Assicurata
la permanenza del presidio ospedaliero e inserita in pianta organica
l’attivazione dell’Utic-Unità di terapia intensiva coronarica, con due
posti letto. Adesso, i sindaci si batteranno per ottenere l’emodinamica
e la rianimazione. Questi i punti cardine emersi nel corso della
conferenza stampa tenutasi ieri mattina, all’ospedale, alla presenza
dell’onorevole Giuseppe Laccoto, presidente della Commissione regionale
alla Sanità, del direttore generale dell’Asp, Salvatore Giuffrida, del sindaco Bruno Mancuso e dei dirigenti medici. A fare gli onori di casa il direttore sanitario dell’ospedale Paolina Reitano. L’onorevole Laccoto ha effettuato un sopralluogo per verificare gli standard di sicurezza e funzionalità dei reparti. Profondo conoscitore della realtà territoriale nebroidea, ha sottolineato l’importanza di puntare sull’ospedale come presidio di spicco per l’emergenza, di
riferimento per il comprensorio, “proprio per la particolare situazione
orogeografica e il vasto bacino di utenza al quale afferisce (circa centomila abitanti)”. Confermati i posti letto per acuti (complessivamente 82 - ieri, è stata approvata in conferenza dei sindaci la proposta avanzata dal direttore generale), ai quali però bisognerà aggiungere quelli di riabilitazione e lungodegenza (che devono essere ancora stabiliti). Inoltre, l’onorevole Laccoto ha evidenziato la necessità di potenziare, sia a livello di organico che dal punto di vista logistico, il pronto soccorso, il laboratorio di analisi e la Cardiologia. E di attuare il rinnovamento tecnologico della Radiologia: “l’ospedale ha bisogno di una Tac con tecnologia nuova e di un mammografo digitalizzato”. Per quanto riguarda i lavori di ristrutturazione della parte centrale dell’ospedale, ancora fermi,
il direttore generale Giuffrida ha riferito che i ritardi sono da
addebitare alla predisposizione di una variante a cura della ditta
aggiudicataria, ma che riprenderanno quanto prima. Tuttavia, per il completamento del terzo piano occorrono ulteriori somme, che l’onorevole Laccoto e il direttore generale si sono impegnati a recuperare. “Il destino dell’ospedale di Sant’Agata – ha dichiarato Giuffrida – è quello di presidio di emergenza di primo livello. Abbiamo confermato un congruo numero di posti letto per acuti e chiesto che venga potenziata l’area medica dell’emergenza con una cardiologia con posti letto per Utic”. Il sindaco Mancuso
convocherà, nei prossimi giorni, una conferenza dei sindaci, al fine di
integrare la proposta dell’Asp con ulteriori indicazioni. “La rianimazione non è nelle competenze della programmazione provinciale - afferma Mancuso - ma noi sindaci, con un documento integrativo, chiederemo questo servizio o, in subordine, anche due posti di terapia intensiva post-operatoria, così come l’emodinamica. Quest’ultima dovrà essere collocata in uno degli ospedali della fascia tirrenica e ci batteremo affinché questo presidio possa essere quello di Sant’Agata, per centralità territoriale e bacino di utenza”. Mancuso si impegnerà anche per far sì che, nell’ambito dell’attuazione del piano strategico, l’ospedale possa beneficiare dei fondi comunitari. I sindacati vigileranno sull’effettiva concretizzazione dei propositi.
Cinzia Scaglione
Nella foto: da sinistra il sindaco Bruno Mancuso, l’onorevole Giuseppe Laccoto (presidente della Commissione
regionale alla Sanità), il direttore sanitario dell’Asp, Santino Conti (dietro) e il direttore generale dell’Asp, Salvatore Giuffrida.
Fonte: Giornale di Sicilia - Edizione Messina - Cronaca di Sant'Agata.
Fonte: Giornale di Sicilia - Edizione Messina - Cronaca di Sant'Agata.
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