29 giugno, 2011

Sant'Agata Militello. Il re è nudo.... ma anche certi nostri politici. Molti, però, pur vedendolo e sapendolo, non lo dicono.

In un mio commento invitavo i lettori a "ripassare" il racconto: "I vestiti nuovi dell'Imperatore" a proposito della frase: "il Re è nudo".
"Ad usum Delphini" e di quanti (non sono tanti, penso tre o quattro) mi hanno chiesto di pubblicarlo qui, oggi, in un momento di pausa o siesta pomeridiana, ve lo riassumo.
"C'era una volta,  molti molti anni fa, un Re che amava così tanto i vestiti nuovi che spendeva in essi tutto quello che aveva.
Niente importava per Lui, eccetto i Suoi vestiti; eppure non trovava soddisfazione neppure nello splendore di tutto quel guardaroba. Tutte le volte che il Suo sarto veniva al Palazzo, Egli gli chiedeva continuamente qualcosa di nuovo.
Alla fine il sarto era sull’orlo della disperazione; così pensò e pensò, e riuscì finalmente a ordire un piano. Disse al Re di aver inventato un nuovo tessuto che non solo cambiava colore e forma ogni momento, trasformandosi sempre in un nuovo abito, ma rivelava anche coloro che erano stolti, ignoranti, stupidi, o tutti e tre, in virtù di una sua magnifica proprietà…
Ad uno stupido, il tessuto sarebbe stato invisibile, mentre ad un saggio sarebbe apparso in continuo cambiamento e splendidamente bello.

“Che formidabili abiti!” pensò il Re tra Sé: “Solo indossandoli riuscirò a distinguere i saggi dai pazzi”.
Subito commissionò al sarto i nuovi vestiti.
Finalmente il pacco con l’abbigliamento invisibile arrivò ed il Re lo aprì eccitato, solo per scoprire che Egli non riusciva a vedere proprio nulla…
Ma non desiderando apparire stolto, ignorante o stupido, o tutti e tre, fece finta d’indossare i nuovi vestiti ed uscì tra la gente del Suo Regno.
E pensate anche solo per un momento che i suoi sudditi volesse rischiare la testa accennando alla Sua nudità?
Neppure per sogno! Nessuno lo fece! …Fin quando un bambino disse, un po’ troppo forte, mentre il Re stava passando in processione:
“Ehi, guardate! Il Re è nudo!” (N.d.R.: A volte anche i vecchi, anzi gli anziani, sono come i bambini, non sanno nascondere la verità.)
Un frastornante silenzio si sparse tra la folla.
“Guarda cos’hai fatto!” disse il Re al sarto, “Tutti pensano che Io sia uno stupido che se ne va in giro nudo!”
“Sciocchezze, Vostra Maestà,” temporeggiava i sarto, “l’abito fa l’uomo, ma il Re fa lo stile.
 Non videro tutti il vostro vestito arcobaleno cangiante, non appena usciste dal Palazzo?
 Solo i bambini sono incapaci di vederlo. È naturale, sono ignoranti. Come potrebbero sapere? Non hanno la capacità sociale di nascondere la loro stoltezza”.
“Sentite cosa dobbiamo fare,” propose il sarto, “insegnerò a tutti i bambini a vedere i Vostri vestiti nuovi; fin quando non imparano.”
Il Re pensò che si trattava di un ottimo piano e dette al sarto il nuovo compito di insegnare a tutti i bambini a vedere i Suoi vestiti nuovi.
Passò un po’ di tempo, ma per insegnar loro a vedere dei vestiti invisibili, anzi di fatto inestistenti, ed anche a crederci nonostante i loro stessi sensi e la loro intuizione, il sarto dovette ricorrere, con i bambini, a metodi molto forti di magnetismo, detti “ipnosi”.
Questi metodi erano così potenti che, mentre i bambini si immergevano nell’allucinazione dei vestiti del Re, la loro visione del mondo reale si affievoliva e quando raggiungevano l’età adulta, sebbene potessero adesso vedere gli abiti nuovi del Re, erano però incapaci di vedere lo stesso Re, eccetto che in qualcuno degli spot nelle TV commerciali (N.d.R.: ma forse, nel raccontare, sto facendo un pò di confusione, scusatemi gentili lettori!).
Quando il Re si lamentò con il sarto riguardo a questo inconveniente, quest’ultimo rispose:
 “Beh, cosa volete di più? Di cosa avete più piacere? Volete che essi siano capaci di vedere i Vostri vestiti, o Voi? Non potete avere entrambe le cose, lo sapete”.
Il Re non lo sapeva, ma s’immaginò che il sarto ne sapesse di più di Lui. Poteva sempre tornare ad indossare i vecchi abiti ma essi, a confronto con questo infinitamente mutevole abito arcobaleno cangiante, non parevano più adeguati.
“Che ne pensate di questo?” chiese il sarto, “Insegnerò a tutti i bambini a vedere il vestito, ma insegnerò anche a pochi di essi (non alla maggioranza della popolazione, poiché c’è bisogno di loro per sostenere il Regno, ma agli stupidi, a coloro che sono in ogni caso inutili agli scopi generali della vita, come gli sciamani, i mistici ed altri “procaccia-guai”) a vedervi. Naturalmente, dovete capire che quando imparano a vedere Voi e non i Vostri vestiti, Voi apparirete loro nudo…..” aggiunse in un tono leggermente di scusa.
“Ne vale la pena” acconsentì il Re. E così, ad alcuni stupidi del Regno (diversi, disadattati, e quelli che, per qualche scherzo della sfortuna, non si accontentavano delle allucinazioni) fu insegnato a vedere il Re e a dimenticarsi dei vestiti.
E da quel giorno fino ad oggi, il sarto non è stato così tanto indaffarato.
** Il contenuto parziale di questo post è tratto dal racconto: "I vestiti dell'Imperatore".
 Ogni favola, ogni racconto, ogni scritto, in fondo, in fondo, hanno qualcosa da insegnarci, "una morale". La "morale della favola" scopritela da soli. Non posso aiutarvi, mio malgrado. Fare un censimento di quanti dei lettori del mio blog, specialmente quelli della nuova generazione, conoscevano o conoscono questo racconto, non mi sembra opportuno e producente. (cirosca)

1 commento:

  1. vista la prossima manovra finanziaria,finalmente si potra' violare il patto di stabilita' ed visto e considerato che la nostra magnifica amministrazione ha un attivo di bilancio di 2 milioni di euro, potra' finalmente sbizzarrirsi per spenderli tutti, si spera , in favore delle fascie piu' deboli della cittadinanza.
    p.s.
    questo è un film di fantascienza
    macchianera

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