
"Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso".
Così scriveva Leone Tolstoj, uno dei miei romanzieri preferiti. assieme a Dostoiewisky della letteratura russa e a Victor Hugo di quella francese e delle cui opere, unitamente al mio coetaneo e amico di adolescenza, Giuseppe Amoroso, poi diventato professore universitario, mi infarcivo la mente.
Gli altri miei coetanei pensavano ad imparare a suonare il pianoforte, la fisarmonica, la chitarra, a cantare canzonette, mentre io pensavo a dedicare il mio tempo libero a tutt'altro.
Ho provato, nel corso degli anni, a seguire il consiglio di Tolstoj, ma non sono riuscito a cambiare me stesso.
Alcuni valori etici e morali sono troppo radicati nel mio "io" ed è, tuttora. difficile rinunciarvi.




