Si era già rivolta al Consiglio di giustizia amministrativa la ditta Costruzioni Bruno Teodoro Spa, terza classificata, per ottenere la sospensiva della sentenza del Tar e l'aggiudicazione della gara. Invece ora, esattamente la settimana scorsa, la stessa ditta Bruno ha protocollato al Comune un’istanza di revisione delle procedure in autotutela, con la quale diffida l’ente e sollecita la definizione del sub-procedimento sulla verifica dei requisiti delle prime due classificate (a prescindere dall’esito del ricorso amministrativo). Secondo la ditta Bruno, nella seconda fase del procedimento, tanto la Società Italiana Condotte d’Acqua quanto la prima classificata Sigenco non avrebbero tempestivamente prodotto i documenti richiesti dal Comune.
Anche la seconda classificata, la “Società Italiana Condotte d’Acqua” di Roma, ha fatto appello al Cga di Palermo. Chiede di ottenere l’aggiudicazione dell’appalto, ritenendo che il Tar avrebbe erroneamente dichiarato inammissibile il proprio ricorso incidentale.
Insomma, è ancora battaglia tra le prime tre in graduatoria per conquistare l'appalto di 42 milioni di euro a base d'asta per l'aggiudicazione dei lavori di completamento del porto. Intanto l'amministrazione comunale, a seguito della sentenza definitiva del Tar di Catania, ha deciso di procedere all'aggiudicazione definitiva della gara alla prima classificata e cioè alla Sigenco Spa di Catania.