Un“tavolo tecnico” di consiglieri comunali di maggioranza (aperto anche alla minoranza) per contrastare lo sconsiderato aumento delle bollette rifiuti. Una task-force promossa dal consigliere Domenico Barbuzza. Ieri mattina, quest’ultimo ha iniziato a passare al setaccio le delibere emesse a suo tempo dal consiglio comunale al momento dell’insediamento dell’Ato Me 1 e in occasione dell’approvazione della cosiddetta Tia (tariffa di igiene ambientale), per individuare eventuali responsabilità che avrebbero determinato il notevole incremento della recente fatturazione. Si tratta delle fatture relative al primo quadrimestre 2009, con cifre più che raddoppiate rispetto allo scorso anno. Inoltre, Barbuzza contesta duramente l’applicazione dell’Iva, nonostante la sentenza della Corte Costituzionale dello scorso 24 luglio abbia stabilito che la Tia non debba essere assoggettata ad Iva. Inoltre, lo scorso settembre, il consiglio comunale ha approvato la mozione presentata dai consiglieri di maggioranza Domenico Barbuzza, Nino Giallanza, Rosario Germanà e Giuseppe Pappalardo, inerente proprio la richiesta di abolizione dell’Iva sulla Tia, in forza di questa sentenza. Così, Barbuzza chiede le dimissioni del presidente dell’Ato Me 1, Laura Trifilò. E spiega: “Sulle bollette è stata inserita la dicitura che il mancato adempimento del versamento Iva sarebbe considerato dall’amministrazione finanziaria come evasione fiscale. E’assurdo. L’evasione fiscale è tale quando è arbitraria, non quando si fa esplicito riferimento ad una sentenza. La società Ato 2 si è già adeguata e, infatti, le bollette emesse lo scorso 10 novembre, con scadenza 10 dicembre, sono esenti da Iva. E non è tutto, perché si ha notizia di un emendamento presentato al governo nazionale dall’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) e dall’assessore al Bilancio del Comune di Roma, con il quale si chiede di poter compensare l’Iva indebitamente pagata nel modello unico o modello 730 del 2010. Questo significa un rimborso immediato, che si va a detrarre dalle tasse”. E aggiunge: “ritengo che la questione sia stata affrontata dai vertici dell’Ato con superficialità”. Il consigliere Barbuzza critica anche la mancata dilazione dell’importo in 4 rate. Infine, le modalità di attuazione del servizio di raccolta differenziata “porta a porta”, ovvero la frequenza con la quale viene ritirato l’umido: “non si può pretendere che gli utenti tengano all’interno degli appartamenti per ben tre giorni, resti di cibi o pannolini sporchi, dal momento che i cassonetti pubblici stanno per essere tutti rimossi”.
Cinzia Scaglione
Foto 1 : il consigliere comunale Domenico Barbuzza mette a confronto, mostrandole, le bollette rifiuti dell’Ato Me 1 (con Iva) e dell’Ato Me 2 (senza Iva).
Foto 2 : Bolletta emessa dall'Ato Me 1 con IVA
Foto 3 : Bolletta emessa dall'Ato Me 2 senza l'applicazione dell'IVA.
Foto 4 : Bolletta emessa dal Comune di Milano e riscossa tramite Equitalia e sempre senza l'applicazione dell'IVA.
Tutte le foto (compreso le bollette) possono essere visualizzate ingrandite cliccandoci sopra.
Foto 2 : Bolletta emessa dall'Ato Me 1 con IVA
Foto 3 : Bolletta emessa dall'Ato Me 2 senza l'applicazione dell'IVA.
Foto 4 : Bolletta emessa dal Comune di Milano e riscossa tramite Equitalia e sempre senza l'applicazione dell'IVA.
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