15 dicembre, 2009

Sant'Agata di Militello. "Acqua un bene comune". Dopo il nostro post la risposta dei consiglieri Barbuzza e Pappalardo non si è fatta attendere. Presentata una mozione.




 La risposta al mio post di sabato  non si è fatta attendere. I consiglieri di maggioranza Domenico Barbuzza e Giuseppe Pappalardo hanno presentato, indirizzandola al Sindaco e al Presidente del consiglio la mozione che trascriviamo integralmente:

Oggetto: inserimento nello statuto comunale che “ l’acqua è un bene comune”
Premesso che,
-La risoluzione del Parlamento europeo del 15 marzo 2006 dichiara “l’acqua come un bene comune dell’umanità e come tale l’accesso all’Acqua costituisce un diritto umano fondamentale per la persona umana e chiede che siano esplicati tutti gli sforzi necessari a garantire l’accesso all’acqua alle popolazioni più povere entro il 2015” ed insiste affinchè “la gestione delle risorse idriche si basi su un’impostazione partecipativa e integrata che coinvolga gli utenti ed i responsabili decisionali nella definizione delle politiche in materia di acqua livello locale e in modo democratico”;
-L’art. 114 della Costituzione italiana recita:“La Repubblica è costituita da Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione”.
-L’art. 117 della Costituzione prevede che la podestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.
-Richiamando il dettato dell’art. 43 della Costituzione (monopolio naturale) relativo a “servizio pubblico essenziale” e riferendosi alla nozione comunitaria di “servizio di interesse generale, privo di rilevanza economica”, la giurisprudenza afferma che la gestione di tale servizio è attività inidonea ad essere condotta da soggetti privati per scopo di lucro.
Da consigliere comunale, esprimendo il mio forte e profondo dissenso all’art. 15 del Decreto 135/09, già approvato il 4 novembre 2009 dal Senato della Repubblica Italiana, confermato con voto di fiducia il 18 novembre 2009 dalla Camera dei Deputati e convertito in Legge il 19 novembre 2009, che sancisce la definitiva e totale privatizzazione dell’acqua potabile in Italia; preoccupato delle conseguenze sociali di tale Legge che si concretizzano nell’impossibilità di accedere tutti democraticamente ed indistintamente al diritto umano, naturale, fondamentale ed inviolabile che è l’accesso al bene comune ACQUA;
Considerato che, l’art. 2 della Costituzione italiana recita:“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove svolge la sua personalità e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
-L’acqua è un bene essenziale la cui disponibilità e accesso costituiscono oggettivamente diritto umano universale, inviolabile e naturale. È un diritto, cioè, che appartiene per natura all’uomo e precede, perciò, l’esistenza stessa dello Stato che, dunque, non lo crea ma, appunto, lo deve riconoscere e soprattutto garantire concretamente.
-La Repubblica Italiana è, quindi, obbligata a garantire a tutti questo diritto fondamentale che trova il suo riconoscimento politico e giuridico nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo approvata dalle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948 e nella promulgazione della Carta Europea dell’Acqua (Strasburgo 1968) che, a livello mondiale, definisce e riconosce l’ACQUA come “bene comune” per eccellenza ed il suo uso come diritto fondamentale dell’uomo.
-La risoluzione del Parlamento europeo dell’11 marzo 2004 sulla strategia per il mercato interno-priorità 2003-2006 al paragrafo 5, afferma che “essendo l’acqua un bene comune dell’umanità” la gestione delle risorse idriche non deve essere assoggettata alle norme del mercato interno. SI PROPONE al Consiglio Comunale di approvare la presente mozione , che impegna l’Amministrazione Comunale: ad attivarsi nel chiedere al Presidente della Regione ed ai propri parlamentari regionali, di presentare ricorso di costituzionalità contro l’art. 15 del D.L. 135/09 convertito in Legge oggi stesso in data 19 novembre 2009 e a tutela dell’Autonomia degli Enti Locali sulla base del principio di sussidiarietà riconosciuto dalla Costituzione; aderire  e sostenere le iniziative del Coordinamento Nazionale “Enti Locali per l’Acqua Bene Comune e per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato” recentemente costituitosi nell’ambito della Campagna Acqua Bene Comune che il Forum Italiano dei Movimenti per L’Acqua sta portando avanti da circa tre anni; di inserire nel nostro Statuto Comunale il riconoscimento dell’acqua come bene comune e diritto umano, naturale ed universale; ad aderire ufficialmente al circuito di rete del Coordinamento degli Enti Locali siciliani contro la privatizzazione dell’acqua; ad inserire, all’interno del proprio Statuto Comunale, il riconoscimento che il servizio idrico è un servizio privo di rilevanza economica da gestire in forma pubblica; promuovere nel nostro territorio una cultura di salvaguardia della risorsa idrica. Si chiede alle SS.LL, ognuno per le proprie competenze, di iscrivere la presente mozione all’ordine del giorno del primo consiglio comunale utile”.
  I Consiglieri Comunali di “Azzurri per S.Agata”,
     Domenico Barbuzza, Giuseppe Pappalardo

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