14 settembre, 2010

Sant'Agata Militello. Per la discarica di contrada Carbone, l'amministrazione e il Sindaco di Acquedolci non sono stati interpellati, anche se per accedere alla discarica occorre passare dal loro comune.

Alla riunione sulla discarica e al tavolo di coordinamento: Rino Bertolone (coordinatore del Comitato cittadino antidiscarica), Carlo Masetta (associazione Aquilone), Aldo Fresina (ex sindaco Sant'Agata Militello), Serafina Naso (Comitato cittadini anti-discarica), Mariangela Gallo (portavoce amministrazione comunale di Acquedolci), Salvatore Blandi (agronomo) e poi, Claudio Masetta (rappresentante WWF), e tanti altri che non sono in grado di citare e chiedo scusa agli interessati.
Molto grave, per le istituzioni che hanno intrapreso la strada per il rilascio delle autorizzazioni per la discarica, è quanto ha detto, in conferenza, la portavoce dell'Amministrazione del Comune di Acquedolci e cioè che il comune di Acquedolci, confinante col nostro, non è stato interpellato e non è stato richiesto alcun parere. Ecco quanto dichiarato dalla Professoressa Gallo (che ho registrato e successivamente trascritto integralmente).
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La professoressa Mariangela Gallo riferisce: “Intanto il sindaco di Acquedolci si scusa per non essere presente in quanto a Roma per impegni di natura istituzionale. Il problema dell'ambiente è molto sentito dall'amministrazione comunale. Il problema della discarica di contrada Carbone non riguarda solo il comune di Sant'Agata ma anche Acquedolci. Il sindaco Gallo da tempo, proprio per tutelare la cittadinanza di Acquedolci e non solo, ha scritto all'ufficio del dipartimento regionale dell'Ambiente per chiedere l'accesso agli atti. Noi dobbiamo dire una cosa: il sindaco di Acquedolci non è stato per niente contattato, non hanno chiesto minimamente il parere. Ma per accedere alla contrada bisogna passare per il comune di Acquedolci. L'amministrazione comunale è vicina a qualsiasi iniziativa intrapresa dalla società civile, atta a trovare una soluzione al problema, tutelando naturalmente l'aspetto paesaggistico, perché anche Acquedolci fa parte del Parco dei Nebrodi, ma principalmente per tutelare la salute di tutti i cittadini. Infatti, parlando col sindaco, prima di partire per Roma, siamo d'accordo nell'incentivare la raccolta differenziata. Ma, come si può incentivare? Il collega Carlo Masetta diceva che a Trieste lui è stato multato per aver lasciato fuori dal recinto (chiuso) del centro di raccolta e con apposito biglietto e firma, un fornellino a gas. Ecco, la soluzione potrebbe essere, all'inizio la sanzione. Se noi cominciamo a fare delle multe abbastanza salate, la prima volta magari con un richiamo verbale, la seconda con un richiamo più ferreo, ma la terza volta facciamo pagare la multa, qualche risultato si potrebbe ottenere. Secondo me, bisogna si educare, ma abbiamo già visto che la raccolta differenziata ad Acquedolci non ha avuto tanto successo, perché i cittadini preferiscono buttare la spazzatura in mezzo alla strada piuttosto che differenziarla e consegnarla nei modi previsti e tempi previsti. Quindi, l'amministrazione di Acquedolci è vicina a qualsiasi lotta pacifica, da intraprendere insieme. Io sono quì in duplice veste, non solo come portavoce dell'amministrazione comunale, ma anche come facente parte dell' Associazione Culturale Mediterraneo, che da sempre si è battuta per la tutela dell'ambiente. Il problema del territorio non deve restare circoscritto solo al momento in cui si verifica un qualsiasi inconveniete, ma l'ambiente deve essere tutelato sempre. Quindi, dovremmo protestare non solo contro la discarica che dovrebbe sorgere in contrada Carbone, ma contro qualsiasi tipo di discarica, in quanto nessuno vuole la discarica vicino casa propria. Però, bisogna trovare la soluzione. Noi insegnanti potremmo iniziare a lavorare dal punto di vista educativo. E' dura, però con tutti i mezzi e metodi potremmo farcela”.
Franco Blandi: “Non è una questione politica, ma di natura ambientale. Però, noi cittadini dobbiamo impegnarci affinché tutta la classe  politica capisca che la comunità non vuole la discarica in questo territorio che dovrebbe essere protetto in quanto facente parte del Parco dei Nebrodi”. 
Claudio Masetta del WWF, nel suo intervento ha lamentato la non "corretta" presa di posizione da parte del Sindaco, che è anche vice-presidente del Parco dei Nebrodi ed al quale, appunto per la posizione che occupa e da primo cittadino del comune che ospita gli uffici di questo ente, nato per proteggere l'ambiente e la natura, non si sia schierato nell'nteresse di tutti gli abitanti dei comuni facenti parte del parco. Parole dure anche nei confronti del Commissario straordinario del "Parco dei Nebrodi" e di coloro che si professano ambientalisti e che in questa occasione inspiegabilmente non sono intervenuti.
Tantissimi gli interventi e tutti pertinenti e portati avanti dai relatori in base alle esperienze specialistiche possedute. L'ingegnere Scurria ha sottolineato che dal punto di vista tecnico e giuridico molte autorizzazioni, già concesse per la discarica di Carbone, danno adito a dubbi e rilievi.
La presenza anche di qualche giovane, e qualcuno è anche intervenuto per parlare, altri per chiedere spiegazioni, fanno ben sperare.
In conclusione il "comitato" ha concordemente deciso di continuare la raccolta delle firme, di coordinarsi meglio e istituire appositi tavoli nelle piazze e nelle contrade e nel contempo per informare tutti gli abitanti dei rischi che potrebbero correre (anche gli stessi abitanti di Vallebruca) con l'apertura della discarica di Contrada Carbone. Non sono in grado di citare tutti i presenti (alcuni politici e qualche sindacalista) perchè contrariamente a quanto asserito da qualche lettore prevenuto e plagiato, non erano molti i cittadini intervenuti, ma neanche pochi e non ho potuto fare la conta. Mi scuso con coloro che non ho citato. Intanto un miglior coordinamento, una migliore organizzazione e la nomina, in seno al comitato, di "un coordinatore generale responsabile" non sarebbe un male, anzi... 
All'ultimo minuto e prima di mettere in rete questo post, apprendo dal "Giornale di Sicilia", oggi in edicola, che alla domanda della giornalista  "Cosa ne pensa il sindaco Bruno Mancuso della posizione assunta dal vicino comune di Acquedolci?", il sindaco risponde:  “E’ assolutamente legittima e da rispettare. Tra l’altro, il comune di Acquedolci non è stato minimamente interpellato. E secondo me è un’anomalia, perché il parere urbanistico vale tanto per Sant’Agata quanto per Acquedolci, dal momento che i camion passerebbero anche da questo comune. Noi abbiamo dato solo un parere urbanistico, le motivazioni politiche sono state esposte in consiglio comunale. Per il resto è una questione dell’Assessorato”. (cirosca)



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