21 aprile, 2010

Sant'Agata di Militello. Rifiuti, recapitate le bollette. L'Ato Me 1 è costretta a fare cassa. Deve pagare la "Nebrodi Ambiente".

Sono state recapitate agli utenti, nei giorni scorsi, le bollette rifiuti relative al secondo quadrimestre 2009. La scadenza è fissata per giorno 28. L’Ato Me 1 deve fare cassa per pagare il gestore del servizio di raccolta e smaltimento: la Nebrodi Ambiente (società consortile aggiudicataria della gara di appalto, che recentemente è tornata sui propri passi, rinunciando a rescindere il contratto per mancato pagamento dei debiti pregressi maturati dall’Ato Me 1).
Contestualmente, la società d’ambito ha avviato l’attività di riscossione dei crediti vantati nei confronti degli utenti morosi. “Un buon motivo per il riavvicinamento tra Ato ed Ati – sottolinea il presidente dell’Ato Me 1, Francesco Librizzi - è dovuto alla credibilità dimostrata in questo momento attraverso il lavoro degli uffici dell’Ato e l’impegno del direttore finanziario, Colica. Abbiamo fatto capire all’Ati che gli impegni assunti siamo in grado di mantenerli. Chiarendo e facendo vedere che la fatturazione del secondo quadrimestre 2009 è già partita e sapendo che i nostri incassi derivano tutti dalla fatturazione. Quindi, possono contare sui ricavi. Il plauso agli uffici deriva dal fatto che in pochissimo tempo dall’indicazione del Cda ad oggi hanno messo in moto e fatto arrivare a compimento la fatturazione emessa regolarmente con scadenza 28 aprile. Poi, tra qualche mese ci sarà il saldo. Gli uffici lavorano a regime, nonostante il vuoto normativo in riferimento all’Iva, problematica che nonostante i nostri solleciti non ha avuto ancora una risposta”. Per quanto riguarda, invece, il recupero dei crediti? “Si sta procedendo con la Serit e con l’Agenzia di Riscossione, inviando raccomandate e solleciti”. Al momento, l’Iva continua ad essere applicata nelle fatturazioni, che tuttavia, evidenziano la seguente comunicazione, a firma del Cda dell’Ato Me 1: con la sentenza del 24 luglio, la Corte Costituzionale ha stabilito che la tariffa di igiene ambientale (Tia), introdotta in sostituzione della Tarsu, avendo natura tributaria non può essere assoggettata al pagamento dell’Iva. Ad oggi, non esistono disposizioni normative abrogative del Dpr 633/1972 (istituzione e disciplina dell’Imposta sul Valore Aggiunto). L’Iva non è un’entrata della società Ato Me 1, che gestisce la riscossione della Tia, in quanto nella stessa misura viene riservata nei termini normativi all’Erario. Il mancato adempimento di tale versamento sarebbe considerato dall’amministrazione finanziaria come evasione fiscale. L’Agenzia delle Entrate (Organo preposto alla gestione dell’Iva), nonostante i solleciti, non ha ancora emanato disposizioni per l’esenzione dell’Iva sulla Tia. Dunque, si evidenzia che: “fino a quando non interverranno provvedimenti legislativi, le fatture Tia devono essere emesse dall’Ato Me 1 con l’applicazione dell’Iva (10 per cento)”. La società d’ambito, così come evidenziato nell’incontro del 15 ottobre 2009 con le associazioni dei consumatori e le organizzazioni sindacali, ha sospeso, a garanzia degli utenti, la fatturazione del saldo 2008 (ottobre, novembre e dicembre). Il Cda dell’Ato Me 1, conclude: “Questa società provvederà a regolare le somme versate come Iva non appena interverrà una nuova normativa”.
Cinzia Scaglione

Nella foto: da sinistra, Sergio Filippi (amministratore delegato della Nebrodi Ambiente), Pedro Spinnato (componente Cda), Francesco Librizzi (presidente Ato Me 1), durante l’ultimo confronto tra Ato ed Ati.

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