08 settembre, 2010

Sant'Agata Militello. Rimettere in piazza Vespri, per riqualificarla, utilizzando i 40 mila euro assegnati, l'antica "Pescheria".

Mi ero ripromesso di tornare sull'argomento relativo a "Un contributo di 40 mila euro da spendere per piazza dei Vespri" e in merito al quale "Il sindaco Bruno Mancuso dice che sarà riqualificata e trasformata in area di gioco per bambini" e che  "Si tratta di soldi dello Stato, che vengono assegnati ai Comuni. Debbono essere utilizzati per la tutela dell'ambiente, per la promozione e sviluppo del territorio."
Eccomi qua !
Grazie alla cortesia di una assidua lettrice del Blog (la signorina Vittoria), sono riuscito ad ottenere la foto della "Pescheria". Si ergeva, appunto in piazza dei Vespri e per meglio farmi intendere, di fronte all'ingresso laterale del Palazzo Faraci (anche per questo edificio o locali, il Comune paga regolare affitto annuale) adibito ad uffici per l'anagrafe cittadina e nei piani superiori per uffici vari, sempre comunali e per gli uffici tecnici. Questo dei locali in affitto per gli uffici comunali e un'altra "storia" che affronterò quanto prima.
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La "Pescheria" era il luogo preferito da noi ragazzini, che il pomeriggio andavamo a giocarci o dove ci riunivamo per poi trasferirci in piazza Duomo.
Abolire quel parcheggio di circa sei vetture (di proprietà, forse di impiegati comunali o di commercianti che operano in questa zona o nell'adiacente via Medici o via Pace), non sarebbe un gran danno. Rimmettere a posto la copia di questo manufatto potrebbe costituire "un vanto" per l'attuale amministrazione. Oltretutto, la piazzetta diventerebbe attrattiva e punto di riferimento per i concittadini e per "i forestieri" o turisti. Non  dovremmo cancellare "la memoria" del nostro passato o se lo facciamo, dovremmo, rinsaviti, ricostruirla. L'opera in "ferro battuto" potrebbe essere richiesta a una cooperativa di artigiani che ancora lavora il ferro. Potrebbe essere, oltre che fonte di guadagno per gli stessi, anche una promozione per non far estinguere "questo raro esemplare di artigiano-artista". Chiedete cari amici assessori, tecnici e consiglieri comunali, se volete, informazioni e indirizzi al sindaco di San Marco d'Alunzio che annualmente per attirare "turisti" nel suo paese organizza anche questo concorso del "ferro battuto" che diventa manifestazione estiva. Gli artisti-artigiani lo lavorano nelle vie del paese. Ma quì, da noi, non solo non si hanno idee originali, ma neanche si tenta di copiare o imitare le iniziative dei paesi vicini e quando lo facciamo, lo facciamo "scimmiottando" e quindi fallendo miseramente.
Signor Sindaco, spendiamoli bene queste 40 mila euro! Se occorre aggiungiamo altre somme, ma facciamo ritornare la nostra cittadina agli antichi splendori. Realizzata,  un'opera del genere dovrebbe avere una continua manutenzione annuale e quindi non si dovrebbe fare come con "la ringhiera" del lungomare e come si fa con qualche altro manufatto di proprietà comunale (e quindi di tutti i cittadini, anche del sottoscritto).
E Totò (al secolo il Principe-attore Antonio De Curtis) direbbe. " ..... e io pago !" (cirosca)

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