Notizie da Sant'Agata di Miltello . Commenti . Rassegna Stampa
28 febbraio, 2009
Vertice di sindaci contro i tagli annunciati per l'ospedale di Sant'Agata Militello.
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“L’azienda non ha ancora approvato alcun atto di rimodulazione dei servizi sanitari – riferisce il direttore sanitario Magistri – e non verrà presa nessuna decisione senza prima consultare la conferenza dei sindaci. Ci sono 15 ipotesi al vaglio”. Tra queste – ricordiamo – quella che ha suscitato un certo allarmismo, a causa di presunti accorpamenti di reparti a favore del nosocomio di Patti (Chirurgia e Cardiologia). Ma, nonostante le rassicurazioni sul numero dei posti letto, la preoccupazione da parte del Sindacato resta alta. “Ogni volta che facciamo incontri del genere – affermano Latino (Cgil), Emanuele (Cisl) e Musca (Uil) – ci vengono fatte rassicurazioni e promesse. Eppure, ad oggi, i posti di Rianimazione, assegnati per errore a Barcellona, non sono stati attivati a Sant’Agata, come promesso. E l’Unità coronarica, inaugurata nel 2005, non è entrata mai in funzione, come promesso. Al di là dei posti letto, guardiamo alla specificità del territorio dei Nebrodi, all’incidenza delle patologie e forniamo i servizi indispensabili”. “Serve adeguata assistenza a livello neurologico, cardiologico e chirurgico – evidenzia il sindaco Mancuso – inoltre, è impensabile che alcuni comuni vengano accorpati al distretto di Patti, quasi come per giustificare manovre illogiche della politica”. I consiglieri provinciali del collegio di Sant’Agata Militello-Mistretta ovvero Miano, Testagrossa, Vicari, Miracula, Calà e Calì hanno presentato un documento bipartisan (letto in aula da Miano), chiedendo che venga fatta chiarezza sul destino della sanità nebroidea, sollecitando una programmazione di sviluppo che tenga conto della centralità e del vasto bacino di utenza di questo territorio. D’altronde, i dati relativi alle prestazioni erogate dall’ospedale nel 2008, forniti dal direttore sanitario Paolina Reitano, parlano chiaro: 4.123 ricoveri ordinari, 2.479 interventi chirurgici, 40.271 prestazioni di pronto soccorso.
(Cinzia Scaglione)
Fonte: "Giornale di Sicilia -Cronaca di Sant'Agata-
Elezioni. Ecco i primi candidati per la corsa a sindaco di Sant'Agata Militello
provinciale Giuseppe Miano (PD). Intanto domani alle 10.30, nella sala convegni del Museo dei Nebrodi, si terrà il convegno "Il PdL in Sicilia: governare per cambiare". All'incontro, che sarà concluso dall'onorevole Carmelo Briguglio (vicepresidente dei deputati del Popolo della Libertà), interverranno l'assessore regionale al Lavoro e alla Formazione, Carmelo Incardona, il deputato regionale Pippo Currenti, l'ex assessore provinciale Nino Reitano e il coordinatore della task force regionale per il precariato, Nuccio Ricciardello. I lavori saranno introdotti da Patrizia Tripodo, del coordinamento regionale di An e dal consigliere comunale Giuseppe Campisi (che dovrebbe ricandidarsi in una delle liste a sostegno di Mancuso).
26 febbraio, 2009
Convegno a Sant'Agata Militello sul "punteruolo rosso" delle palme.
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Il "punteruolo rosso" delle palme. Convegno a Sant'Agata Militello. (continua e leggere...)
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Sul lungomare, qualche mese fa, sono state messe a dimora una quarantina di palme e, a breve, è prevista una nuova piantumazione di oltre venti esemplari. Sebbene l’assessore provinciale Cusumano stia consigliando ai sindaci di optare per altri arbusti. “Verrebbe compromesso il look complessivo dell’area del lungomare oggetto dell’intervento di riqualificazione”, afferma l’assessore all’Ambiente, Bernardo Paratore. La strategia preventiva che si intende adottare, dal momento che non è ancora possibile intervenire debellando l’infestazione, è quella di monitorare la presenza del coleottero applicando delle trappole. “Stiamo allertando i comuni perché facciano monitoraggio insieme alle Soat – spiega l’assessore provinciale Cusumano – abbiamo chiesto un censimento del patrimonio palmifero del territorio, compreso quello dei privati. Spesso, non si interviene subito per mancanza di risorse economiche. E i privati agiscono senza consultarsi con esperti. La nostra proposta, che avanzeremo in sede regionale, è quella di concedere un contributo una tantum ai privati, di circa 300 euro, considerando che l’abbattimento di una palma costa circa 500 euro e di organizzare seminari di formazione per il collegio dei periti agrari e l’ordine degli agronomi, che si sono resi disponibili a coadiuvare i sindaci e i privati”.
25 febbraio, 2009
Sant'Agata di Militello. Servizi ecologici, la società ha presentato un'istanza di fallimento per l'Ato Me1.
> Laura Trifilò, presidente dell'Ato, ha avanzato alcune contestazioni.
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Chiede ai dipendenti di stare tranquilli e di lavorare con serenità, anche se sono stati minacciati di licenziamento. "Questo è un servizio che, comunque, dovrà essere fatto".
*** E’ guerra aperta tra l’Ato Me 1 e la società consortile aggiudicataria dei servizi ecologici nel comprensorio. Quest’ultima ha presentato all’autorità giudiziaria un’istanza di fallimento nei confronti della società d’ambito, della quale solo ieri mattina il presidente dell’Ato Me 1, Laura Trifilò, ha preso visione presso la cancelleria fallimentare del Tribunale di Patti, apprendendo anche che è stata fissata un’udienza collegiale per il 2 marzo. Ricordiamo, inoltre, che l’Ati aveva già notificato un atto stragiudiziale all’Ato, con diffida e messa in mora, ritenendo di vantare un credito tra i 20 e i 25 milioni di euro e intimando, appunto, il saldo dello stesso entro il 26 febbraio.
Il termine, dunque, scadrà domani. In caso contrario, la ditta interromperà il servizio. Da domani, dunque, i mezzi della Nebrodi Ambiente e delle ditte consociate potrebbero fermarsi, con gravi conseguenze a livello igienico-sanitario. E non è tutto. Sempre ieri mattina, il direttore generale dell’Ato Me 1, Francesco La Monica, si è dimesso. Il presidente dell’Ato Me 1, Laura Trifilò, però, non si dà per vinta. Ha risposto all’atto stragiudiziale, avanzando una serie di contestazioni per disservizi e stigmatizzando il comportamento del gestore, che – a suo avviso – “non fa altro che creare allarme sociale”. “L’Ati sa bene che abbiamo solo un problema di liquidità – sottolinea – non siamo insolventi. Il pagamento dei 20 milioni di euro che la ditta rivendica, a fronte delle numerose contestazioni avanzate e delle penali, deve essere frutto di una transazione. L’Ati si è sottratta al confronto”. E ribadisce che l’Ato Me 1 vanta, a sua volta, un credito di 22 milioni di euro per il mancato pagamento delle bollette rifiuti da parte degli utenti morosi, già tra gli elenchi in possesso della Se.ri.t. Sicilia SpA. Per il 2005, ha pagato il 90 per cento degli utenti e, in questi giorni, gli inadempienti stanno ricevendo i fermi amministrativi. Per il 2006, invece, entro aprile, arriverà la messa in mora. Di seguito, si proseguirà per il 2007. Nel frattempo, continuano le fatturazioni per il 2008. “Chiedo ai cittadini di pagare – sottolinea l’avvocato Trifilò – perché, come approvato a suo tempo dai consigli comunali, andranno incontro ad una penale del 30 per cento”. Chiede anche ai lavoratori di stare tranquilli e lavorare con serenità. “Anche se sono stati minacciati di licenziamento – afferma – questo è un servizio che dovrà comunque essere effettuato. Mi impegnerò affinché non perdano il posto di lavoro. E il primo marzo riceveranno lo stipendio di dicembre”. E conclude: “Noi, nell’udienza collegiale del 2 marzo, presenteremo le nostre memorie. Ma, una cosa è certa: la ditta non può permettersi di fatturare tutto come se facesse tutto. Il servizio reso è pessimo. E nonostante, gli ordini di servizio, la raccolta differenziata porta a porta non è stata ripresa”. Questa mattina, il CdA dell’Ato Me 1 incontrerà il Prefetto. Nel pomeriggio, vi sarà la riunione con il Sindacato.
Nella foto sopra, accanto al titolo, Laura Trifilò, presidente dell'Ato Me1.
Nella foto in centro: un gruppo di lavoratori della Nebrodi Ambiente.
Fonte: "Giornale di Sicilia"- Ed. Messina.
24 febbraio, 2009
L'ospedale di Sant'Agata di Militello rischia il ridimensionamento. Scatta l'allarme per medici e cittadini.
Si sta costituendo, infatti, il Comitato “Salviamo l’ospedale”, che ha già organizzato la prima manifestazione pubblica, tenutasi l’altra sera, in piazza Vittorio Emanuele. Ad avviare la discussione sono stati i medici dell’ospedale Giuseppe Miano (consigliere provinciale PD) e Antonino Lo Cicero (coordinamento locale circolo PD). Presenti in piazza anche diversi sindaci del territorio e consiglieri provinciali. Il costituendo Comitato ha ribadito che, nell’ottica di una razionalizzazione dei servizi finalizzata a migliorare e differenziare l’offerta sanitaria, l’ospedale di riferimento sul territorio non può diventare Patti. Sarebbe una scelta innanzitutto antieconomica per l’azienda, dal momento che gli utenti del distretto di Mistretta e buona parte di quello di Sant’Agata migrerebbero verso Cefalù. D’altronde, si tratterebbe di un’estensione territoriale di oltre 80 chilometri. Riferendosi, dunque, ai bisogni dell’utenza e alla centralità della cittadina, in posizione strategica rispetto al comprensorio nebroideo, il costituendo Comitato lancia questa proposta: “che le comunità locali e i sindaci del distretto si attivino per identificare sul territorio un sito idoneo per far nascere una struttura ospedaliera importante”. Per il sindaco di Capo D’Orlando Enzo Sindoni, intervenuto alla manifestazione, lo spostamento di alcuni servizi territoriali da Sant’Agata a Patti significherebbe penalizzare migliaia di cittadini che andrebbero incontro a disagi di maggiori costi, tempi e distanza per esercitare il diritto alla salute. Inoltre, la soppressione di reparti ospedalieri come Cardiologia e Unità Coronarica comprometterebbe la salvaguardia della vita degli utenti dei Nebrodi. E sottolinea: “l'omogeneità infrastrutturale di questo comprensorio và al di là della definizione territoriale del distretto sanitario. Il diritto alla salute e la qualità della vita dei cittadini dei Nebrodi non possono essere sacrificati a favore di logiche diverse da quelle dell'interesse dei cittadini stessi”.
23 febbraio, 2009
Rischio licenziamento per 180 lavoratori dei servizi ecologici
21 febbraio, 2009
Ladro di mutandine denunciato dalla polizia di Sant'Agata Militello.
Il "punteruolo rosso" e le palme. Convocata dall'Assessore provinciale all'agricoltura una riunione a Sant'Agata Militello
Nella foto: Le palme del lungomare
A Sant'Agata Militello, strade in cattivo stato. Il problema riguarda sia il centro sia la periferia. Automobilisti in crisi..
20 febbraio, 2009
Centro musicale senza fondi. Il direttore dell'Associazione musicale "G. Verdi" si dimette per protesta.
Il Parco dei Nebrodi cerca, a Sant'Agata Militello, palazzo da acquistare. Proposte entro il 23.
19 febbraio, 2009
I Sindaci della fascia tirrenica e dei Nebrodi protestano e inviano una lettera al Presidente del Consiglio e al Presidente della Regione Sicilia.
00187 ROMA
Ill.mo Sig. Presidente della Regione On.le Raffaele Lombardo Palazzo d’Orleans PALERMO
E noi riteniamo di essere ancora in tempo ad invertire la rotta e voltare pagina. E nella trincea istituzionale nella quale ogni giorno affrontiamo emergenze, condividiamo i disagi ed ascoltiamo i bisogni della nostra gente, attendiamo fatti, non parole; chiediamo azioni, non passerelle; pretendiamo rispetto per la dignità dei Siciliani.
F.to i Sindaci: Capo D’Orlando ( Roberto Vincenzo Sindoni) - Capri Leone ( Bernardette Grasso) - Castel di Lucio
(Giuseppe Franco) - Castell’Umberto (Alessandro Pruiti Ciarello) - Ficarra (Basilio Ridolfo) - Floresta (Sebastiano Marzullo) - Frazzanò ( Antonino Carcione) Galati Mamertino ( Bruno Natale) - Longi (Alessandro Lazzara) - Milazzo (Lorenzo Italiano) - Motta D’affermo (Sebastiano Adamo) - San Marco d'Alunzio (Amedeo Arcodia) - San Piero Patti (Ornella Trovato) - San Salvatore di Fitalia ( Giuseppe Pizzolante) - Sant’Agata Militello ( Bruno Mancuso) - Torrenova ( Benedetto Russo) - Tortorici (Maurilio Foti) - Tusa ( Angelo Tudisca)
Sant'Agata Militello. Ospedale, i medici ribadiscono il no al depotenziamento.
Convinti della necessità di lottare per mantenere la centralità dell’ospedale di Sant’Agata, che serve un vasto bacino di utenza su un territorio già mortificato dalla carenza di collegamenti adeguati, i medici Gaetano Sergi (otorinolaringoiatra, responsabile unità di Audiologia), Antonino Lo Cicero (radiologo), Giuseppe Maniaci (responsabile Chirurgia), Giuseppe Miano (reparto di Medicina) e il biologo Carmelo Sanna intendono sensibilizzare l’opinione pubblica, “prima che sia troppo tardi”. E chiedono il supporto di altri colleghi, dei sindacati, dei politici e dei cittadini. Non si tratta solo di impedire che l’ospedale venga chiuso o saccheggiato nell’ambito di un dissennato piano di rimodulazione dei servizi sanitari, con accorpamenti di reparti a favore del nosocomio di Patti (si parla di Chirurgia e Cardiologia). Piuttosto, far sì che Sant’Agata diventi territorio di riferimento per la Sanità dei Nebrodi. “L’idea di risanare il deficit attraverso la riqualificazione della rete ospedaliera – afferma il dottore Lo Cicero - creando ospedali più grandi per vasti bacini di utenza, non è sbagliata. Si potrebbe avere un’offerta sanitaria più qualificata. Ma, l’ospedale di riferimento sul territorio non può diventare Patti, perché l’utenza del distretto di Mistretta e buona parte di quello di Sant’Agata migrerà altrove, verso Cefalù. Per la nostra azienda sarà un’operazione antieconomica. Sant’Agata è centrale rispetto al comprensorio ed è qui che deve nascere un ospedale importante”. Il dottore Miano aggiunge: “le professionalità ci sono, abbiamo bisogno di strutture e spazi. Basta fare una giusta programmazione. Valorizzare il nostro ospedale è una scelta economica vantaggiosa, sia per l’ubicazione che per i numeri . Riusciamo, infatti, a produrre servizi a costi minori rispetto ad altre strutture. L’indice occupazionale della nostra Chirurgia è il doppio rispetto a quello di Patti”. Per i sindacalisti Oriti e Meneghini si dovrebbe proporre la ripresa dei lavori di completamento della struttura sorta, nei pressi dell’autostrada, per essere adibita a nuovo ospedale e poi abbandonata. "Mi auguro che altri medici e i cittadini ci diano il loro supporto”, conclude il dottore Sergi.
Ato Me1. Riparte la raccolta nei trentatré comuni.
Per quanto riguarda gli stipendi arretrati dei dipendenti, la società d’ambito ha provveduto ad effettuare direttamente i versamenti per il pagamento del mese di novembre e della tredicesima. Il presidente dell’Ato Me 1, Laura Trifilò, ha anche assicurato che entro il primo marzo verrà liquidato il mese di dicembre. Resterà, dunque, da saldare gennaio. Intanto, l’Ati ha avanzato richiesta di fallimento della società d'ambito all’autorità giudiziaria di Patti. Inoltre, per la mancata raccolta dei rifiuti nei giorni scorsi (dovuta alla protesta attuata dai lavoratori, in quanto senza salario da mesi), con l'ipotizzata accusa di interruzione di pubblico servizio, sarebbe stata presentata apposita denuncia alla Procura di Mistretta.
18 febbraio, 2009
Il sindacato contro la proposta dell'Asl5. "L'ospedale del distretto non si tocca".
Il Sindacato evidenzia, così, alcuni dati dell’attività dell’ospedale: 450 ricoveri in day hospital, 540 ricoveri ordinari di cui il 75 per cento per infarto del miocardio acuto, 370 visite mensili ambulatoriali con ricorso ad elettrocardiogramma, oltre 10 test ergometrici mensili, 25 esami mensili holter-elettrocardiogramma e 25 esami mensili holter-pressorie. “Di fronte a risultati di tale importanza – sottolineano Latino, Emanuele e Musca, in un comunicato stampa - è invece necessario dotare la struttura di altre attrezzature di completamento, come l’emodinamica, che sicuramente oltre a garantire un sicuro e pronto intervento, eviterebbe la mobilità verso altre province e nel contempo rappresenterebbe un risparmio economico sia per la spesa sanitaria che per i cittadini-utenti”. E aggiungo: “di contro, risultano inutilizzate varie attrezzature che rappresentano anche una distrazione di denaro pubblico. Praticamente viene vanificato anche l’impegno e il lavoro portato avanti dalle qualificate professionalità che nel tempo, lentamente, hanno preferito trasferirsi in altri nosocomi”. A loro avviso, inoltre, è inaccettabile la duplicazione di reparti in nosocomi attigui o che distano pochi chilometri l’uno dall’altro (Milazzo – Barcellona – Patti) a discapito dell’ospedale di Sant’Agata Militello, in posizione strategica e centrale rispetto al territorio nebroideo, che, purtroppo, però, non ha goduto della necessaria autorevolezza politica a difesa dell’utenza.
16 febbraio, 2009
Sant'Agata Militello. I funerali dell'imprenditore Pippo Catania. Dietro la bara un lunghissimo corteo.
"Tristezza, incredulità, disperazione. Sentimenti che affliggono gli animi dei familiari e dei tanti amici che volevano bene al commerciante “Pippo” Catania, 48 anni, tragicamente scomparso a seguito di un incidente stradale verificatosi la scorsa domenica mattina, sull’autostrada A 20. “Rimarrai sempre nei nostri cuori” – hanno scritto su uno striscione “gli amici della via Campidoglio”. Ed è proprio in questa via che ieri pomeriggio, davanti al primo negozio aperto dall’esercente e diventato un punto di ritrovo per gli amici, si è formato un lungo corteo, in ossequioso silenzio, attorno al feretro. Negozi chiusi, per manifestare l’affetto e l’amicizia nei confronti dell’ “amico di tutti”.
Poi, nella chiesa Madre (insufficiente a contenere le migliaia di persone accorse) e nel piazzale antistante, una folla commossa ha dato l’ultimo saluto al compianto concittadino, che riusciva ad infondere positività con la sua allegria e cordialità. I funerali sono stati officiati da padre Gaetano Franchina, affiancato dall’arciprete, monsignor Antonino Spiccia e da Don Pino, arrivato apposta da Palermo. Quest’ultimo ha voluto testimoniare quale benefattore fosse “Pippo” Catania. “Rimase colpito dalla povertà di tante famiglie che assistevamo – ha sottolineato, al termine della Messa – apprese che avevano bisogno di latte pediatrico, molto costoso. Così, fu lui ad acquistarlo. E da quel primo incontro non si fermò. Continuò sempre a fare beneficienza, in silenzio. Era una persona speciale”. Al termine della liturgia, le nipoti e il figlio diciassettenne, Riccardo, si sono avvicinate all’altare per leggere alcuni pensieri, che hanno toccato il cuore di tutti. “Il tuo bambolotto non ti deluderà” – ha sottolineato Riccardo, rivolgendosi al padre e facendo riferimento alla promessa fatta sul luogo dell’incidente, prima dell’arrivo dei soccorsi, accanto alla Jaguar Cabrio finita nella scarpata e sulla quale viaggiavano insieme diretti verso l’aeroporto di Palermo. (Cinzia Scaglione) "
15 febbraio, 2009
Morto, in un terribile incidente, Pippo Catania.
Nei pressi dello svincolo di Cefalù, improvvisamente, per cuasa in corso di accertamento da parte della Polstrada di Termini Imerese che sta provvedendo ai rilievi, la Jaguar ha cominciato a sbandare finendo contro il guard-rail. Nell'impatto Pippo Catania avrebbe battuto la testa ed il torace. Illeso invece il ragazzo che ha subito soccorso il padre tirandolo fuori dall'auto e chiamando il 118. In elicottero Pippo Catania è stato trasportato al Civico di Palermo ma dopo circa tre ore di disperati tentativi dei medici, per tentare di strapparlo alla morte, l'imprenditore santagatese ha cessato di vivere. Trauma cranico e toracico la diagnosi. La Polstrada, come dicevamo, sta cercando di ricostruire la dinamica dell'incidente. La potente spider, secondo i primi rilievi, sembra, non andasse oltre i 90 chilometri orari. E' probabile che l’auto sia sbandata a causa dell'asfalto reso viscido dalla pioggia. Pippo Catania era particolarmente conosciuto in tutto l’hinterland per la sua attività imprenditoriale. Titolare di eleganti negozi di calzature e di abbigliamento a Sant'Agata Militello nella centralissima Via Campidoglio e a Capo d'Orlando, lascia la moglie ed il figlio Riccardo nella disperazione. La notizia della tragedia, diffusasi già nella tarda mattinata di oggi, ha gettato nello sconforto l'intera comunità santagatese e tutti coloro che hanno avuto la possibilità di conoscerlo ed apprezzarlo per la sua simpatia ed il suo “modo di fare” e di rapportarsi con gli amici, i conoscenti ed i clienti dei suoi negozi.
Un comitato per salvare l'ospedale. "Tagli penalizzanti e inaccettabili".
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Pare che il piano di rimodulazione dei servizi sanitari preveda la soppressione del reparto di Cardiologia e dell’Utic-Unità terapia intensiva coronaria. Una grande beffa se consideriamo che quest’ultima è stata inaugurata in maniera solenne il 27 dicembre del 2005, con cerimonia “officiata” dall’allora ministro della Salute Francesco Storace. Peccato, però, che non sia stata mai attivata per la mancata emanazione di un semplice provvedimento regionale di autorizzazione. Eppure a suo tempo sono stati acquistati i monitor multiparametrici. E i cavalieri di Malta hanno fatto una promessa di donazione di 100 mila euro per l’acquisto di un intensificatore di brillanza, che consentirebbe di avviare il connesso servizio di emodinamica (non presente neanche all’ospedale di Patti). Forte preoccupazione sia per il depotenziamento dell’ospedale che per la rimodulazione del distretto sanitario è stata espressa dal sindaco Bruno Mancuso e dai sindaci di Capo D’Orlando e Tortorici, Enzo Sindoni e Maurilio Foti.
Puleo, in un'interrogazione, contesta la localizzazione del Palasport.
Pedofilia. La proposta del club Solaris al vaglio dei deputati.
14 febbraio, 2009
Nettezza urbana, stipendi ancora "chimera"
Armi, minacce, usura: il "Gatto" scarcerato
Fondi per la scuola dirottati sulle strade. Assemblea e protesta al liceo Sciascia.
13 febbraio, 2009
"Truffa sui finanziamenti dell'Ue", sono scattate quattordici denunce.
Arma abusiva e minacce e "u iattu" finisce in manette.
Dopo essere stati sentiti dall’ispettore capo Vincenzo Ciacio e dal sovrintendente Giovanni Cascio, della polizia anticrimine, sono scattati gli accertamenti, sotto il coordinamento del dirigente Francesco Picardi. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, i due commercianti si sarebbero recati da Caiolo nel tentativo di differire la restituzione di un prestito ricevuto dallo stesso, essendo in difficoltà economiche. Avrebbero dovuto pagare due rate, complessivamente di 5 mila euro. La discussione sarebbe avvenuta sotto casa del “Gatto”, in via Magenta, a bordo della Fiat Brava degli esercenti. Caiolo, però, sarebbe andato in escandescenze. Sceso dall’auto, si sarebbe recato nel proprio appartamento per prendere un coltello con lama da taglio di 18 centimetri. Sceso, lo avrebbe brandito contro i due commercianti, tagliando poi gli pneumatici dell’auto. Da qui la fuga verso il Commissariato. Gli agenti hanno perquisito l’abitazione, rinvenendo il coltello riconosciuto dai due malcapitati. Con il parere del sostituto procuratore Gaetano Scollo, Caiolo è stato tratto in arresto. Prima di essere rinchiuso in camera di sicurezza, è stato perquisito. Ed ecco la sorpresa. Nella tasca del giubbotto, sono stati trovati 15 mila euro in contanti. I soldi sono stati sequestrati e gli ufficiali di polizia giudiziaria sono tornati presso l’abitazione per una nuova perquisizione, rinvenendo numerosi assegni e la matrice di un carnet consumato, due carte di credito e un libro mastro con nominativi di persone e accanto riportati una serie di importi da corrispondere. Gli assegni ammontano a circa 25 mila euro. Rinvenute anche numerose fotocopie di altri assegni, per circa 20 mila euro. Le indagini sono ancora in corso. “Auspichiamo una collaborazione fattiva da parte di tutti coloro che hanno intrattenuto rapporti di natura economica con Caiolo”, dichiara il vice questore Picardi. Intanto, oggi, si terrà il processo per direttissima.
Sant'Agata Militello. Pagato il salario di novembre, ripresa la raccolta dei rifiuti.
12 febbraio, 2009
Nebrodi Ambiente, si paga uno dei 4 salari ai dipendenti.
Un impegno fatto mettere a verbale durante la scorsa riunione avuta con i rappresentanti sindacali zonali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Orlando Latino, Calogero Emanuele e Nunzio Musca, nonché gli Rsa. Ed è stato lo stesso presidente dell’Ato Me 1 a darne comunicazione ai lavoratori, ieri mattina, nell’aula consiliare, dove continua l’assemblea permanente. Per quanto riguarda la rescissione del contratto richiesta dal gestore, i rappresentanti dell’Ato riferiscono che “sono in corso le valutazioni giuridiche ed economiche per formulare una proposta per confutare l’atto stragiudiziale”. Di concerto con i legali e il comitato ristretto dei sindaci verranno attuate le dovute strategie, anche in riferimento all’avviata procedura di licenziamento collettivo. Il presidente dell’Ato Me 1 ha invitato i lavoratori a riprendere il servizio di raccolta dei rifiuti, che ormai abbondano sulle strade. Ma, gli operatori non intendono cessare la protesta. Potrebbero essere garantiti solo i servizi essenziali. Il Sindacato lamenta la chiusura da parte della Nebrodi Ambiente e della consociata Fasteco per trovare una soluzione. Viene ribadita anche la necessità di intervenire in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro (visite mediche, d.p.i. – dispositivi di protezione individuale, manutenzione agli automezzi, ecc.). I rapporti tra Ato e gestore sono ormai solo di natura legale. Ma, il Sindacato intende continuare a “dialogare per poter trovare ogni possibile soluzione, anche tampone, ai problemi di salario e di salvaguardia dei posti di lavoro”. E sollecita un intervento urgente da parte del Prefetto, “per evitare ricadute economiche e sociali negative, problemi igienico-sanitari e dare sollievo alle famiglie dei lavoratori, ormai ridotte sul lastrico”.
Strada chiusa per i lavori di completamento della chiesa San Francesco. Protesta dei cittadini.
Sant'Agata Militello. Fiera storica di Aprile, la data è stata posticipata dal 14 al 18.
11 febbraio, 2009
Sosta selvaggia e traffico rallentato a Sant'Agata Militello.
Sant'Agata Militello. Spazzatura, ferma la raccolta. E' emergenza igienico-sanitaria. Solidarietà di Calanna, presidente provinciale del PD .
Prosegue, infatti, l’occupazione dell’aula consiliare e della sede dell’Ato. Ieri mattina, il presidente provinciale del PD, Francesco Calanna, ha portato la propria solidarietà agli operatori, recandosi a Palazzo Crispi. “Bisogna assumersi le responsabilità di ciò che è avvenuto in questi anni – dichiara - a partire dal fondo di rotazione che questo Ato, a differenza di altri, che ha ottenuto. Allora mi impegnai personalmente, riuscimmo ad ottenere questa sorta di prestito di 16 milioni di euro. Bisognava, però, assumere atteggiamenti virtuosi per mettere in sesto la società d’ambito. E con una transazione, rivedere il rapporto con la società che gestisce il servizio, perché non tutti i servizi sono garantiti. Significava così ridurre i costi. Inoltre, occorreva rivedere la tariffazione sulla base di un criterio più equo, ovvero far pagare tutti per pagare meno”. Questo avrebbe messo gli utenti in condizione di pagare. Di contro, invece, l’Ato non incassa e non può pagare la società aggiudicataria del servizio, che a sua volta non può pagare i lavoratori. Urge, dunque, che il governo regionale adotti il disegno di legge, già approvato trasversalmente in Commissione, che prevede un sistema di rientro dei debiti delle società d’ambito.
Secondo Calanna, nelle more che vengano attivati i termovalorizzatori e gli impianti di compostaggio, occorre mettere in rete le discariche comunali, in quanto il conferimento dei rifiuti, oggi, incide nella misura del 50 per cento sul costo complessivo del servizio di raccolta e smaltimento.