Cumuli di spazzatura abbondano ormai quotidianamente sui marciapiedi. La situazione sta diventando sempre più insostenibile. E gli utenti, stanchi di convivere con l’immondizia davanti al portone della propria abitazione, protestano indignati. E’ palese che le modalità di attuazione del servizio di raccolta differenziata “porta a porta” vanno modificate. D’altro canto, l’Ato Me 1 è attualmente senza presidente e vice presidente. Oggi, l’unico superstite del Cda, Pedro Spinnato, è stato chiamato a rapporto dal commissario ad acta Ursula Pawlowicz (nominato dall’ex Arra - Agenzia per i Rifiuti e le Acque). Intanto, il sindaco Bruno Mancuso
e l’assessore all’Ambiente Calogero Pedalà hanno diramato una “lettera aperta”, rivolgendosi alla cittadinanza. Fermamente convinti dell’importanza di incrementare la raccolta differenziata, invitano gli utenti a collaborare, pur comprendendo il malcontento legato ai disservizi registrati. “Il sistema porta a porta - sottolineano - è l‘unica modalità in grado di produrre effetti vantaggiosi in termini di rispetto dell’ambiente, economicità dei servizi e diffusione della cultura ambientale”. L’eliminazione degli ingombranti contenitori dal centro abitato, a loro avviso, conferisce alla cittadina un aspetto più decoroso. Evidenziano, poi, che l’obiettivo da perseguire è “raggiungere o addirittura superare il 50 per cento di differenziata. Una scommessa da vincere. “Aumentando la quota di rifiuti riciclabili - spiegano - si riduce proporzionalmente quella del secco indifferenziato da conferire in discarica e dell‘umido da conferire negli impianti di compostaggio”. I mezzi del gestore del servizio rifiuti consumano un litro di carburante per ogni chilometro percorso e, al momento, trasportano i rifiuti nella discarica di Motta Sant’Anastasia, nei pressi di Catania, con un aggravio di costi insostenibile per le tasche dei cittadini. E a questi si aggiungono i costi di conferimento imposti dalle discariche e particolarmente onerosi. “L’attuale risultato del nuovo sistema di raccolta è, a dir poco, scoraggiante – dichiarano il sindaco e il suo vice – Sant’Agata, ogni mattina, si sveglia sporca, con un’infinità di sacchetti di plastica abbandonati sui marciapiedi e rifiuti sparsi ovunque perché preda degli animali notturni. Il servizio di raccolta prosegue nelle ore di punta mattutine con i camion che invadono le strade cittadine ostacolando il traffico e spargendo odori insopportabili. Spesso gli operatori lavorano male, perché incalzati dagli automobilisti bloccati nel traffico dal servizio che deve inevitabilmente svolgersi a passo d’uomo. I centri di raccolta periferica sembrano discariche a cielo aperto. Insomma, l’immagine della città è davvero pessima e i cittadini, giustamente, protestano”.
Le responsabilità saranno vagliate nelle sedi opportune. Intanto, sollecitano alcune modifiche al servizio, a partire da un nuovo orario di conferimento e di raccolta (proposta già avanzata dai consiglieri di maggioranza Barbuzza, Armeli e Pappalardo - nella foto -). “A nostro parere – aggiungono - i rifiuti devono essere conferiti nelle ore serali, per esempio dalle 20.30 alle 23.30 e ritirati ad iniziare dalla mezzanotte in poi. Con questo piccolo ma importante accorgimento, al mattino la città si sveglierebbe pulita e ordinata. Sant’Agata, tra i comuni dell’Ato Me 1, è la città più grande e più complicata nella gestione del servizio, anche per la conformazione urbana e la presenza di numerose contrade, quindi non può essere omologata ai piccoli centri montani dove il servizio di raccolta può funzionare anche nelle ore mattutine”.
Cinzia Scaglione
Fonte: Giornale di Sicilia - Edizione Messina - Cronaca di Sant'Agata
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