Proteste da parte di undici famiglie residenti in contrada Gaglio, che lamentano una serie di disservizi. Questi nuclei abitativi ricadono in un’area non facilmente accessibile dalla strada provinciale che attraversa le contrade. Alle abitazioni si accede, infatti, da una viuzza larga poco più di un metro, dove riescono a transitare solo piccole autovetture. Certamente, non i mezzi di grandi dimensioni, quali ambulanze o i mezzi dei vigili del fuoco e della ditta che gestisce il servizio rifiuti. Una delegazione dei residenti, formata da Antonia Monachino, Pina Travaglia, Maria Travaglia, Salvatore Falco Scampitilla, Giuseppe Monachino e Maria Rita Oddo, si è recata a Palazzo Crispi, per chiedere l’intervento del sindaco Bruno Mancuso. (continua a leggere cliccando su "Ulteriori informazioni")
Quest’ultimo spiega: “è necessario l’allargamento della strada di almeno un metro, perché se c’è un’emergenza i mezzi di soccorso non riescono a passare. Solo che ci vuole la concessione bonaria da parte dei proprietari del terreno confinante, che stanno in America e che mi premurerò di contattare. Altrimenti diventa tutto più complicato, perché l’esproprio non è un fatto automatico, ci vuole tempo e si deve andare in variante al piano regolatore”. Siamo andati a constatare la situazione personalmente. Gli abitanti ci hanno mostrato l’effettiva difficoltà persino per il furgone della Nebrodi Ambiente a raggiungere le abitazioni. “Facevamo anche noi la raccolta differenziata porta a porta – afferma Pina Travaglia - ma, è da un po’ che non vengono più a ritirare i sacchetti, perché non riescono a passare col furgone. D’altronde, anche col mezzo piccolo viene difficile, perché il piazzale interno, quando gli operatori passano, alle 5, è occupato dalle auto parcheggiate e quindi non riescono a fare manovra per girare e tornare indietro. Mettevamo sempre la spazzatura fuori, ma l’indomani la trovavamo allo stesso punto”. E ci segnalano anche il problema della condotta fognaria rotta da sette anni. “E’ nella vallata – afferma Pina Travaglia, indicando l’aria - più volte siamo andati a reclamare al Comune. Da anni non possiamo più raccogliere la frutta sui nostri terreni, né limoni o arance, non possiamo neanche avvicinarci per la puzza che c’è”. “Puzza, zanzare, di tutto – aggiunge Antonia Monachino - in quei terreni crescono frutti nostri, che però non possiamo mangiare. Io sono vedova. Per spendere un euro ci penso due volte, perché prendo poco di pensione. Non posso comprare sempre la frutta. Ed è assurdo che debba farlo con la frutta che avrei a disposizione nel mio terreno”. I residenti mostrano anche i tombini intasati, riferendo che spesso vi si infilano dentro i ratti e sono costretti a serrare porte e infissi delle proprie abitazioni. Infine, fanno notare delle crepe visibili su un muro che delimita il piazzale: “sta crollando, è pericoloso. I bambini giocano nel piazzale, potrebbe accadere qualcosa di grave”. Chiedono a gran voce un intervento immediato da parte dell’amministrazione comunale, affinché vengano eliminate queste situazioni di degrado. (Cinzia Scaglione)
Fonte: Giornale di Sicilia - Edizione Messina - Cronaca di Sant'Agata
Foto: ci.sc.
Perche protestano dopo tutti questi anni?? evidentemente tutta questa necessità nn sussiste!
RispondiEliminaCi terrei a precisare che questa non è la prima protesta che viene fatta dagli abitanti della contrada, ma l'ultima di una lunga serie!! E nessuno fino ad ora si è mai interessato!!
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