23 maggio, 2012

Sant'Agata di Militello. Venti anni dopo il ricordo del Giudice Falcone assume anche qui particolare importanza.

Ogni anno in questo mese, in questo giorno, anche nel nostro comune, grazie anche alla "spinta" dell'ACIS (Associazione Commercianti Imprenditori Santagatesi) che nel nostro territorio, dopo l'ACIO di Capo D'Orlando, ha avuto e continua ad avere un ruolo importante nella lotta contro il rachet e le estorsioni, tanto da rendere quasi inoffensive queste aggregazioni mafiose nel nostro territorio, si è continuato a commemorare il Giudice Falcone. Davanti all'effige che rappresenta i due giudici simbolo, Falcone e Borsellino e al ceppo che ricorda anche la morte di altri servitori dello Stato nell'adempimento del proprio dovere, sono presenti autorità militari, civili e religiose. Ma ciò che assume particolare valenza, è la presenza di alcuni alunni delle scuole di ogni ordine e grado. Ho fotografato altri servitori dello Stato, oggi in congedo.

Poliziotti e carabinieri e che, anche loro, mai mancano in queste manifestazioni e commemorazioni.
 Ho zoommato su un grande foglio tenuto in mano da un'alunna e leggo una frase ormai diventata famosa: "Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini".
Che dire? La scuola cerca di educare al meglio le nuove generazioni e lo ha sottolineato, nel suo intervento, anche la professoressa Bevacqua. L'Albero di Falcone a Palermo è colmo di biglietti e scritte significative.
Francesco da Bologna ha scritto e fatto appendere ad uno dei rami dell'albero: "Caro Giovanni, io e mio fratello abbiamo letto il tuo libro e abbiamo scoperto che la mafia si può sconfiggere anche se sappiamo che sei morto, possiamo aiutarti....".  Daniele in altro biglietto scrive: "Caro Giovanni, tu ci hai insegnato che la mafia è come uno scheletro. Fa paura, ma se lo tocchi si sbriciola.. ".
 Mentre al microfono si susseguono gli interventi del presidente dell'ACIS Foti, del Sindaco Mancuso, della professoressa Bevacqua e di Mons. Spiccia, molti pensieri "stuzzicano" le mie "sinapsi cerebrali". Mi vengono in mente alcuni "Pensieri della sera" che Padre Spiccia ha messo nero su bianco in alcuni volumetti. L'ultimo, con dedica, mi è stato regalato proprio oggi. Grazie Padre Spiccia! Ma altri pensieri e ricordi sfiorano la mia mente. Sono i miei "Pensieri della notte" che puntualmente si presentano a ricordarmi che se tutti facessimo il nostro dovere di uomini, di educatori, di genitori, di uomini dello Stato e non, forse la mafia, anche quella rappresentata dai colletti bianchi e non dalla sola "manovalanza", non avrebbe "terreno fertile" e non potrebbe più attecchire e fare breccia nelle giovani menti  di questi ragazzi che sono il futuro del nostro paese, della nostra nazione e dell'umanità tutta. Ma avranno un futuro i giovani d'oggi? Questi ragazzi che hanno posto e pongono tanta fiducia in noi e nelle istituzioni, forse, se non cambiamo noi adulti, se non cambiamo i nostri comportamenti, non avranno avvenire o futuro.


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