16 agosto, 2009

Sant'Agata di Militello. I commercianti "snobbano" la fiera. "Il costo per i gazebo è elevato".

Torna anche quest’anno la cosiddetta “Fiera d’agosto”, finanziata dall’Assessorato regionale alla Cooperazione. Prenderà il via sabato 15 e si concluderà giorno 23. La location è sempre quella del lungomare, precisamente nel tratto di via Cosenz antistante la villa “Annibale Bianco”, dove sono in allestimento una serie di stand visitabili a partire dal tardo pomeriggio. Organizzatrice dell’evento è la ditta Eurofiere. Hanno aderito esercenti provenienti da altri territori, nonostante il neo assessore al Commercio ed Attività produttive, Filippo Travaglia, abbia cercato di coinvolgere anche i commercianti locali. La maggior parte degli esercenti santagatesi non sarebbe stata favorevole a sborsare 250 euro più Iva per l’utilizzo degli spazi espositivi e di vendita (di 3 metri quadrati ciascuno). “Il Comune non c’entra nulla nell’organizzazione di questa manifestazione fieristica – spiega l’assessore Travaglia – è gestita da privati. Anzi, per cercare di coinvolgere i commercianti santagatesi, ero riuscito ad ottenere un grosso sconto sugli stand, considerando che fanno pagare 800 euro per uno spazio espositivo. E secondo una convenzione, il prezzo non poteva scendere al di sotto dei 400 euro. Io ero riuscito a farli arrivare a 250 euro. Avevo anche chiesto la disponibilità a riservare stand ai commercianti locali. Ma, non avrebbero concesso più di uno o due stand, quindi come avremmo potuto privilegiare solo uno o due commercianti? Avremmo voluto qualcosa di più. Certo, il prezzo inizialmente chiesto per uno stand era eccessivo. Ma, a 250 euro era fattibile. Suddivisi in 9 giorni di fiera, equivalevano a poco più di 20 euro al giorno. Per i commercianti locali sarebbe stata un’occasione per farsi conoscere, per promuovere i propri prodotti. Il Comune, purtroppo, ha potuto fare poco, perché la manifestazione era stata già impostata come tutti gli anni. Per la prossima estate, avremo il tempo di coinvolgere sin dall’inizio i commercianti locali, dando loro più opportunità”. In realtà, oltre all’importo da pagare per lo stand, diversi commercianti ci hanno riferito di non avere aderito in quanto memori della stessa fiera svoltasi lo scorso anno, dove, all’interno di pochi “box”, erano presenti articoli che normalmente si trovano nei mercatini settimanali (libri, attrezzi da cucina e per la casa, souvenir). In passato, invece, era anche possibile degustare prodotti tipici alimentari siciliani, specialità della zona, nonché trovare caratteristici prodotti artigianali.
Cinzia Scaglione
Commenti:

Delia maccarone il 19 Ago 2009 alle 11:56 ha detto:
Essendo commerciante anch’io, di Cefalù, mi sento di dover spezzare una lancia in favore dei commercianti di Sant’Agata che hanno deciso di non pagare il gazebo per la fiera. Le ragioni sono sicuramente di carattere economico: quest’anno c’è stato, un pò ovunque, un calo enorme delle vendite, dovuto sicuramente alla crisi economica, ma anche e soprattutto a mancato investimento da parte del governo italiano nella promozione dell’Italia come meta turistica attraverso i giusti canali. Dal punto di vista dei negozianti, che già pagano probabilmente l’affitto del locale dove solitamente esercitano il commercio, e che magari non possono permettersi lo stipendio di un/a commesso/a, affittare il gazebo avrebbe voluto dire in primo luogo aumentare la spesa d’affitto (senza fra l’altro essere sicuri di recuperare i soldi spesi), in secondo luogo lasciare incustodito (e quindi chiuso) il negozio. I commercianti di un paese o città già pagano l’affitto e le tasse, sarebbe stato il caso che l’amministrazione avesse fatto in modo di riservare una percentuale del numero dei gazebo per i commercianti che avessero voluto approfittarne a titolo gratuito.


1 commento:

  1. Delia maccarone il 19 Ago 2009 alle 11:56 ha detto:
    Essendo commerciante anch’io, di Cefalù, mi sento di dover spezzare una lancia in favore dei commercianti di Sant’Agata che hanno deciso di non pagare il gazebo per la fiera. Le ragioni sono sicuramente di carattere economico: quest’anno c’è stato, un pò ovunque, un calo enorme delle vendite, dovuto sicuramente alla crisi economica, ma anche e soprattutto a mancato investimento da parte del governo italiano nella promozione dell’Italia come meta turistica attraverso i giusti canali. Dal punto di vista dei negozianti, che già pagano probabilmente l’affitto del locale dove solitamente esercitano il commercio, e che magari non possono permettersi lo stipendio di un/a commesso/a, affittare il gazebo avrebbe voluto dire in primo luogo aumentare la spesa d’affitto (senza fra l’altro essere sicuri di recuperare i soldi spesi), in secondo luogo lasciare incustodito (e quindi chiuso) il negozio. I commercianti di un paese o città già pagano l’affitto e le tasse, sarebbe stato il caso che l’amministrazione avesse fatto in modo di riservare una percentuale del numero dei gazebo per i commercianti che avessero voluto approfittarne a titolo gratuito.

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