Musica, recitazione, poesia, emozioni. Storie di disperazione, ma anche di speranza. Di uomini in fuga dal loro inferno. Un mix di insegnamenti racchiusi nello spettacolo scritto dalla professoressa Mariangela Gallo e realizzato in collaborazione con la docente Dominga Rando e un gruppo di studenti dell’Itis “Torricelli” e sotto il coordinamento del dirigente scolastico, Rosalia Lanza.
Una riflessione sui flussi migratori nell’ambito di un “teatro della parola”, per sensibilizzare le nuove generazioni, far crescere il senso di accoglienza e la tolleranza verso coloro che “non cercano elemosina, ma lavoro e ospitalità”. Si tratta dello spettacolo “Dimora della Nostalgia”. Il video-sintesi della rappresentazione è stato presentato ieri, al castello, preceduto da una conferenza caratterizzata da interventi e testimonianze, come quella del padre di uno studente, Giuseppe Di Dio, che ha lavorato diversi anni in Libia. E ancora, poesie, inserti recitativi anche in lingua araba. Piacevole, come sempre, la voce del maestro Pino Cappello e sorprendente anche l’esibizione del professore Lillo Fabio, nelle insolite vesti di cantante e musicista. Hanno attivamente preso parte alla kermesse gli studenti Michele Di Dio, Oscar Venuto, Antonella Di Marco, Francesca Belbruno, Rosy Battista e Maria Grazia Cracò. Come nasce l’idea di fare questo spettacolo? “Dalla nostalgia per la mia terra quando insegnavo a Milano – sottolinea la professoressa Gallo - ho visto che vi erano delle classi multietniche ed ho condiviso questa mia lacerazione con gli studenti, scrivendo questo testo. E’ stato acquisito dal Provveditorato agli Studi di Milano, dall’Ismu-Fondazione Cariplo e viene utilizzato ancora oggi nei corsi di aggiornamento”. Gli studenti dell’Itis, nonostante frequentino un istituto tecnico, si sono lasciati coinvolgere nel progetto teatrale, sviluppando la capacità di emozionarsi recitando e diventando protagonisti di un teatro-denuncia. Oggi, partiranno alla volta di Partanna, in quanto selezionati per partecipare ad un concorso teatrale nazionale. Si confronteranno con gli studenti di altre scuole di tutta Italia.
Una riflessione sui flussi migratori nell’ambito di un “teatro della parola”, per sensibilizzare le nuove generazioni, far crescere il senso di accoglienza e la tolleranza verso coloro che “non cercano elemosina, ma lavoro e ospitalità”. Si tratta dello spettacolo “Dimora della Nostalgia”. Il video-sintesi della rappresentazione è stato presentato ieri, al castello, preceduto da una conferenza caratterizzata da interventi e testimonianze, come quella del padre di uno studente, Giuseppe Di Dio, che ha lavorato diversi anni in Libia. E ancora, poesie, inserti recitativi anche in lingua araba. Piacevole, come sempre, la voce del maestro Pino Cappello e sorprendente anche l’esibizione del professore Lillo Fabio, nelle insolite vesti di cantante e musicista. Hanno attivamente preso parte alla kermesse gli studenti Michele Di Dio, Oscar Venuto, Antonella Di Marco, Francesca Belbruno, Rosy Battista e Maria Grazia Cracò. Come nasce l’idea di fare questo spettacolo? “Dalla nostalgia per la mia terra quando insegnavo a Milano – sottolinea la professoressa Gallo - ho visto che vi erano delle classi multietniche ed ho condiviso questa mia lacerazione con gli studenti, scrivendo questo testo. E’ stato acquisito dal Provveditorato agli Studi di Milano, dall’Ismu-Fondazione Cariplo e viene utilizzato ancora oggi nei corsi di aggiornamento”. Gli studenti dell’Itis, nonostante frequentino un istituto tecnico, si sono lasciati coinvolgere nel progetto teatrale, sviluppando la capacità di emozionarsi recitando e diventando protagonisti di un teatro-denuncia. Oggi, partiranno alla volta di Partanna, in quanto selezionati per partecipare ad un concorso teatrale nazionale. Si confronteranno con gli studenti di altre scuole di tutta Italia.
Cinzia Scaglione
Nella foto 1: da sinistra, Michele Di Dio, Oscar Venuto, Giuseppe Di Dio (genitore) e Maria Grazia Cracò.
Nella foto 2: da sinistra, Antonella Di Marco, Francesca Belbruno, Rosy Battista e Maria Grazia Cracò.
Fonte: Giornale di Sicilia - Edizione Messina - Cronaca di Sant'Agata.
Fonte: Giornale di Sicilia - Edizione Messina - Cronaca di Sant'Agata.
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