24 giugno, 2011

Sant'Agata Militello. Elisuperficie. La domanda e i dubbi di alcuni lettori che riguardano il sito scelto e altro. La risposta del progettista Ing. Iannaggi.

Nella foto: L'Ing. Natale Iannaggi
In merito all'Eliporto, all'ubicazione dello stesso e alla progettazione, abbiamo ricevuto molti commenti (alcuni pubblicati). E' arrivata anche qualche E_mail e una telefonata con richieste di notizie e chiarimenti. Ho girato il tutto al caro amico ing. Natale che, a costo di ripetermi, con la gentilezza, cortesia e preparazione culturale e professionale che lo ha sempre contraddistinto, risponde così:


"Gentili lettori del Blog, orgoglioso del lavoro portato a compimento, la sera prima di spegnere i PC e tornare a casa vado a spulciare la pagina relativa e la mia posta, per vedere se arrivano commenti (spero sempre positivi…l’orgoglio!).
Vogliate permettermi alcuni approfondimenti in merito ai pertinenti interrogativi che ponete.
Costruire una nuova infrastruttura per aeromobili senza tenere conto dei venti dominanti equivale, più o meno, a costruire un edificio in zona sismica (e da noi si “balla”, altro che…..la notte scorsa….) senza curarsi degli opportuni accorgimenti da adottare, oppure a costruire un ospedale mettendo la sabbia nel cemento, o a innalzare palazzi in zone franose/alluvionali: alla fine, bene che vada, non servirà a nulla e sarà tutto da rifare (fatto salvo che non ci scappi pure qualche morto…)

 A chi potrebbe mai giovare tutto ciò?
L’esame del sito per l’elisuperficie è stato condotto tenendo conto non solo degli aspetti costruttivi ed
impiantistici, ma anche del sistema complessivo infrastrutture - personale addetto onde
garantire l’operatività in sicurezza, soprattutto in relazione alla situazione ostacoli ed alle
caratteriste operative degli elicotteri da utilizzare.
Sono quindi stati valutati tutti i fattori di rischio compreso l’effetto suolo e la possibile
piantata di un motore (mi sono ampiamente confrontato con piloti).
Il sito consente decolli ed atterraggi, in relazione ai venti “dominanti” (non " venti regnanti" che sono quelli che presentano un'alta frequenza di apparizione ma di bassa velocità), caratterizzati da velocità di almeno 20 m/s (poco più di 70 Km/h…e sono tanti!!!). Quanto analizzato è stato fatto sulla base di dati rilevati dalle stazioni meteo disponibili per la nostra zona e registrati sugli annali anemometrici. Ho anche personalmente contattato amici pescatori (a mio avviso - e come dice Tonino – molto più esperti ed affidabili di una “centralina meteo” ) chiedendo loro conferme confortanti su quanto avevo previsto “sulla carta” in merito allo studio dei venti: chi meglio di loro?
Cordialità
Natale Iannaggi "


4 commenti:

  1. La ringrazio per la risposta esaustiva sui venti, speriamo allora che il suo progetto vada a buon fine.
    Cordialmente le auguro buon lavoro
    Tonino

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  2. Caro ingegnere se il progetto è stato tarato secondo il fiuto dei pescatori aboliamo la scienza e le Università ed mettiamoci nelle mani del più affidabile "dito al vento" per capire da quale direzione arriva. Incredibile che un professionista faccia di queste affermazioni....................... ma al comune di S.Agata tutto è possibile!

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  3. Caro Sig. Giovanni G. (….cognome? Il mio lo conosce!!)
    Non per entrare in polemica ma ho semplicemente affermato “…..di aver contattato amici pescatori per avere conferme su quanto avevo previsto sulla carta…”. Ma per ben “prevedere sulla carta” bisogna “saper leggere” i testi UNIVERSITARI (e Le posso assicurare che per esercitare bene una professione bisogna leggerne tanti, ma tanti, tanti, tanti….!), applicare opportunamente quelle strane formule matematiche meglio definite “modelli matematici” (rappresentazione esemplificativa di un particolare sistema reale), darle in pasto (però facendo attenzione ai dosaggi di sale e pepe, cosa che solo i bravi cuochi sanno fare!!) ai software e per finire “interpretare” i risultati che quelle macchine infernali chiamate PC “sputano” fuori. Dopo di che si “verifica” se le conclusioni raggiunte hanno conferme nella realtà; mi spiego meglio: se il modello matematico applicato “funziona” per quella particolare simulazione. Un bravo cuoco…ehm professionista deve saper valutare la “stabilità” dell’uscita fornita da quel modello matematico applicato!
    Non basta avere a disposizione l’hardware ed il software perché se dentro ci metti “munnizza”, i risultati saranno “munnizza”!!!
    Come si dice dalle nostre parti: ognunu cu sò misteri……. E mi creda, i pescatori lo conoscono bene “u sò misteri” !!! E come loro….anch’io!!
    Cordialità
    Natale Iannaggi

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  4. Non volendo alimentare ulteriori botte e risposte tra Giovanni G. e l'Ing.Iannaggi che si firma con nome e cognome e che posso contattare in qualsiasi momento, mentre la stessa cosa non posso dire di Giovanni G.(che non conosco e del quale non ho nessun riferimento Email o telefonico), mi permetto di sospendere i loro commenti sul progetto Elipista. Possiamo tuttal più continuare e approfondire la questio davanti a un buon caffè. Ma dubito che Giovanni volendo continuare a mantenere l'anonimato si trovi d'accordo con me. Chiedo scusa ad entrambi.

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