01 dicembre, 2009

I consiglieri di minoranza Puleo, Maniaci, Carrabotta, Indriolo e Blandi lamentano difficoltà nell'espletamento del loro mandato elettorale e chiedono al Prefetto di intervenire. La risposta del Presidente del Consiglio.


I consiglieri di minoranza Giuseppe Puleo, Calogero Maniaci, Calogero Carrabotta, Calogerino Indriolo e  Antonino Blandi hanno inoltrato a S.E. il Prefetto di Messina e per conoscenza al Presidente del Consiglio Comunale Andrea Barone una lettera con la quale lamentano "una ricorrente difficoltà nell’espletamento del loro mandato elettorale". I consiglieri così continuano: "Accade sempre più spesso nella convocazione del Civico Consesso di Sant’Agata Militello che l’Ufficio di Presidenza, retto dal Dott. Andrea Barone, avvenga in tempi estremamente ristretti rispetto alla possibilità per i Consiglieri Comunali di poter procedere all’esame degli atti connessi alle proposte iscritte all’ordine del giorno. Lo strumento della Convocazione d’Urgenza utilizzato in modo ricorrente dal Presidente del Consiglio, spesso anche con la notifica durante i giorni prefestivi,alimenta negli scriventi il sospetto che tale ricorso sia pretestuoso e finalizzato a limitare i tempi necessari ai Consiglieri per avere una completa conoscenza dei provvedimenti cui è chiamato ad esprimersi il Consiglio Comunale. Parimenti riscontriamo tale circostanza anche nella gestione delle Commissioni Consiliari che vengono spesso convocate con solo poche ore d’anticipo. Mentre rileviamo eccezionale tempestività nell’inserimento all’ordine del giorno di talune proposte riscontriamo invece la difficoltà dell’Ufficio di Presidenza a dare seguito alle proposte che provengono dalla Minoranza Consiliare con grave pregiudizio del ruolo svolto dalla stessa.Le denunciamo nello specifico l’inerzia della Presidenza del Consiglio rispetto alla trattazione delle interrogazioni consiliari che non vengono iscritte all’ordine del giorno con la regolarità imposta dal regolamento e dallo statuto comunale. Tale atteggiamento, unito alla impossibilità predeterminata di non consentirci la condivisione delle proposte iscritte all’ordine del giorno, comporta, a nostro avviso un gravissimo pregiudizio nell’espletamento del nostro mandato."
Chiedono al Prefetto "di intervenire con una formale richiesta di chiarimento all’Amministrazione Comunale ed alla Presidenza del Consiglio al fine di poter ricondurre i lavori consiliari nella normalità dell’attività amministrativa."
Il presidente del consiglio comunale, Andrea Barone, che ha già inoltrato una nota al Prefetto, replica:
“Su 9 consigli comunali convocati, 5 hanno avuto il carattere d’urgenza, ma sono state sempre necessità legate alle richieste dell’amministrazione rispetto ad approvazione di atti che andavano a scadere e mai si è voluto privare i consiglieri della prerogativa di verifica degli atti. E se si convoca il consiglio in urgenza, di conseguenza lo si deve fare con la relativa commissione consiliare, se si vuole il parere entro la data dell’adunanza. Infine, ho trattato 13 interrogazione, delle quali ben 12 iscritte al primo ordine del giorno del primo consiglio utile, dunque non vedo la fondatezza di questa lamentela. L’ultima interrogazione, del 20 novembre, relativa a chiarimenti sull’opera di realizzazione del palazzetto dello sport, non l’ho iscritta perché sono ancora in attesa della risposta da parte dell’ufficio competente. Il titolare dell’opera è la provincia e per acquisire informazioni ci vuole un interscambio tra l’ufficio tecnico comunale e quello provinciale".


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