15 febbraio, 2012

Sant'Agata di Militello. Verrà revocata la concessione edilizia alla "Q8" per l'impianto di carburante a Capita?

Avevo, per primo, su questo "inutile blog!", segnalato che si stava perpetrando l'ennesimo scempio nel nostro comune.
 Ho scritto diversi post, cliccate sui link sottolineati se volete rileggerli compreso i relativi commenti:
http://cirosca.blogspot.com/2011/11/santagata-militello-si-poteva-restare.html
http://cirosca.blogspot.com/2011/11/santagata-militello-windaction-in.html
Tra l'altro erano e sono in pericolo tre complessi residenziali già abitati. Gli abitanti e proprietari di questi appartamenti avevano presentato denunce alle autorità competenti e non ultimo anche un "Atto extragiudiziario" indirizzato al tecnico comunale che aveva rilasciato la concessione.
Oggi, sul "Giornale di Sicilia" di ieri, leggo un articolo a firma di Cinzia Scaglione (che non conosco, forse sarà qualche mia omonima !!).
Nella pagina "Cronaca di Sant'Agata", sotto il titolo "Costruzione impianto di carburante, verso la revoca della concessione edilizia", leggo:
"Il Comune ha avviato il procedimento di revoca della concessione edilizia rilasciata alla ditta Q8 per la costruzione di un impianto di distribuzione di carburanti a ridosso della circonvallazione, sul versante di una collina. Sono stati già effettuati lavori di disboscamento. I residenti del complesso edilizio sovrastante chiedono adesso il ripristino immediato degli alberi. Da circa tre mesi hanno intrapreso una vera e propria battaglia, preoccupati per il rischio di instabilità del costone sottostante le proprie abitazioni conseguente all'estirpazione di piantagione, tra cui alberi di ulivo. Si sono rivolti alle forze dell’ordine e alla Procura della Repubblica di Patti con un esposto-denuncia. E giorni fa, è stato notificato al Comune un atto extragiudiziale con il quale si invitava l'ente a revocare la concessione edilizia rilasciata alla ditta il 10 novembre del 2010. I lavori non sono iniziati entro il termine annuale previsto e quindi la concessione è scaduta. Da qui, la revoca già avviata dal Comune. Tra l'altro, ad oggi, non risultano rilasciate alla ditta autorizzazioni da parte dell’ufficio del Genio civile. A comunicarlo ai residenti è lo stesso responsabile dell'area edilizia privata ed attività produttive, l'ingegnere Salvatore Monteleone. Lo scorso 30 novembre, a seguito di segnalazione per rischio frana per sbancamento della collina, è stato effettuato un sopralluogo da parte del funzionario dell’area tutela del territorio, l'architetto Rosalia Gentile. Non sono stati riscontrati segni di corone di frana che facciano presupporre cedimenti a carico del pendio. Tuttavia, nel verbale inoltrato all'ingegnere Monteleone il 14 dicembre, si evidenzia anche che la zona viene descritta negli allegati alla relazione geologica al piano regolatore come “area interessata da ruscellamento diffuso, costituita da depositi detritico alluvionali terrazzati di classe medio-alta, con pendenza compresa fra il 50 e il 100 per cento”. E si invita la Kuwait e il direttore dei lavori a prestare particolare attenzione alle opere di regimentazione delle acque, “la cui realizzazione va prevista e richiesta sin da subito, anche nella fase propedeutica alle operazioni d’indagine... al fine della salvaguardia della pubblica e privata incolumità”. Lo scorso 5 gennaio, i funzionari del Corpo Forestale hanno acquisito tutta la suddetta documentazione. Pochi giorni fa, la ditta ha fatto pervenire al Comune una nota in cui si dichiara la sospensione temporanea dei lavori.
(Cinzia Scaglione)"
*** C'è anche un "pezzo d'appoggio" con il seguente titolo:
"Il sindaco non usa mezzi termini: "Quell'area non è idonea"
continuo a leggere:
“Il sito non è idoneo - dichiara il sindaco Bruno Mancuso – mi auguro che la ditta decida di localizzare l'impianto altrove. Al di là della revoca della concessione edilizia per avvenuta decandenza e il cui iter è iniziato nel 2003 prima del mio insediamento, un distributore di carburante in quella zona significherebbe deturpare il paesaggio, oltre agli odori sgradevoli che si propagherebbero e quant’altro. Quindi, al di là della preoccupazione per l'instabilità del terreno perché comunque la ditta avrebbe fatto un intervento di consolidamento, resta il fatto che si va a deturpare il paesaggio. Naturalmente, in questo momento, non essendoci più le radici degli alberi il terreno potrebbe diventare più fragile”. La ditta è in possesso dell'autorizzazione della Forestale? . “Non so se oltre alla macchia mediterranea, c'erano alberi ad alto fusto - afferma - di sicuro, per togliere anche un albero di ulivo o ad alto fusto è necessaria l'autorizzazione”. Ed i residenti hanno documentato, con fotografie del prima e dopo intervento (allegate all'esposto), la presenza di alberi di ulivo. “Anche se la ditta ripresenta la richiesta di concessione edilizia - evidenziano i residenti – non cambiano le criticità della zona, che non ricade all’interno di aree localizzate nel piano comunale di ristrutturazione, razionalizzazione e distribuzione carburanti (scaduto e non rinnovato), ma al contrario in zona di rispetto del nastro stradale ed in prossimità di una curva”.
(Cinzia Scaglione)
*** Che dire? No comment! (cirosca)

1 commento:

  1. Quanta iposcrisia del Sindaco, tutti sanno che gli uffici Comunali, non muovano una virgola se non c'è il beneplacido dell'Amministrazione, e questo povero funzionario l'ho massacrando, ma gli sta bene, cosi impara ad uscire le p..le...

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