Alcuni ciclisti all'arrivo Le foto possono essere ingrandite, cliccandoci sopra. |
Avevo chiesto all'Architetto Bernardo Paratore di prepararmi un "Diario di Bordo" da inserire nel Blog con le foto dell'arrivo.
Il carissimo Bernardo non si è fatto pregare e mi ha inviato per E_mail questi appunti, non privi di qualche riflessione che io avrei dovuto fare in questa premessa. Per motivi di spazio, mi limito solo a segnalare in "neretto" quello che ritengo sia utile mettersi a mente, dopo attenta riflessione e dopo aver fatto tutti "il mea culpa" per aver "tollerato" in ambito locale, provinciale, regionale e nazionale, a livello politico e decisionale, quello che ormai è sotto gli occhi di tutti.
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Al centro il "Patron" e organizzatore di tutte le gare ciclistiche della zona, cavaliere Giovanni D'Atri. (Cliccare sulla foto per ingrandirla) |
Diario di bordo del 2° giro cicloturistico amatoriale della Sicilia.
Le tappe del giro:
1° tappa S.Agata Militello – Palermo Km 140
2° tappa Palermo S.Vito lo Capo km 128
3° tappa S.Vito LO Capo – Menfi km 130
4° tappa Menfi – Licata km 140
5° tappa Licata – Avola km 185
6° tappa Avola – Catania km 128
7° tappa Catania – Villafranca Tirrena km 132
8° tappa VILLAFRANCA TIRRENA S.AGATA MILITELLO km 98
L’entusiasmo, la passione, la condivisione, l’impegno costante di lunghi allenamenti, la partecipazione di un giovane ciclista di 12 anni tesserato in federazione, ALVISE PARATORE, che ogni mattina si preoccupa di ricordare a tutti di prendersi le merendine, di riempire le borracce, la sua spontaneità e la sua forza, sono stati il carburante di tutto il giro, che si è potuto organizzare anche
grazie al sostegno degli sponsor. Gruppo BRUNO, SS MOBILI D’ATRI, FONDAZIONE MANCUSO, BAR ADRIANO E ERMELINDA, FARMACIA STRACUZZI, SANY SISTEM
Età media del gruppo 41 anni.
Le otto tappe ci hanno consentito di effettuare il periplo della Sicilia fatta eccezione di Capo passero che per problemi logistici, legati alla viabilità, non è stato toccato dal giro, percorrendo una distanza complessiva di circa 1.000 km.
Il giro ci ha consentito, attraverso un mezzo di locomozione privilegiato per le sue nobili caratteristiche, di riscoprire, conoscere e
rivalutare posti incantevoli, ambiente incontaminato, ma nello stesso tempo ci ha messo d’avanti ad una drammatica realtà, la Sicilia è una grande pattumiera, che tutti conoscono, ma nessuno, ed in primis i cittadini di questa stupenda Terra, adottano comportamenti responsabili e civili per fare in modo che cio’ non avvenga. Le strade statali, le vecchie consolari, le strade provinciali e quelle comunali che sono state attraversate dal giro, si sono presentate prive di tabellonistica viaria adeguata ad una Terra che dovrebbe vivere di solo turismo.
La tappa più entusiasmante e più dura è stata Licata - Avola di 185 km, che ci ha fatto attraversare le città di Modica, Vittoria , Ragusa, Noto, allungando l’itinerario per una deviazione non prevista nella città di Cassibile.
La direzione Avola ricercata subito dopo aver superato Gela è stata trovata a soli cinque chilometri dall’arrivo, sembrava una città inesistente nella geografia Siciliana.
La fatica dei 185 chilometri è stata ripagata con una granita di mandorle consumata alle 16:30 dopo otto ore di bicicletta, e con la cena accompagnata da un bicchiere di nero d’Avola, alla taverna del pescatore nella vecchia tonnara di Avola.
Una viabilità obsoleta dove la vecchia statale SS 113 diventa strada a scorrimento veloce, disseminata di morte, dove quasi senza soluzione di continuità incontriamo lapidi o addirittura ceppi funerari di morti per incidenti stradali, dove incontriamo inpavidi turisti stranieri che si aggregano al gruppo percorrendo qualche chilometro insieme.
Percorrendo la tappa S.VITO LO CAPO MENFI incontriamo un ciclista a cui chiediamo informazione sulla strada da fare per arrivare a Menfi, un gigante sulla bicicletta, che si mette subito a nostra disposizione accompagnandoci fino al quadrivio che ci porterà a Menfi. Si mette in testa a tirare tutto il gruppo per farci recuperare fiato, il gigante in bicicletta è questore a Bologna in ferie in quella zona, con accento palermitano si complimenta con noi per quello che stavamo facendo, ci racconta, a proposito di ciclismo, di avere visitato il Museo Coppi a Castellina. Condividiamo la passione per il ciclismo, ma concordiamo anche che questa terra, ha da sola la forza di attrarre persone di gridare la sua forza, ma che sistematicamente viene abbandonata a se stessa, concordiamo sulla inciviltà dei suoi governanti e sulla irresponsabilità dei suoi cittadini che scelgono sempre gli stessi amici, amici degli amici, il gigante in bicicletta ricorda la famosa frase di Sciascia “ la SICILIA è un isola nell’isola “ per essere fieri di essere siciliani bisogna comportarsi semplicemente in maniera civile e responsabile, ci salutiamo con una stretta di mano, senza nemmeno esserci presentati, ma come se ci fosse un’amicizia quasi atavica, consolidata da una passione comune, il ciclismo.
A Palermo incontriamo due ciclisti che ci accompagnano sino alle porte della città, in direzione nord, attraversando il Parco della Favorita.
Arriviamo a S.VITO LO CAPO respirando aria di sapore arabo, percorrendo un paesaggio fatto di pietra, di campi coltivati a meloni gialli, di case basse bianche, assaporiamo il cuscus e le busiate, alla partenza da S.VITO vediamo greggi che pascolano sulla scogliera, sino quasi ad arrivare al mare.
Siamo convinti che il ciclismo, come nelle altre parti d’Italia, dove esiste la civiltà e il rispetto per l’ambiente, possa diventare valore aggiunto per l’indotto turistico della nostra terra.
A nostri amministratori consegniamo questo diario, ricordando a tutti, che l’amore per le cose belle deve essere dimostrato con atti concreti e immediati, semplici da attuare, non bisogna ricercare a tutti i costi privilegi personali, ma con comportamenti etici corretti, ricercare il bene comune.
La nostra aspirazione è quella di organizzare, con l’aiuto di tutte, istituzioni e non, la maratona dei Nebrodi in bicicletta, per rivalutare la nostra geografia, il nostro ambiente, la nostra storia, i nostri sapori, e contribuire attraverso la bicicletta ad uno scopo benefico. (Bernardo Paratore)
Il gruppo.
SALVATORE MICELI, SALVATORE SIRNA,CARMELO CAPUTO, LEO ZINGALES,MASSIMO GENNARO, SALVATORE CIUPPA, PARATORE BERNARDO, PARATORE ALVISE, DOMENICO CUCINOTA (detto MIMMO), GIUSEPPE RESTIFO, AMATA ROSARIO (detto SARINO).
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