine di legittimare variazioni contrattuali a svantaggio dei cittadini;
visto l'intervento della Procura di Patti, in seguito alla denuncia dei consiglieri comunali di San Salvatore di Fitalia, in materia di gestione dei rifiuti;
visto che le responsabilità delle decisioni amministrative delle società per azioni sono individuali e non soltanto politiche generali,

PROPONE
che il sindaco di Acquedolci inviti l'Assemblea dei Sindaci dell'ATO ME1, chiedendone la verbalizzazione per iscritto, a:
1) dichiarare il fallimento della gestione ATO Me1 Spa e operare per la conseguente consegna dei libri contabili alla Procura di Patti per la nomina di un procuratore fallimentare;
2) istituire consorzi locali tra comuni, per garantire il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti e l'occupazione dei lavoratori”.

5 commenti:

  1. Hanno perso solo tempo, correte, correte, per cercare di recuperare il danno fatto dall'Ato..

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  2. Finalmente proposte serie, ma i Sindaci nn lo faranno mai, troppo legati a doppio filo.

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  3. Il Tribunale Fallimentare di Patti si è già pronunciato il 06/03/2009 rigettando un'istanza di fallimento della Società ATO ME1 e dichiarando che la stessa, "sebbene formalmente abbia veste privata, sia nella sostanza un ente pubblico e non possa quindi essere assoggettata a fallimento, ex art. 1 L.F."
    La questione è politica. Solo che non ritengo percorribile la via della dichiarazione di fallimento. Credo che il ritorno ai Comuni, consorziati tra loro, della organizzazione del servizio, e la liquidazione amministrativa delle ATO siano ormai necessari. Mi preoccupa però sapere chi dovrà pagare i debiti della Società. I soci? e quindi i Comuni? e la Regione che farà? vediamo cosa verrà fuori dall'assemblea dei Sindaci.

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  4. pagheremo , come al solito noi cittadini.
    grazie meravigliosi spendidi amministratori!!
    macchianera

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  5. Gentile prof. Ciro Scaglione,
    la ringrazio per l'ospitalità e l'attenzione. “Per fare la rivolzione, non possiamo aspettare l'orario delle corriere”, diceva un grande saggio. E' questo il motto della nostra iniziativa, rimasta purtroppo inascoltata.

    Chiarisco prima di utto che il comunicato del PD di Acquedolci impegna soltanto il nostro circolo e non il ComitATO2011.

    L'amico avv. Cristian Armao, probabilmente non è a conoscenza di alcuni fatti riguardanti le procedure messe in atto dagli ATO e delle eventuali responsabilità penali degli amministratori degli stessi ATO e dei Sindaci; questi fatti dovrebbero indurre i sindaci, che non hanno responsabilità materiale diretta in quelle azioni, a cautelarsi. Ecco il senso del nostro invito a consegnare i libri contabili nelle mani del Tribunale.
    (vedi: http://lexambiente.it/rifiuti/155/6908-rifiuti-responsabilita-per-reato-degli-enti.html
    La Corte ha affermato che la società d’ambito costituita nella forma di società per azioni per svolgere, secondo criteri di economicità, le funzioni in materia di raccolta e smaltimento dei rifiuti trasferite alla stessa da enti pubblici territoriali, è soggetta alla normativa in materia di responsabilità da reato degli enti.)

    La nostra azione era rivolta all'amministrazione di Acquedolci, guidata dal giovane avvocato, Ciro Gallo, Pdl, per smarcarsi politicamente. La nostra richiesta è di carattere politico, per forzare un sistema a doppia veste; quando conviene si dichiara il sistema di gestione "privato" (trattamento normativo dei lavoratori, applicazione IVA, definizione degli emolumenti degli amministratori, procedure di appalti, un collega giornalista è stato cacciato da una riunione dell'ATO con il pretesto che era una società privata, ecc...), ma quando la vicenda diventa problematica si schermiscono dietro la natura "pubblica" e così continua, all'infinito, il gioco dello scaricabarile.
    Bisogna decidersi e uscire allo scoperto.

    Siamo a conoscenza della pronuncia del Tribunale fallimentare di Patti, ne abbiamo seguito gli echi sulla stampa di due anni fa, ma chi è interessato a salvarsi e salvare le tasche dei cittadini potrebbe anche ricorrere ad atti eclatanti, oppure imporre l'applicazione delle norme vigenti per gli enti pubblici, ed in primis il principio dell'economicità della gestione, superando ogni tentazione alla gestione allegra delle risorse pubbliche. Come vede, la nostra non è un'azione populista, per cercare consenso, ma un'azione politica per scardinare un sistema consolidato, che tutti noi paghiamo e che garantisce gli interessi di pochi.

    Infine un invito all'amico lettore del blog. Saremmo molto interessati al contributo fattivo dell'avv. Cristian Armao anche in materia delle fatture esattoriali (tramite la SERIT) senza approvazione delle Tariffe TIA, per ogni esercizio, da parte degli organi istituzionali preposti; mancata presentazione piani finanziari in tempi utili previsti dalle norme e lo stesso per i bilancio consuntivi; sull'applicazione dell'IVA (su tutte queste questioni ci sono pronunciamenti di legge, ma quando sono state poste all'attenzione della pubblica opinione, le argomentazioni dell'ATO non hanno trovato la pronta contestazione del giovane avvocato)

    La questione è politica, appunto.
    Mi incuriosisce altrettanto che l'avv. Armao contesta la nostra iniziativa (perché, sostiene lui, non percorribile) e poi ne indica un'altra altrettanto non percorribile: la formazione degli Ato è di competenza regionale e sono stati imposti ai comuni sfruttando il regime emergenziale; il loro smantellamento per via amministrativa non è nelle mani dei sindaci.

    Noi non vogliamo stare a guardare, sulla riva del fiume, il passaggio del cadavere dell'avversario.
    Noi - del PD di Acquedolci - siamo fatti così, non so gli altri.

    Cordialmente
    Ing. Farid Adly

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